Audére: ecco a voi i puristi del cioccolato
«Siamo puristi del cioccolato. Il cioccolato è la coccola, la carezza data da chi ti vuole bene. Diego Signini e Riccardo Spera di Audere La Cioccolata testimoniano che fare impresa per passione si può»
Questa è la storia di due amici di infanzia, diventati adulti con il sogno comune di lavorare il cioccolato. Un sogno oggi realizzato.
Diego e Riccardo, pronti a reinventare le proprie carriere, fondarono Audere La Cioccolata in provincia di Novara ormai due anni fa.
A far da cornice il Lago d’Orta. A fare da motore, volontà e amore per la materia prima. A determinare il successo, la ricerca di altissimi livelli di qualità.
Perchè la scelta di fondare un’azienda sul cioccolato?
Per il fascino che subiamo dal cacao e dalla genuinità del cioccolato. Ci abbiamo creduto sin da subito e abbiamo osato (audére appunto).
Il cioccolato sta vivendo un periodo di sofisticazione incredibile offrendo così maggior spazio per crescere e sperimentare nell’unico modo da noi conosciuto: quello di un prodotto totalmente naturale.
Vogliamo offrire un’eccellenza che sia parte integrante di una dieta sana. D’altro canto la fava di cacao può essere considerata una spezia e noi suggeriamo di usarla sotto forma di granella abbinandola a piatti del territorio. Un esempio? Granella e formaggi del Piemonte o salciccia di Brà.
Con quale prodotto vi siete proposti al mercato?
Con una tavoletta mono origine Perù 70%. Un prodotto che pare semplice e tradizionale ma che; al contrario, custodisce tutta la nostra ricerca e conoscenza, fondamentali per arrivare a un gusto bilanciato.
Come avete conquistato gli Chef stellati?
E’ stata sicuramente una questione di connessioni favorevoli e merito del nostro prodotto. Il cioccolato alla cipolla bionda di Cureggio e Fontaneto (che è l’unico presidio Slow Food novarese) ha conquistato chef stellati che lo utilizzano addirittura per le loro preparazioni gastronomiche. Altri, invece, utilizzano le nostre scaglie di burro di cacao in purezza come base light per cucinare i crostacei.
Inoltre, collaboriamo direttamente con Kyunjoon Kim, cioccolatiere e scultore di cioccolato, che come noi ama il prodotto e la sua incredibile evoluzione. Siamo certi che insieme diventeremo ancora più forti ed esclusivi.
Qual è il plus del vostro cioccolato artigianale?
Dal punto di vista tecnico, il modo di fare l’impasto base per i nostri prodotti: utilizziamo solo massa di cacao, burro di cacao e zucchero.
E poi il concept che c’è dietro: il cioccolato non deve mai essere invasivo. Deve abbracciare senza infastidire. Deve accorciare le distanze geografiche a tavola accompagnando, senza surclassare, cibi e sapori della tradizione.
Come mostrate attenzione al territorio e alla biodiversità?
Lavoriamo per lo più con logica di Fair Trade. Curiamo rapporti commerciali equi e sostenibili con i produttori affinchè siano garantite loro la giusta retribuzione e soddisfazione.
Per compensare le distanze, utilizziamo prodotti locali per creare le nostre ricette di cioccolato come polline e propoli della Valsesia o farina di Riso Buono di Casalbeltrame come addensante naturale per le cioccolate. E ancora del caffè torrefatto artigianalmente a Romagnano Sesia oppure la cipolla bionda di Cureggio e Fontaneto.
Progetti per il futuro?
Aumentare la tipologia dei nostri cioccolati mono origine. E dopo aver conquistato anche il backstage di Sanremo, investire ulteriormente nel mercato italiano e in quello estero, anche in cultura. Abbiamo buone collaborazioni in Svizzera e approfondiremo anche la tecnica in Francia. Sarà sfidante, sarà Audere.
Federica Beretta