07 Aprile 2016   •   Snap Italy

Alessandro Gatto firma il telo del restauro alla Loggia del Grano

«L’illustratore umoristico Alessandro Gatto ci racconta il suo lavoro legato al telo che copre il restauro dell’importante stemma di Cosimo II de’ Medici alla Loggia del Grano di Firenze»

Firenze è da sempre tra le capitali della cultura italiana, e per mantenere costante il suo splendore necessita continui restauri e innovazioni. A questo proposito all’interno del programma Florence I Care (FLIC), che promuove il finanziamento di privati per il restauro e la valorizzazione dell’arte, Ideal Work ha finanziato l’iniziativa culturale di restauro dello stemma sull’arcata principale della Loggia del Grano.

Ideal Work è leader europeo nel settore di pavimentazioni e intonaci in calcestruzzo su progetto di Fondaco, società leader in Italia nel settore della sponsorizzazione culturale, in particolare per recupero e restauro di opere d’arte e beni culturali.

Non è la prima volta che questa collaborazione si cimenta in restauri. Venezia li ha visti come protagonisti per il restauro di un prestigioso mosaico interno alla Basilica di San Marco. Poi, le superfici Ideal Work si trovano nell’Orto Botanico Universitario di Padova, il Messner Museum di Bolzano, e infine il Museo del Vetro di Murano e la Fondazione Prada.

L’impegno di Ideal Work è riconoscibile non solo dai numerosi lavori ma anche dalla stima a livello europeo guadagnata grazie all’uso magistrale del calcestruzzo e dell’impegno artigianale, che gli ha conferito fama di leader europeo nel settore.

La Loggia del Grano risale al 1619, su commissione di Cosimo II de’Medici, e aveva funzione di mercato del grano e dei cereali. A realizzarla fu l’architetto Giulio Parigi, mentre il busto venne realizzato in marmo da Chiarissimo Fancelli. Il busto di Cosimo tiene con sé un’arma e una croce di Santo Stefano, con introno lo stemma dei Medici e al di sotto una testa di leone. Data la funzione della loggia di deposito e sostentamento del popolo, l’immagine di Cosimo II richiama direttamente ad un sovrano egenorum patri “padre dei bisognosi”, come è scritto in latino sulla chiave di volta dell’arco ed ospita, nell’arcata principale che andrà restaurata, lo stemma di Cosimo II de’Medici.

L’arcata è stata per ciò coperta da un telo dipinto da un noto grafico, pittore e illustratore umoristico, Alessandro Gatto. Questo nome è una scelta non casuale: Gatto (1957, Castelfranco Veneto) ha lavorato per enti canadesi, argentini, inglesi e molti altri ed ha vinto, tra gli altri, il primo premio del Concorso Nazionale di Arte Grafica e Umoristica di Siena, In vino veritas, o il premio dell’Aydin Dogan International di Istanbul, considerata la più importante manifestazione mondiale in ambito di illustrazione umoristica. L’immagine da cui Gatto prende ispirazione è proprio quella del volto del Granduca fiorentino, che governò dal 1609 al 1621.

«Quando ha ricevuto l’incarico di dipingere il telo coprente il restauro del busto di Cosimo II de’Medici, Gatto non s’è soffermato sull’effige del condottiero in armi. Niente affatto. Ha pensato piuttosto che, dopo più di 300 anni passati ad osservare dall’alto della Loggia del Grano il passeggio in via de’Neri, dovendo rimanere coperto per un po’ di tempo a causa del restauro, Cosimo II gradisse, di tanto in tanto, dare un’occhiata fuori dal telo per sincerarsi che dabbasso tutto procedesse come il solito». Marco Balestracci, scrittore, su Alessandro Gatto

L’immagine realizzata per il telo del restauro vede infatti il volto di Cosimo affacciarsi dietro un tendone e sbirciare la piazza sottostante la loggia. Lo stemma, inoltre, sarà riprodotto con una tecnologia laser e regalato al Comune di Firenze dalla società,dimostrazione dell’interesse e dell’interazione di sperimentazione ed architettura nonché cura per l’arte.

Snap Italy ha rivolto qualche domanda ad Alessandro Gatto

L’idea è originale e curiosa. Che reazione si aspetta dai fiorentini?
L’idea su cui mi sono soffermato è stato mostrare un’immagine simpatica e non il solito cartellone pubblicitario. Qualcosa che cogliesse l’attenzione, dato il lungo periodo di tempo in cui dovrà essere esposto. L’idea del classico cartellone pubblicitario mi disturbava, ad esempio spesso capito a Venezia e ci sono grandi cartelloni che annoiano la vista di belle forme d’arte come il palazzo ducale.

Lei viene spesso associato all’ “arte umoristica”. Di che cosa si tratta?
L’umorismo è una scorciatoia, una scorciatoia per raggiungere una meta in modo veloce.

Ha già nuovi progetti in cantiere?
In questo periodo sto realizzando quadri e dipinti che saranno parte di una mostra personale a Toronto, quest’anno. Un quadro sarà anche destinato ad una chiesa, e presto sarò diretto ad Istanbul per ritirare un premio. Sto partecipando a numerosi progetti in ogni parte del mondo, e i premi anche non mancano.

Gloria Palladino