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13 Dicembre 2017   •   Carolina Attanasio

Aerogravity Milano: il più grande simulatore di skydiving al mondo

«In certi posti non solo ci si diverte, ma si sfidano i propri limiti e si impara a conoscersi meglio: è il caso di Aerogravity Milano»

Vi dico subito cos’è: Aerogravity Milano è il più grande simulatore di caduta libera del mondo, un impianto di skydiving indoor d’avanguardia. È in Italia, in una città splendida da visitare come Milano, ed è il posto che vi serve se avete dimenticato quanto faccia bene l’adrenalina. Aperto la scorsa primavera, ha subito catalizzato l’attenzione, e non solo dei milanesi, per la tipologia di esperienza offerta e l’accessibilità della struttura. Alzate anche voi la mano, grazie, se avete sempre pensato che vi piacerebbe tanto lanciarvi col paracadute e, subito dopo, varie manifestazioni di ansia-panico-terrore puro vi hanno assalito il cervello, con brutte scene di voi che cascate dritti come incudini, corde che non funzionano, paracaduti che non si aprono e via discorrendo.

Per noi gente matta ma non troppo, noi che vorremmo provare il brivido “sì, però con calma”, Aerogravity è la soluzione, ma non solo: questo posto speciale non è soltanto un incubatore di adrenalina o un parco giochi per il tempo libero. Aerogravity Milano è un posto dove puoi spostare un po’ più in alto l’asticella dei tuoi limiti, in tutta sicurezza, con la giusta preparazione e conoscenza dell’esperienza che stai per vivere.

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Come funziona? La sicurezza, prima di tutto. Che siate principianti o esperti, per prima cosa indossate le attrezzature necessarie, fornite in loco, per proteggervi dai rischi e offrirvi il confort giusto per godervi ogni istante. Niente è lasciato al caso, è un simulatore, sì, ma l’esperienza che si vive all’interno è assolutamente, adrenalinicamente vera. Aerogravity è un cilindro di cristallo alto 8 metri, alimentato da 6 turbine: si viene sospinti da un flusso d’aria che sfiora i 370 km/h che vince la forza di gravità ed è in grado di mantenervi in volo per 60 lunghissimi secondi.

Praticamentente chiunque può volare: non è necessario un certificato medico e l’accesso è consentito a tutti, dai bambini agli anziani. Insomma, vi basta essere in una forma psicofisica decente e via, ci si lancia. Non così in fretta, eh, prima le dovute precauzioni. Avrete un coach (io lo farei solo per poter gridare “sì, coach!” alla fine delle spiegazioni, come nei film sul baseball americani), il quale è stato geneticamente predisposto a spiegarvi tutto quello che c’è da sapere prima di arrischiarvi a mettere piede nel famigerato cilindro. Come funziona il simulatore, come ci si comporta durante il volo, cosa fare e cosa no, come non perdere il controllo: in men che non si dica, sarete dei proiettili pronti al lancio.

Detto ciò, si entra in camera di pre-volo, lo spazio dedicato alla preparazione e agli ultimi accorgimenti prima del lancio. Da qui, se non vi siete fatti ancora prendere dalla fifa, non si scappa più: si entra nel cilindro per il primo volo, sessanta secondi è un tempo sufficiente per farvi spingere in alto dal vento e godervi la sensazione di caduta da 4.500 metri di altezza.

Sopravvissuti? Si ritorna in camera di pre-volo, per riprendere fiato e guardare le sessioni degli altri partecipanti, ma non finisce qui, vi aspetta un secondo volo, perché ormai siete dei professionisti e avete altri 60 secondi per perfezionarvi. Tornati con i piedi per terra, si fa il debrief con il coach, che probabilmente vorrà assicurarsi che abbiate ancora tutti i capelli e dello stesso colore. Se l’adrenalina ha fatto il suo dovere, vorrete saperne di più, capire come si diventa Master of skydiving e passare giornate intere a fluttuare nel cilindro, incuranti di quello che succede nel mondo esterno.

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Un’esperienza adatta a tutti

L’esperienza di Aerogravity Milano è davvero per tutti: esistono pacchetti per bambini, principianti, coppie, gruppi, training professionale, team building, regali speciali. Bruno, settantenne, ha provato il simulatore prima di lanciarsi per la prima volta in vita sua col paracadute; un disabile ha lasciato senza paura la sua sedia a rotelle per tuffarsi a fluttuare nel cilindro; Matteo, 8 anni, è ormai una piccola star dell’Aerogravity, dove si diverte a fare capriole come un circense spaziale.

 

Alimentare 6 turbine costa, e consuma soprattutto: Aerogravity, da poco, è riuscito a utilizzare solo fonti rinnovabili di energia per accendere i motori, una mossa super green che non ha intaccato il costo finale del biglietto. Chapeau.

Sempre di più siamo tutti in cerca di esperienze, più che di oggetti. Da qualche parte ho letto che è una priorità dei millennials, prediligere momenti emozionanti a beni materiali, come se una delle generazioni più sfortunate della storia – abbiamo i mezzi tecnologici ma grosse difficoltà economiche – abbia intuito il potere salvifico di alimentare il benessere attraverso esperienze positive, più che contornarsi di oggetti. La cosa è diventata un trend, se ci pensate, chi di voi non ha regalato a qualcuno un’esperienza, almeno una volta? Fare cose insieme rafforza i rapporti, rinsalda le amicizie, ci permette di conoscere persone nuove, allargare i nostri orizzonti. Nel caso di Aerogravity Milano, simulando una caduta in barba alla forza di gravità, sfidiamo il nostro limite personale, a volte superiamo una grande paura e magari scopriamo che 120” secondi – a volte – sono il tempo che ci vuole per diventare persone nuove, scoprire qualcosa di noi che fino a poco prima ci era stato tenuto nascosto.

Carolina Attanasio