28 Novembre 2016   •   Snap Italy

Parchi d’Italia: 5 luoghi dove rilassarsi

Abbiamo raccolto in questa classifica 5 dei parchi d’Italia eletti nella top ten di questo 2016, dove passeggiare non è mai stato tanto piacevole.

Amate la natura? Cercate un luogo dove trascorrere qualche ora in compagnia dei vostri pensieri? Anche quest’anno il concorso “Il Parco Più Bello”, giunto ormai alla sua 14esima edizione, vi offre numerose proposte. Tra parchi pubblici e parchi privati, c’è l’imbarazzo della scelta. Che sia per una passeggiata, che sia per una visita culturale o che sia per una mattinata di jogging all’aria aperta, il parco è sempre un’ottima soluzione. A maggior ragione se è anche stato eletto tra i più bei parchi d’Italia. Il concorso prevede, come ogni anno, dieci finalisti e tre vincitori: uno per la categoria “Parchi pubblici”, uno per la categoria “Parchi privati” e uno eletto dalla giuria popolare. I parchi d’Italia scelti sono un inno alla bellezza oltre che uno spunto per un giornata green o per una gita fuori porta. Al loro interno ci sono orti botanici, giardini, sculture vegetali e labirinti di siepi. Vediamone alcuni insieme.

Villa Visconti Borromeo Litta, Lainate (Milano)
Vincitore del concorso “Il Parco Più Bello d’Italia” per la sezione “Parchi pubblici”, si tratta di un’oasi verde, scolpita nel passato. La zona della villa destinata a giardino, era probabilmente sin dalle origini, suddivisa in quattro scomparti verdi, scanditi da piante di agrumi in vaso. Successivamente ci fu una doppia espansione su due assi principali, sud-nord e est-ovest. Vennero inserite le fontane di Galatea e di Nettuno, edificate le serre degli “anenassi”, dei “semplici” e degli “agrumi”, esteso e potenziato l’impianto di irrigazione e i giochi d’acqua. Nel XVIII secolo, poi, nacque la “carpinata”, legata all’introduzione in Lombardia del carpino.
Nel più bello dei parchi d’Italia, troviamo un lungo percorso ad U, costituito da un doppio filare di siepi di carpini e bosso, i cui rami si intrecciano e sono potati a forma di arco. Queste stesse siepi un tempo formavano un labirinto, oggi scomparso. Creano il “Teatro di Verzura”, destinato a rappresentazioni musicali e teatrali o feste campestri. Nel XIX secolo, la forte passione per il modello di giardino all’inglese, portò alla configurazione, all’interno del più bello dei parchi d’Italia, di un “nuovo boschetto”, animato da dislivelli del terreno, scomparti verdi ad andamento irregolare e con prevalenza di piante ad alto fusto e cespugli. Infine ai lati del parco, troviamo due serre fredde destinate al ricovero invernale degli agrumi e, successivamente, due serre calde per le specie esotiche (ananas, banani, caffè, tamarindi, palme).

Villa Melzi d’Eril, Bellagio (Como)
Ancora uno dei più affascinanti parchi d’Italia. Questa volta parliamo del vincitore 2016 per la categoria “Parchi privati”, cioè Villa Melzi d’Eril. Nacque come residenza estiva di Francesco Melzi d’Eril, vicepresidente della Repubblica Italiana al tempo di Napoleone (1802-1805). Venne realizzata tra il 1808 ed il 1810 da un illustre architetto, Giocondo Albertolli. La costruzione, perfetta espressione della cultura neoclassica, è circondata da un meraviglioso giardino di tipo paesaggistico.
Quest’ultimo è in completa armonia con il lago antistante ed è costituito da una vegetazione di piante secolari ed esotiche, arricchite da statue antiche e classicheggianti che danno vita ad un vero e proprio itinerario di sculture all’aperto in questo gioiello dei parchi d’Italia. Ancora abbiamo la passeggiata a lago, lungo il viale dei platini, la cappella gentilizia e il padiglione museo con cimeli legati alla storia del proprietario, Francesco Melzi, e all’epopea napoleonica, situato nell’ex aranciera adiacente alla villa. Tutto segue lo stile neoclassico lombardo.
Ma non sembra mancare un sentimento di sfumato romanticismo all’interno di uno tra i più bei parchi d’Italia, grazie ai gruppi di rododendri giganti, di azalee, sparsi sui prati e lungo i pendii verso il bucolico laghetto orientale circondato da aceri giapponesi, unicum nei giardini del lago di Como. La storia che questo giardino si porta dietro, è costituita anche dalle visite illustri che ricevette nel corso del tempo, basti pensare allo scrittore Stendhal o al musicista Lizst oltre a tutti gli altri personaggi illustri ospitati dalla struttura della villa stessa.
Il complesso di architetture e giardini è stato dichiarato monumento nazionale. È proprietà privata, perciò la villa non è aperta al pubblico ma i giardini, il museo e la cappella si. Il prezzo di ingresso oscilla tra i 4 ed i 6 euro, ed è possibile visitare dalla seconda metà di Marzo a fine Ottobre.

Villa Sorra, Castelfranco Emilia (Modena)
Siamo al terzo dei più bei parchi d’Italia, questa volta si tratta del vincitore 2016 scelto dalla giuria popolare. Parliamo di Villa Sorra, in provincia di Modena, caso emblematico nella storia del giardino italiano. È stato costruito nel ‘700 ma ristrutturato nell’800 secondo le nuove regole del giardino all’inglese, a quei tempi tanto in voga. Il risultato è l’esempio più rappresentativo di giardino romantico dell’800 estense, oltre che il più importante tra i parchi dell’Emilia Romagna.
Superata la zona a prato intorno alla villa, il giardino vero e proprio cominciava con una zona ad orto con pergolati di viti divisa in quattro parti, delimitate da siepi, al centro delle quali si apriva una sorta di salotto all’aria aperta. C’erano poi una zona a bosco e tre isole collegate tra loro da ponti in legno, due con alberi da frutta e una terza, alla quale si accedeva con la barca dal canale centrale, con una statua di Diana “divina abitatrice de’ boschi”, e delle rampe di scale che conducevano ad una montagnola da cui era possibile ammirare l’orizzonte.
Solo nel 1827, uno dei più ricchi tra i parchi d’Italia, venne modificato dalle mani di una donna. Si trattava della moglie del conte Cristoforo Munarini Sorra, la quale arricchì il giardino con laghetti e false rovine. A seguito di questa ristrutturazione i canali diventarono sinuosi, i sentieri tortuosi, sparirono le pareti a siepe, gli alberi da frutta e tutto ciò che esprimeva regolarità per dare spazio invece alla spontaneità della natura. Furono quindi realizzate zone a prato e a boschetto, separate da canali e laghetti. Vennero inoltre inserite false rovine mediaveli, torri, terme e un terrazzo sul lago. Da questa trasformazione il giardino di Villa Sorra, acquisì una grande fama e divenne meta di molti visitatori. Oggi è possibile accedere gratuitamente al parco, mentre per la villa e il giardino il prezzo è di 2 euro. Inoltre il parco è aperto tutto l’anno, il giardino storico è aperto invece tutte le domeniche e festivi, nel pomeriggio, da marzo a settembre e la villa solo il 25 aprile, il 2 giugno ed il 15 agosto, con visita guidata.

Villa della Regina, Torino
Altra finalista del concorso, oltre che uno dei più suggestivi tra i parchi d’Italia, è la Villa della Regina a Torino.  Si tratta di una villa del ‘600, costruita per volere del cardinale Maurizio di Savoia, e parte quindi delle Residenze sabaude in Piemonte. Perché questo nome? È stata la dimora prediletta di due consorti dei Re di Sardegna, Anna Maria di Orléans e Maria Antonia Ferdinanda di Spagna.
La struttura è tipicamente seicentesca, con un celebre giardino all’italiana e un anfiteatro nel retro. Una volta percorso il viale di accesso, ci si trova in una piazza-terrazza ellittica, chiamata Gran Rondeau, una doppia scala con fontana centrale all’interno della quale si trova una scultura in marmo del Dio Nettuno seduto, mentre ai suoi bordi ci sono 11 statue di divinità fluviali. Da questa piazza-terrazza ellittica, si sale poi ad un altro piazzale di forma rettangolare nel quale si trova una vasca centrata, detta Vasca della Sirena perché ospita al suo interno una statua in marmo della Sirena. A questo punto ci si trova davanti al palazzo, che presenta una facciata maestosa ed è coronato da numerose statue. Proseguendo nella visita di questo che può essere definito uno dei più maestosi tra i parchi d’Italia, si incontra la Grotta del Re Selvaggio, un parallelepipedo di marmo diviso in tre parti e decorato al suo interno con specchi e pietre di vari colori, poi ancora più avanti il Belvedere superiore, costruzione più elevata della villa della Regina, alla cui base sorge la circolare Fontana del Mascherone. Questa alimenta dall’alto la cosiddetta Cascatella della Naiade, cioè una modesta cascata a gradini di pietra che affianca la scalinata e conduce l’acqua nelle fontane che si trovano sotto, tramite un sistema di canalizzazioni. Infine, all’estremità sud della Villa, troviamo il Padiglione dei Solinghi, una costruzione a due piani isolata e seminascosta dal bosco circostante, che corona l’intero giardino.
L’ingresso è gratuito, e viene offerta una vista guidata dal martedì al sabato alle ore 11. Per quanto riguarda la Residenza, questa è aperta al pubblico dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 16 nel periodo più freddo (1 gennaio-28 febbraio) e dalle 10 alle 17 in quello più caldo (1 marzo-30 novembre).

Oasi Zegna, Trivero (Biella)
Questa volta a rapire l’attenzione dei giudici, è uno dei più modaioli tra i parchi d’Italia. Perché queso aggettivo? A partire dagli anni ’20, lo stilista Ermenegildo Zegna, decise di riqualificare le alture alle spalle del paese di Biella, piantando oltre 500.000 conifere e centinaia di azalee, dalie, ortensie ma soprattutto rododendri, provenienti dai vivai del Belgio. Parliamo della Conca dei Rododendri, situata all’interno del parco naturale dell’Oasi Zegna, a circa 5 km da Trivero. Nel periodo tra maggio e giugno ci si trova davanti ad una tavolozza di colori dalla straordinaria bellezza. Il gusto all’interno di questo parco è indubbio. A dargli l’aspetto che oggi noi tutti vediamo, è stato negli anno ’60 il grande architetto paesaggista Pietro Porcinai.
Se amate i colori questo è indubbiamente il luogo adatto per voi nel periodo caldo dell’anno. Inoltre l’ingresso è assolutamente libero, così come gli orari di apertura.

E gli altri 5 direte? Per quelli rimanete sintonizzati, ve li racconteremo nelle prossime puntate!

Chiara Rocca