turismo lento
11 Febbraio 2019   •   Carolina Attanasio

Turismo lento: take it slow e… godetevi l’Italia

«Dopo borghi e cibo, il 2019 è dedicato al turismo lento. Approfittate di quest’anno per scoprire, o riscoprire, il piacere di prendervela con calma e viaggiare conoscendo davvero i posti che attraversate. In Italia, ovviamente»

Se stavate cercando una scusa per prendervela finalmente con una certa flemma, vi serviamo su un piatto d’argento. Il compianto ex Ministro del Turismo, Dario Franceschini, un paio d’anni fa l’aveva già anticipato, il 2019 sarebbe stato l’Anno del turismo lento, e di fatti eccoci qua. Preceduto dall’Anno del cibo (2018) e quello dei Borghi d’Italia (su cui vi abbiamo dato ogni scusa possibile per partire con Instaborghi), il 2019 è ufficialmente l’anno del take it slow.

Il turismo lento: cos’è? Da quali sintomi lo si riconosce?

Per farla breve, siete colti da un’irrefrenabile voglia di smettere di correre sugli aerei low-cost come matti , ingozzandovi come primati nei fast food e condensando pessime e superficiali visite di città e paesaggi nel giro di 48 ore. Insomma, di fare le maratone non vi va più, anche perché Mentana le fa come e meglio di voi. Lasciamo la velocità ai professionisti e prendiamocela con calma, noi, cui non importa nulla se non faremo il giro del mondo. Il turismo lento nasce anche da questa consapevolezza, viaggiare forse un po’ meno, ma meglio.

Conoscere davvero i posti dove si va, scoprirne le tradizioni veraci, muoversi rispettando i propri tempi e quelli dell’ambiente che ci circonda, tutelandolo. Itinerari lenti, intelligenti e sostenibili, questa la priorità del 2019: il turismo lento vi porterà lontano dai soliti itinerari, facendovi scoprire l’Italia autentica. In molti casi l’avrete a due passi da dove vivete, in altri vi toccherà scarpinare un po’. Comunque sia, cogliete quest’anno come un’ottima occasione per esplorare i posti meno battuti, in maniera sostenibile: a piedi, in bici, a cavallo, spostandovi su mezzi ecologici. Dove andare? Pensateci su.

Turismo lento: muoversi a piedi

Dai, su, che siete giovani. E comunque ne avevate abbastanza di autobus turistici e metropolitane londinesi affollate come un mercato di Marrakech, no? Muoversi a piedi fa bene a voi, fa bene all’ambiente e vi permette di scoprire posti che non avreste mai immaginato. Ora, sicuramente sarete già tutti dei provetti camminatori e il trekking sarà il vostro pane quotidiano, ma mettiamo che non sia così: da dove cominciare? Come diceva il saggio, il turismo lento devi trovarlo dentro di te. E siccome in Italia da camminare ce n’è, e anche tanto, consultate l’Atlante digitale dei Cammini d’Italia: una mappa costantemente aggiornata e illustrata su tutti i percorsi possibili e immaginabili della Penisola. Attraversa borghi storici, passi di montagna, laghi, vallate spettacolari, nell’ambito di un piano strategico del turismo, pensato per decongestionare le città d’arte e “spalmare” i viaggiatori lungo il corso del Paese.

Turismo lento: lontano dalle città

Si diceva, allontanarsi dalla città, e chi ci vive quotidianamente sa bene di cosa parliamo. Seppur centri importanti di aggregazione storico-culturale, le città italiane hanno bei problemi: sovraffollate, sfruttate, con strutture di trasporti che mal sopportano flussi turistici importanti (vedi Roma, eternamente congestionata). Sfiga vuole che viviamo nel Paese più bello del mondo e anche mettendo il naso fuori dal raccordo da fare ce n’è. Avete solo l’imbarazzo della scelta: andare per borghi, in montagna – grande protagonista, anche lei, del 2019 – scegliere una delle tante vie storiche e percorrerla. Il turismo lento è anche facile, praticamente a qualsiasi latitudine d’Italia ci si può perdere in uno di questi percorsi e tornarne stupiti. Spesso, le cose più belle sono dietro l’angolo.

Turismo lento: alla scoperta dell’autenticità

La cosa bella di andare dove non vanno tutti, è che avete tempo: lo guadagnate evitando le file cosmiche che avreste in città, oppure scegliendo il treno invece della macchina. Il tempo è importante, vi serve per guardarvi bene intorno, cogliere particolari, conoscere persone. In un posto come l’Italia, chi meglio delle persone può aiutarvi a conoscere un posto? Allontanatevi dalle solite rotte, camminate guardandovi intorno, chiedete informazioni invece che controllare le mappe sullo smartphone. Farete un po’ meno in fretta, vero, ma avrete fatto un viaggio nell’autenticità.

Carolina Attanasio