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24 Novembre 2017   •   Redazione

Vespa Piaggio: l’evoluzione di un mito tutto italiano

«Un’icona senza tempo, sognata e amata da tutti gli italiani. È la Vespa della Piaggio, lo scooter più famoso di tutti i tempi, che dal 1964 ad oggi ha visto più di 20.000 modifiche.»

La Vespa è il più famoso scooter di tutti i tempi, ideata da Piaggio nel 1964 quando, sul mercato, comparve per la prima volta. Da allora agli ultimi modelli di oggi, alla Vespa sono state effettuate più di 20.000 modifiche, per renderla il mezzo attuale, pratico e dinamico di oggi.

Storia della Piaggio

Piaggio è un’azienda Made in Italy, specializzata nella produzione di veicoli commerciali, scooter e motorini. È un marchio leader mondiale nel settore ed è anche il padre della famosa Vespa, conosciuta in tutto il mondo, tutt’oggi uno dei modelli a due ruote più acquistati e desiderati. La Vespa è stata anche un simbolo socio-culturale degli anni ’70 ed ’80: è comparsa in molti film ed è stata menzionata in molte canzoni. Non a caso è diventata un’icona della gioventù, della praticità, degli spostamenti veloci a portata di tutti, perché, rispetto ad altre tipologie di moto o scooter, è funzionale ed economica.

Piaggio è stata fondata nel 1884, da Rinaldo Piaggio, e, da allora, il suo successo è sempre stato in costante e forte ascesa. Nel tempo, ha acquisito ed inglobato altre aziende, comprese alcune nell’ambito dell’aeronautica, fino alla svolta decisiva, nel 1946, quando, su progetto di D’Ascanio, nacque la prima Vespa: 98 cc ed un massimo di 60 km/h, che segnò e decretò il vero grande successo di Piaggio. Da quel momento la produzione della Vespa non si è mai più interrotta ma, anno dopo anno, sono state apportate sostanziali modifiche, fino ad arrivare alle ultime nate in casa Piaggio, tutte del 2012: Vespa LX 3V e Vespa S 3V. Due modelli ecologici che montano un propulsore innovativo, studiato per ridurre i consumi e per inquinare di meno. Dal primo modello del ’46, all’ultimo del 2012, che si occupa di ridurre gli scarichi inquinanti, è passata molta acqua sotto ai ponti e la Vespa si è evoluta in tutti i suoi componenti, ma il successo di questo scooter è sempre lo stesso.

L’evoluzione della Vespa: dal primo modello alle migliorie di base

Dal 1946 al 1963, Piaggio ha lavorato al suo primo modello di Vespa, che ebbe un successo straordinario, concentrandosi sulle migliorie delle prestazioni. I restauri si sono concentrati principalmente sul motore e sulla potenza. Nascono così i modelli successivi a quello originario, con caratteristiche sempre più performanti:

  • nel 1948 viene lanciato sul mercato in modello di Vespa più potente rispetto al suo predecessore: 125 cc contro i 98 della prima Vespa del 1964
  • nel 1953 Piaggio presenta la prima Vespa con un propulsore migliorato, la velocità massima sale a 75 km/h contro i 60 degli altri modelli e la carenatura presenta un nuovo disegno, più moderno ed in linea con i tempi. Si chiama Vespa 125.
  • sempre nel 1933, in contemporanea all’uscita della 125, Piaggio propone un modello più economico, dal nome Vespa U. È pensata per incrementare le vendite ma, anche, per portare la Vespa ad essere un mezzo utilizzato anche dagli operai e dalle fasce di reddito più basse. L’obiettivo di Piaggio era quello di diventare un simbolo a livello nazionale, come poi, in effetti, è successo.
  • nel 1955, nel 1962 e nel ’63 nascono, rispettivamente, i modelli 150 GS, 160 GS e 160 GL. In questi anni Piaggio ha decisamente svoltato, con queste tre versioni, che sono restate nella storia come le più apprezzate e quelle che hanno venduto di più, proporzionalmente con le possibilità dei tempi. È la svolta decisiva anche in termini di design: con questi modelli compare il faro montato in alto sul manubrio.

L’evoluzione della Vespa dal ’64, in relazione al cambio delle normative

Nel 1964 in Italia cambiarono le normative di produzione e circolazione. Nella fattispecie entrò in vigore l’obbligo di targa. Piaggio, per adeguarsi, inaugurò il modello di vespa che è tutt’oggi il più famoso al mondo: la Vespa 50. È stata progettata da Corradino D’Ascanio in persona e considerata un gioiello nel suo genere. Ad oggi, secondo gli esperti, non esiste mezzo al mondo, più rappresentativo del concetto di motociclo leggero da città, della Vespa 50 degli anni ’60 italiani. In veloce successione, dopo questo nuovo successo, Piaggio presenta sul mercato:

  • vespa 180 SS, del 1965: 180 cc, 110 CV e la possibilità di raggiungere i 105 km/h
  • vespa 125, del 1966: la rivisitazione completa della vecchia 125, con un nuovo motore più potente ed un design completamente rimodernato
  • vespa super sprint 90, del 1966: 90 cc di cilindrata e l’innovazione del bauletto, che la rende il mezzo ufficiale dei “nuovi ricchi”, che iniziavano a recarsi a lavoro in vespa e non più a piedi o con i mezzi pubblici economici
  • 125 Primavera e 180 Rally, due modelli del 1968: più veloci e con propulsori più avanzati, con un occhio particolare al design e agli accessori di comfort, come il gancio appendiborsa, oltre al bauletto, un particolare che la rende sempre più un mezzo alla portata di tutti e comodo per tutti.

Nel 1970 l’evoluzione della Vespa subisce un’altra grande svolta

Nel ’70 Piaggio presenta un’innovazione che non si era vista ancora nel settore dei motocicli utilitari: l’avviamento elettrico. Un altro successo senza pari, festeggiato con l’introduzione sul mercato della Vespa 50 Elestar. Di seguito, un’altra serie di modelli in evoluzione:

  • il modello migliorato e rivisto, con avviamento elettrico, dei modelli Primavera e Rally, con la presentazione di Rally 200 nel ’72 e Primavera ET3 nel ’76
  • il modello P 125 X del ’78 che, nuovamente, rivoluziona tutto il design con accessori vespa px
  • i modelli PK 24 e PK 50, entrambi del 1983 e, nell’84 la PK Automatica

Gli anni ’80 si concludono con altre evoluzioni della Vespa, sempre più veloce e tecnologica, con cambio a 4 velocità, incremento di elettronica nel motore, velocità raggiungibili più alte e scocca moderna, intera e non più saldata a vista. I modelli, usciti in rapida successione, si chiamavano:

  • vespa T5 Pole Position, del 1985
  • vespa 50 N, del 1986

Le vespe di nuova generazione: verso il 2000

Dopo trent’anni sulla cresta dell’onda, Piaggio, alle soglie del 2000, non si smentisce e si adegua con disinvoltura all’evoluzione del mercato dei motori. Nasce infatti la nuova generazione di “Vespe”, perfettamente adeguate agli standard delle concorrenti uscite sul mercato e già nate tecnologiche. Qualche esempio:

  • nel 1994 la prima motore 4 tempi: ET4 125
  • nel 2000 la prima a risparmio benzina: ET4 50

L’evoluzione della vespa: le Granturismo

Negli anni 2000 Piaggio lancia la linea di Vespe Granturismo: le più grosse e potenti mai create, non solo dall’azienda stessa ma, in generale, dal settore del motociclo. Le Granturismo montano motori a quattro tempi con raffreddamento a liquido e grosse ruote da 12 pollici, la carrozzeria tutta in acciaio e freno a disco. Le vespe Granturismo sono state catalogate Euro2 per quanto riguarda l’impatto ambientale. Piaggio, nel suo viaggio evolutivo con il suo prodotto simbolo, ha poi realizzato altri modelli che, in linea di massima, riprendono le caratteristiche di quelli più importanti, modificandone le caratteristiche senza snaturare i valori emozionali e di guida di Vespa, ma semplicemente portandoli a standard previsti per i tempi odierni. Le modifiche sono state fatte principalmente sul motore, per renderlo più ecologico e sull’assemblaggio del design, per attualizzarlo. Il design di vespa, comunque, anche nelle versioni più recenti, ricorda sempre il progetto originario di D’Ascanio.