Valle della Luna: la comunità hippie della Sardegna
«La Valle della Luna: il paradiso si trova in Sardegna ed è fermo agli anni ’60 tra comunità hippie e natura incontaminata»
Abbiamo sempre parlato di moda e quasi mai di stili di vita. Abbiamo sempre raccontato storie incantevoli fatte di diamanti, lustrini e tacchi alti, ma ad oggi nessuno ha mai narrato fiabe incredibili fatte di libertà, sole e moda non convenzionale; così oggi vi raccontiamo questa bella favola nata in Sardegna tanti anni fa e ancora oggi meta di numerosi turisti curiosi e affascinati dalla Valle della Luna (sito turistico). Perché ve ne parliamo? Perché qui dentro, in questa splendida valle nel territorio di Santa Teresa di Gallura – estremo nord dell’isola – è talmente facile ritrovare la pace che molte volte si pensa di essere su un altro pianeta o addirittura di vivere in una seconda dimensione interiore. Raggiungere la Valle della Luna non è difficile (diversamente vi consigliamo di noleggiarla), e partendo dal Faro di Capo Testa, con un po’ di buona volontà e qualche chilometro a piedi, è possibile godersi un panorama mozzafiato tra rocce granitiche e macchia mediterranea, rigogliosa nonostante le poche precipitazioni ricorrenti.
Il fascino etereo della Valle della Luna è anche dovuto alla sua conformazione geografica, sette valli divise tra loro da imponenti mura di roccia. Un mix di vento e maree che ha creato nel corso degli anni imponenti grotte naturali dove alcune persone dall’animo nobile, estremamente legate alla cultura hippie, hanno deciso non solo di trasferirsi ma di vivere questa natura nel modo più sano possibile. Dagli anni ’60 gli hippie di questa valle hanno abbandonato case, tv e telefoni lasciandosi alle spalle la globalizzazione più moderna e l’idea di una vita legata ai valori dell’industrializzazione e della tecnologia più spietata. Stili di vita che attingono molto spesso alle culture orientali e che, sapientemente mixati, auspicano al benessere della Terra. Un ritorno alla semplicità che non è solo mentale ma anche fisica.
Così nella Valle della Luna la moda hippie può dare il meglio di sé o forse può esprimere quello che un tempo era il motto del vivere bene. “Peace & Love”, per ricordare a chiunque che la vita è una e va vissuta nel modo più sereno possibile. La Valle della Luna, in realtà, è una proprietà privata il cui proprietario, rendendosi conto dell’enorme bellezza in possesso, ha deciso di rendere pubblico senza limiti d’accesso. Le polemiche però non sono mancate in quanto gli hippie della valle molte volte sono stati accusati di abuso edilizio, secondo il quale la comunità impedirebbe la fruibilità del luogo proprio con il loro stile di vita; accuse queste che hanno destato tanto scalpore, producendo campagne ambientaliste e sociali di grande rilievo.
Molti pensano che si tratti di un luogo psichedelico, che all’interno di questo parco naturale vi siano delle energie inspiegabili dalla scienza ma facilmente comprensibili dagli appassionati di meditazione e naturisti di ogni parte del mondo. Perché la verità è che questo luogo ormai è conosciuto anche fuori dall’Italia e anche se non siete degli hippie a tempo pieno visitarlo è forse un’esperienza fuori dal comune. Il profumo del mirto, dell’erica e del corbezzolo formano un quadro di odori incontrastabile dove le impetuose onde, il rumore del mare e la roccia ormai padrona della terra accoglie formando cavità dalle forme più stravaganti. Alcuni visitatori affermano come la libertà sessuale proprio nella Valle della Luna sia in un qualche modo incitata dalla natura stessa, attraverso pietre imponenti la cui forma fallica è facilmente intuibile e visibile ad occhio nudo.
La comunità che vive qui, ormai da tempo, si è costruita dei rifugi con legno, paglia e materiali di riciclo, adempiendo a quella che è la filosofia tradizionale, ovvero usare la natura e vivere solo di essa. Ecco perché è impossibile raggiungere questo luogo in macchina: l’unica strada percorribile è costituita da un sentiero stretto, colmo di piante e rocce ma non per questo impraticabile; l’avviso che per arrivare in paradiso bisogna faticare. Un cancelletto in legno con su scritto “Valle della Luna” dà poi il benvenuto a tutti coloro che intendono avventurarsi nel fatidico mondo incantato. Alcuni segnali incisi e dipinti nel legno segnalano durante il percorso le rotte da seguire per evitare di perdersi e allungare la strada, un modo simpatico e l’alternativa giusta ai più moderni cartelli stradali sicuramente fuori luogo e inappropriati.
Nella caletta si trova poi un fantastico totem che indica la centralità della valle e forse lo spirito della comunità. Molti si fermano per meditare, riflettere e riposarsi, altri per fotografare il paesaggio e conservare indescrivibili ritratti. L’atmosfera è magica, se in città i bimbi chiedono di poter accompagnare il padre a fare la spesa, qui ogni bambino corre felice e tra gli arbusti mentre il papà carica la legna in spalla per una nuova notte di freddo e serenità. Nella Valle della Luna tre sono le parole d’ordine: rispetto, partecipazione e tolleranza. Il rispetto di un luogo la cui bellezza incontaminata deve essere perseverata con gli anni, sopratutto nei periodi estivi dove il flusso di visitatori aumenta notevolmente e con esso anche la maleducazione gratuita che vede la deturpazione e l’inquinamento dilagarsi a macchia d’olio.
Molti viaggiatori raccontano anche di una popolazione chiusa nel suo habitat ma non per questo socievole. Alcuni tendono ad allontanarsi, forse per paura di essere giudicati o semplicemente perché poco abituati a chiacchierare con degli estranei. Si potrebbe definire una moda questa, quella di vivere senza vestiti o coi pochi necessari per stare al caldo quando piove e per non bruciarsi quando il sole scotta. Eppure tutto questo non si vede nelle passerelle, non lo raccontano i grandi stilisti. Il motivo è solo uno e non potrebbe essere altrimenti. Essere hippy nella Valle della Luna non è una moda ma uno stile di vita. Non è una tendenza ma un modo di essere, e non cambia. Non cambia con le stagioni, non cambia con gli anni e nemmeno col wifi gratuito. La comunicazione viaggia su frequenze diverse, fatte di mare, granito e pesciolini che sguazzano in mezzo a piscine naturali. Un modo tutto sano per riscoprire la vita e forse noi stessi.
Anita Atzori