22 Agosto 2016   •   Snap Italy

Topolino: il personaggio Disney fa il giro del Bel Paese

«Ancora pochi giorni per visitare la mostra open air: “Topolino e l’Italia”. Un sodalizio che dura da anni quello tra l’iconico Mikey Mouse e il Bel Paese che già da aprile è in mostra in giro per la nostra penisola e che fino al 29 agosto sarà a Roma nella Galleria Alberto Sordi.»

Era il 1928 e Walt Disney insieme a Ub Iwerks dà vita ad un personaggio immaginario che nel tempo diverrà un mito, Mikey Mouse, quello che da noi in Italia arriverà nel 1930 e sarà famoso come Topolino. Oggi, dopo Ottant’anni con quello che è stato un vero e proprio sodalizio col Bel Paese, gli viene dedicata una mostra itinerante che ha già toccato le tappe di Milano, Arese e Bologna. Segnate bene la dead line del 29 agosto 2016 perché sarà questo il giorno in cui da Roma, l’ultima tappa, e più precisamente dalla Galleria Alberto Sordi in Piazza Colonna, nel cuore della Capitale, le 25 statue più una, la ventiseiesima quella “Topolino Architetto” pensata dal Gruppo Sorgente, lo stesso che gestisce lo spazio di Roma, prenderanno il via per far capolino ancora a Torino e poi Milano.

Il progetto “Topolino e l’Italia” è un omaggio che ovviamente non poteva escludere il contributo delle aziende del Made in Italy. Dal mondo dell’informazione al mondo dei giocattoli e dell’infanzia passando anche per le firme del collezionismo, ecco dunque che Topolino si vesta di nuovi abiti oltre a quelli originali che consistevano in pantaloni rossi e scarpe gialle. Stavolta il guardaroba è davvero variegato ed eccentrico grazie alla maestria e alla visione di designer italiani che hanno messo in moto la loro creatività per conto di: Brums, Chicco/Artsana, Clementoni, Ferrarelle, Gazzetta dello Sport, Giochi Preziosi, IL Centro, K – Way, Kartell, Lisciani, Monnalisa, Panini, Piquadro, Unipol Sai, Salmoiraghi e Vigano’, SKY, San Carlo, Taormina Film Festival, Upim, Vespa e l’Istituto Europeo di Design.

Una storia unica. La leggenda che poi tanto leggenda non è considerato che a raccontarla è proprio il signor Disney in persona. Mikey Mouse nasce dall’attenta osservazione di due simpatici topolini d’appartamento ai quali il magnate dell’intrattenimento si affezionò quando ancora non era nessuno e stava in studio a lavorare fino a tardi. È proprio dall’interazione con gli animaletti che si accende la fantasia e la geniale idea di crearne un personaggio.

Entrato a gamba tesa nelle case degli americani prima sotto forma cartacea grazie alle graphic novel, e poi grazie alle avventurose storie su settimanali, ma soprattutto nel formato video grazie ai corti e ad episodi tv. Infine numerosissimi gadget che lo hanno reso tra l’altro il personaggio di fantasia più redditizio della storia.
All’inizio, nei corti che lo riguardavano Topolino veniva sempre identificato come un birbantello in cerca di divertimento poi un improvviso cambio di rotta lo fa diventare un cittadino modello alle prese con la sconfitta del male e questo lo renderà ancora più popolare.

Per quanto riguarda l’Italia in particolare, il famoso topolino comparì per la prima volta nel 1930 sulle pagine del settimanale torinese “Illustrazione del Popolo”, due anni dopo, nel 1932, arriveranno anche il primo libro illustrato e il primo “Topolino” in formato giornale. Un personaggio che oltre ad essersi conquistato la mattonella stellata nella Walk of Fame di Los Angeles e all’icona simbolica di buon modello di comportamento tramite l’uso della sua immagine da parte dell’ONU, è un personaggio che tenne testa anche al fascismo resistendo al divieto delle pubblicazioni straniere almeno fino allo scoppio della guerra quando verrà sostituito da “Tuffolino” per poi tornare più forte di prima alla fine di essa. Un personaggio che resiste anche in tempi più moderni alla crisi dell’editoria e al calo delle vendite dei formati cartacei… Una vera forza della natura!

Alessandro Iacolucci