totò genio
16 Novembre 2017   •   Redazione

Totò genio, la mostra dedicata all’artista al Museo di Trastevere

«La mostra Totò genio arriva a Roma dal 20 Ottobre 2017, fino al 18 Febbraio 2018, dopo il successo di pubblico e critica di Napoli»

Realizzata a cinquant’anni dalla sua scomparsa la mostra Totò genio ripercorre la grandezza di Antonio de Curtis, in arte Totò, uno dei maggiori interpreti italiani del Novecento. Fu un artista a tutto tondo, una figura poliedrica, non solo attore di cinema e teatro, ma poeta e autore di canzoni indimenticabili. Il Principe De Curtis era molto affezionato ai suoi scritti, che probabilmente considerava lo specchio più autentico della sua anima malinconica e notturna: “Non c’è nessuna discrepanza tra la mia professione (che adoro) e il fatto che io componga canzoni e butti giù qualche verso pieno di malinconia. Sono napoletano e i napoletani sono bravissimi nel passare dal riso al pianto”.

Alla scoperta del Principe della risata

Attraverso documenti personali, cimeli, lettere, disegni, costumi, fotografie, installazioni e testimonianze, Totò Genio propone un viaggio indietro nel tempo, nell’universo di Totò. La mostra racconta la vita, le passioni e gli amori del maestro.

Si possono ammirare i disegni realizzati da Pier Paolo Pasolini per La Terra vista dalla Luna, interpretato da Totò e Ninetto Davoli, i disegni di Federico Fellini, che in lui vedeva un artista senza tempo, fino ad arrivare a quelli realizzati negli anni ’50 da Ettore Scola per la rivista satirica Marc’Aurelio. E ancora sono esposti i disegni realizzati da fumettisti celebri come Crepax, Pratt, Manara, Onorato e Pazienza, una serie di fotografie che ritraggono Totò insieme ai grandi personaggi del Novecento e una poesia scritta da Paolo Conte e dedicata al grande interprete napoletano.

Un’ampia sezione della mostra è dedicata poi al suo rapporto con il cinema, che lo ha visto protagonista di 97 film, e ripercorre la sua lunga carriera attraverso i manifesti e le fotobuste che lo hanno reso celebre al grande pubblico.

«Noi, bambini cresciuti con i suoi film, possiamo allora dirci fortunati: perché ci siamo nutriti di risate e di leggerezza, e perché abbiamo imparato la provvisorietà del potere e la bellezza della pernacchia. Grazie Totò, e grazie ai curatori di questa mostra»
Luigi De Magistris, sindaco di Napoli

Totò, Napoli e il teatro

Il suo rapporto con il teatro è raccontato e rivisitato attraverso i costumi di scena, filmati d’epoca e installazioni multimediali. Un aspetto meno noto di Totò è stato poi il suo rapporto con la pubblicità lo ha visto testimonial di alcuni prodotti italiani di quegli anni, come la Lambretta e la Perugina, che lo scelse come volto per pubblicizzare il suo famoso Bacio.

La mostra Totò Genio racconta anche il suo legame fortissimo con Napoli, la sua città d’origine, e il suo grande amore per gli animali, in particolare per i cani, passione che condivideva con la sua compagna Franca Faldini. Attraverso foto private, documenti originali e giornali d’epoca viene descritto un Totò inedito, un uomo generoso che amava prendersi cura degli animali e delle creature più indifese.

Non mancano infine le sue poesie, come la celebre ‘A livella e le sue canzoni, come Malafemmena, composta da Totò nel 1951 e poi declinata in centinaia di versioni.

Chiude la mostra Totò genio la sezione Nessuno mi ricorderà, dedicata ai suoi funerali, che furono tre, il primo a Roma, il secondo a Napoli e il terzo nel Rione Sanità a Napoli, in cui era nato. Attraverso fotografie, filmati storici provenienti dall’Archivio Luce e dalla Rai, giornali e ricordi, viene raccontato il meraviglioso addio che Napoli ha rivolto al suo più grande artista.

«Totò non fu mai una maschera, ma fu ognuno di noi. Non fu mai una canzone, fu una sinfonia. Non fu mai una poesia, fu un poema. Non fu mai un film, fu un’epopea. Non fu mai una commedia, fu il teatro. Non fu mai il particolare, fu sempre l’universale. Per questo ancora ci parla e noi lo ascoltiamo. Senza la generosità e la passione di Alessandro Nicosia questa mostra non sarebbe mai nata. Senza la sapienza e le riflessioni preziose di Goffredo Fofi, che considero un Maestro, non sarei mai riuscito  a guardare in faccia il vero Totò e ad applaudirlo fino all’ultimo respiro»
Vincenzo Mollica, giornalista

Totò Genio, un evento imperdibile

La mostra Totò genio è sostenuta dal Gioco del Lotto, il gioco più popolare d’Italia, che appartiene da sempre alla nostra tradizione e alla nostra cultura, non poteva non unirsi a questa straordinaria iniziativa. I numeri, la Smorfia, il sogno e il Lotto stesso, sono stati spesso in primo piano nei film di Totò, da Totò e i re di Roma (1951) nel quale l’archivista capo Ercole Pappalardo (Totò) muore per dare i numeri da giocare alla sua famiglia, ed anche nel film Totò e Peppino divisi a Berlino (1961), nel quale celebre è la scena in cui la zia monaca suggerisce i numeri da giocare. Fin dalle sue origini Il Gioco del Lotto è stato legato all’arte e alla cultura, e da diversi anni contribuisce ad arricchire la comunità con iniziative che abbiano lo scopo di favorire la conoscenza del nostro patrimonio artistico e culturale. Per rendere omaggio e condividere il ricordo di questo grande interprete dello spettacolo, Il Gioco del Lotto regalerà a tutti un’altra grande interpretazione del Principe della risata: una Smorfia con tutti i numeri dell’artista in omaggio agli appassionati. E per finire ecco il terno di Totò: 2 ‘A Livella, 20 La Marionetta e 68 Vot’Antonio.

Totò genio è una mostra, voluta dall’Associazione Antonio De Curtis in arte Totò e dal Comune di Napoli, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e con la coproduzione dell’Istituto Luce Cinecittà, in collaborazione con Rai Teche e SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori. L’esposizione è organizzata da Alessandro Nicosia, che l’ha curata con Vincenzo Mollica, e prodotta da C.O.R. – Creare Organizzare Realizzare. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura. Qui il link per info ed orari.

La mostra trasteverina Totò Genio non è la sola ad omaggiare il mito del grande Totò. Anche la Festa del Cinema di Roma appena conclusa ha realizzato un omaggio tutto speciale al grande artista napoletano all’interno della kermesse. Per celebrare i cinquant’anni della sua scomparsa è stato infatti proiettato uno dei suoi film più universalmente noti e celebrati, Miseria e Nobiltà, film del 1954 di Mario Mattoli. Il film è stato presentato in una nuova versione restaurata dal CSC – Cineteca Nazionale, visto che la versione originale rischiava di sparire. Ma il restauro l’ha salvato ed il pubblico della Festa del Cinema ha avuto la possibilità di rivederlo sul grande schermo, nello splendore del Ferraniacolor. Il restauro è stato realizzato in collaborazione con Movietime slr, supervisionato da Giuseppe Lanci e Federico Savina ed eseguito presso il laboratorio Augustus Color di Roma.

Miseria e Nobiltà è una fusione esemplare di commedia degli equivoci, comicità verbale e gag fisiche che, a distanza di più di sessant’anni dalla sua uscita in sala, non ha perso neanche un briciolo della sua comicità originaria.

L’omaggio all’attore si è completato poi con la mostra I volti di Totò, nel foyer Sinopoli, una raccolta di bellissime foto del Principe della risata provenienti dal prezioso archivio della Cineteca Nazionale, tratte da film famosi e meno famosi della sua lunghissima carriera.

«Alle nuove generazioni voglio raccontare il mito, la tua arte che onora Napoli e l’Italia con la creazione di una maschera senza tempo né confini, perché dalle piroette e capriole di Totò imparino la capacità rivoluzionaria ed educata di sovvertire le regole sbagliate, e il potere ed il significato di una risata, il valore della semplicità e della saggezza popolare. Mi piace pensare che dal mio lavoro di ricostruzione di ricordi, dal girovagare tra le stanze dell’esposizione e della tua vita emani il potere rivoluzionario di cui sei portatore».
Elena Anticoli De Curtis, nipote di Totò

Argia Renda e Serafina Pallante