software boy
20 Luglio 2021   •   Ludovica Guescini

Software Boy: dai brand di moda americani alla Token Art

«Questa è la storia di Niccolò, in arte Software Boy, originario di Monterotondo (Roma), 19 anni e un grande senso di intraprendenza, che ha spiccato il volo subito dopo il lockdown.»

Durante la reclusione forzata del 2020, a cui siamo stati sottoposti a causa dell’emergenza Covid-19, Niccolò, in arte Software Boy, non si è fatto abbattere e anzi ha sfruttato parte del proprio tempo libero per formarsi. Ha approfondito le sue conoscenze nel campo della produzione di contenuti 3D, da autodidatta, seguendo dei tutorial su YouTube, ed ha imparato a utilizzare Blender, un software gratuito di modellazione tridimensionale. Con passione e determinazione è riuscito a raggiungere risultati eccellenti, mosso dal continuo desiderio di affinare la propria tecnica.  Ad oggi, Niccolò Software Boy collabora alla produzione di video 3D per numerosi brand di moda oltreoceano e commercializza la sua arte nel nascente universo della Token Art.

Il networking sui social e i progetti per commissione

Entusiasmato dalla nuova passione per la Digital Art 3D, Niccolò ha cominciato a pubblicare i propri lavori, animazioni, grafiche e video, sul suo profilo Instagram @Softwareboy_. La volontà era quella di dare vita a qualcosa di unico e ancora parzialmente inesplorato, che potesse attrarre le  persone che lo seguivano. Ma il potere dei social media gli ha permesso di fare molto di più. Le sue capacità e la vena creativa sono subito emerse e hanno cominciato a fioccare le richieste di realizzazione di progetti su commissione. Fin da subito, Niccolò Software Boy si è conquistato una nicchia di artisti e brand capaci di cogliere il potenziale delle sue progettazioni. Inoltre, di recente ha lanciato la sua prima release, XBoy, un personaggio 3D progettato e stampato in proprio e spedito in tutto il mondo.

Non solo brand di moda ma anche autentica espressione artistica

Le opere di animazione 3D di Software Boy, visionarie e di carattere, sono oggi anche opere di Crypto Art. Il momento di svolta è arrivato quando, con un conoscente inglese, Niccolò ha deciso di aprire un profilo Twitter, @SushiSwag, e di proporre la propria arte al mercato degli NFT e della Token Art. Non solo, quindi, la dedizione nel progettare e creare animazioni 3D, ma anche l’intuizione di inserirsi in un mercato in evoluzione alimentato dalle criptovalute.

L’opportunità della Crypto Art che rompe gli schemi del mercato dell’arte

«L’arte sta cambiando, non solo nei linguaggi ma anche nel modo in cui viene commercializzata. In rete si trovano sempre più spesso opere digitali immateriali come fotografie, illustrazioni o video resi unici da un NFT – racconta NiccolòAll’inizio mi sono lanciato in questo universo quasi per caso, ma ne ho capito subito il potenziale e da quel giorno non ho più smesso di imparare, guardarmi intorno e studiare per fare di questo un mestiere».

Gli NFT (Non Fungibile Token) sono una tipologia di token crittografico su Blockchain che identifica e certifica l’originalità di un file digitale, conservando tutte le informazioni che lo riguardano. Si tratta, in altre parole, della versione virtuale della firma dell’artista, a prova dell’autenticità di un’opera digitale e della proprietà del compratore. Il successo per Niccolò in questo settore è stato inaspettato e immediato, sin dal primo video, di cui ha creato 40 copie vendute a quasi 400€ l’una e andate esaurite in soli 30 secondi dal lancio. Uno di questi video è stato anche acquistato e poi rivenduto a circa 90.000 $ degli USA, da cui arriva il 90% degli acquirenti di Niccolò.

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Aurora Fellows, per Software Boy un’altra occasione per mettersi in gioco

Dalla voglia di condivisione e confronto che ha originato la popolarità di Software Boy nasce anche il desiderio di partecipare all’Aurora Fellows, un progetto europeo nato da un’idea di Jacopo Mele e dedicato ai giovani under 20 che aspirano a diventare gli imprenditori del domani. Il percorso, che ogni anno seleziona 100 tra i più meritevoli per una fellowship di 3 anni, è articolato in fasi. Niccolò è ora giunto alla seconda fase, quella del Coraggio: ora dovrà riuscire a ottenere 2 endorsement da parte di professionisti internazionali di diversi settori, con cui i giovani si confronteranno nel corso della Fellowship.

«In Aurora vedo l’opportunità di conoscere ragazzi della mia età e scoprire i loro progetti e le loro aspirazioni. Il mio obiettivo, per il futuro, è girare il mondo, trasferirmi per un periodo negli USA,  perfezionare la mia tecnica e coltivare i contatti oltreoceano – conclude NiccolòSono sicuro che partecipare ad Aurora Fellows mi darebbe gli strumenti e le occasioni per diventare parte di un ecosistema intraprendente ed eterogeneo, da cui imparare e trarre ispirazione.