Pooh a Sanremo
12 Febbraio 2016   •   Snap Italy

Sanremo 2016: la classifica delle cover

«Nella serata delle cover gli artisti interpretano i grandi successi del passato, ma a scuotere l’Ariston è la gara dei giovani»

Si è conclusa ieri sera la terza puntata del Festival, il giro di boa della competizione. Si sono sfidati altri 4 giovani e, come ieri sera, ci sono state due sfide dirette che hanno decretato i finalisti di stasera della sezione “Nuove Proposte”. Oltre ai giovani, come sempre, tanti ospiti e sopratutto la musica che ieri  sera si è tinta di tonalità vintage. Infatti è stata  la serata delle cover eseguite da tutti i Big in gara e alla fine si è decretato il primo vincitore di questa edizione. Il vincitore cover della scorsa edizione è stato Nek con “Se telefonando”, canzone diventata poi un successo dell’estate 2015.

Si comincia subito con la prima sfida delle nuove proposte che vede schierati Miele contro Francesco Gabbani.

La prima è Miele con “Mentre ti Parlo” una canzone che parla delle sensazioni di una figlia rispettosa ma che vuole prendere la propria strada, che vuole essere diversa dagli schemi che le sono stati attribuiti.

Francesco Gabbani si presenta con “Amen” una canzone ritmata e divertente che la sala stampa apprezza e che alla fine del brano garantisce l’applauso. Lui spigliato, tranquillo e divertito sul palco.

Questo non basta a far passare il turno a Gabbani che perde la sfida. Ma una comunicazione a circa metà della serata annuncia un errore nel conteggio dei voti che stravolge il verdetto è dichiara Gabbani vincitore.

Si parte subito con la seconda sfida che vede confrontarsi Michael Leonardi contro Mahmood.

Michael Leonardi si schiera con Rinascerai una canzone lenta che non convince per l’esecuzione del pezzo. Forse troppo ispirata allo stile de Il Volo senza però riuscire a mantenere gli stessi standard vocali.

Si passa a Mahmood che canta un brano scritto da lui dal titolo “Dimentica”. Una fusione tra Madh e Marco Mengoni. Bravo nell’esecuzione, una bella canzone dai sapori tech orientali. Bravo Mahmood che porta qualcosa di particolare e interessante sul palco del Festival.

Voto 6 a Michael Leonardi

Voto 7 a Miele

Voto 7.5 a Francesco Gabbani e Mahmood

Il festival inizia con Marciel, un artista internazionale che fa sognare i più piccoli e anche i più grandi con effetti speciali e sketch divertenti.

Parte la classifica delle cover e dei Big in gara

Noemi porta Dedicato di Loredana Bertè. Solo una ragazza con la sua grinta poteva affrontare un brano della Bertè e ne è uscita alla grande. Ha fatto ballare la platea, la galleria ed anche la sala stampa. Voto 7.5

I Dear Jack affrontano un pezzo della tradizione italiana, eseguito dallo storico Quartetto Cetra. Uno scoglio difficilissimo da affrontare contro il quale i Dear Jack si sono scagliati uscendone un pò provati. Non tanto nell’esecuzione quanto nell’arrangiamento. Voto 6

Gli Zero Assoluto portano un pezzo decisamente fuori dagli schemi sanremesi. Sigla del famoso anime cantano Goldrake. Buona esecuzione ma non aggiungono niente alla performance e alla versione di Caraturo di qualche anno fa. Voto 6.5

La coppiata Caccamo/Iurato decide di portare “Amore senza fine”, un omaggio al grande Pino Daniele che per loro è stato un grande riferimento musicale. Buona l’amalgama delle voci, ottima come sempre l’esecuzione dell’orchestra. Tutto impreziosito dalla voce particolare di Caccamo. Voto 7.5

Patty Pravo apre il secondo gruppo di cover con una sua canzone che viene rivisitata grazie all’aiuto  di  Fred De Palma. La canzone è “Tutt’al più” in una versione con delle sfumature rap. Non convince. Voto 6

Alessio Bernabei, insieme al duo Benji e Fede, porta “A mano a mano” di Cocciante. Ottima esecuzione e bell’atmosfera. Grande merito per aver fatto conoscere anche ai giovanissimi questa pietra miliare delle musica italiana. Voto 7

Dolcenera porta una versione moderna e attualissima di “Amore Disperato”. In un continuo crescendo trascina il pubblico verso l’alto per poi riportarlo, tra sonorità dance, a una dimensione più intima. Una versione non scontata, originale e di grande impatto. Voto 10

Clementino si cimenta con “Don Raffaè” di De Andrè che non canta ma interpreta. Non si limita a eseguire una canzone ma ci mette il cuore. E se questo non bastasse ci mette il carico da 90 con un pezzo originale scritto per l’occasione. Voto 8

Il terzo  gruppo delle cover viene  aperto da Elio e le Storie Tese  che portano “Quinto Ripensamento” sulle note della 5ta di Beethoven in versione funky e con un abbigliamento anni ’70. Convincono come sempre per la simpatia. Voto 6.5

Seconda cantante è Arisa che porta la fantastica “Cuore” di Rita Pavone. Rivisitata in alcuni punti senza stravolgerla e cantata come sempre con grande maestria. Voto 7.5

Rocco Hunt, come già aveva detto in conferenza stampa, ha portato “Tu vuò fa l’americano. Grande energia ed è subito festa. Voto 7.5

Francesca Michielin porta un pezzo con il quale è impossibile confrontarsi. “Il mio canto libero” è affrontato con grande maestria e professionalità. Una prova difficilissima per una ragazza di soli 20 anni. Riesce a rendere questo pezzo potente e a farlo suo. Voto 8.5

Neffa decide di confrontarsi con un brano del 1958 della tradizione napoletana. ” ‘O Sarracino di Carosone”. In quest’impresa si fa accompagnare dai Bluebeaters che aggiungono il loro tocco inconfondibile ad un grande pezzo. Ottimo risultato. Voto 7.5

Continua la serata con Valerio Scanu. Ancora Battisti nella serata cover con “Io Vivrò (senza te), in una versione che vede il cantante al pianoforte. Il tutto riempito con sonorità artificiali. Troppo tecnico, non emoziona e non arriva. Voto 6.5

Irene Fornaciari porta “Se perdo anche te” di Gianni Morandi. Una Stevie Nicks de no artri che svecchia un pezzo bellissimo e accattivante. Complimenti ad Irene Fornaciari che si conferma come sempre una grande interprete. Voto 8

“La lontananza” cantata dai Bluvertigo rispetta la struttura nei cori, ma viene eseguita nel pieno stile del gruppo. Sicuramente una scelta stilistica che voleva ricordare l’originale ma allo stesso tempo personalizzarlo in versione Marco Castoldi. Tanta personalità in questo pezzo. Voto 7

Lorenzo Fragola si confronta con “La Donna Cannone” di Francesco De Gregori. Un’interpretazione pulita, senza sbavature che crea nell’Ariston un’atmosfera intima e romantica. Una canzone che è propria di un mondo cantautorale che ispira e influenza Fragola, come più volte detto dal cantante. Voto7.5

Enrico Ruggeri veste e graffia “A Canzuncell”, brano degli anni 70, che porta sul palco in versione Rock e la interpreta come solo lui sa fare. Voto 7.5

Annalisa cambia registro portando uno dei brani più Rock del panorama femminile italiano. Un confronto difficile e per niente scontato da parte di questa cantante che ha avuto l’obiettivo di stupire. Obiettivo che la porta però a sbagliare l’aria giramento che diventa troppo anni 90 con influenze che ricordano i Subsonica. Voto 6.5

Ultimo gruppo nella serata cover è quello degli Stadio che portano “La notte dei miracoli” di Lucio Dalla. Un brano che gli Stadio suonano nei loro concerti e che eseguono con maestria. Voto 9

Nota di grande merito per la Reunion dei Pooh che cantano e incendiano l’Ariston e la sala stampa. Un susseguirsi di successi che non fanno smettere di ballare e che attraversano le generazioni. Voto 10

Lorenzo Bianchi