ponti tibetani
10 Maggio 2017   •   Carolina Attanasio

Ponti tibetani e dove trovarli in giro per l’Italia

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«Percorsi mozzafiato e belle scariche di adrenalina: se amate l’escursionismo e le attività outdoor, vi portiamo a conoscere quattro ponti tibetani tra i più belli del Paese»

L’Italia, da bella donna qual è, ha delle curve morfologiche tali da far felici tutti: dal piattume rassicurante della pianura, ai percorsi panoramici della costa, ai vuoti d’aria tra le montagne, i gusti di ogni viaggiatore sono accontentati da nord a sud. Così capita che ci s’imbatta in itinerari sospesi dai nomi esotici, come i ponti tibetani: il fatto che si chiamino così non implica che dobbiate organizzare un viaggio di sette anni in Tibet, e Brad Pitt non è incluso nel prezzo, ma – se avete un po’ di senso dell’avventura – attraversare uno di questi ponti è una bella sveglia per la vostra adrenalina latente. Aggiungete il paesaggio mozzafiato in cui questi itinerari sospesi sono collocati e otterrete l’outdoor perfetto. Ne abbiamo scoperti un po’ in giro per l’Italia.

Il Ponte della Luna (Basilicata)

Di recente apertura, vanta il primato di essere il più alto d’Italia, 120 metri di altezza per 300 di lunghezza, una vera passeggiata di salute. Se Amstrong avesse saputo che da uno di questi ponti tibetani la luna fosse stata così vicina, forse si sarebbe risparmiato di andarci con l’Apollo 11. In ogni caso, armatevi di coraggio e sali minerali, perché il percorso è strutturato in modo da farvi sembrare davvero di camminare nel vuoto assoluto. Questo incredibile itinerario sospeso si trova a Sasso di Castalda e si raggiunge attraversando le stradine del centro storico e un primo ponte lungo 95 metri. Il Ponte della Luna, da percorrere imbragati come se non ci fosse un domani, è formato da tanti pioli di ferro collegati da funi d’acciaio e nient’altro, così da avere una vista totale sul torrente sottostante, centoventi metri più giù. Un bel respiro e via, si può andare solo avanti canticchiando nella testa “I believe I can fly”. Al termine del percorso si trova uno sky-walk in vetro, così avrete un’ultima possibilità per perdere i sensi. È possibile attraversare la zona anche sulle vie ferrate, scalini di ferro incastonati nella roccia da percorrere imbragati.

Giudizio: solo per veri duri.

Ponte delle Ferriere (Toscana)

Decisamente più adatto ai deboli di cuore, questo itinerario sospeso è in realtà una passerella pedonale che collega Mammiano Basso e Popiglio, attraversando il torrente Lima a San Marcello Pistoiese. Alto 36 metri, è percorribile in sicurezza da chiunque. Se ne sta lì dal 1923, quando Vincenzo Douglas Scotti, Conte di San Giorgio alla Scala e direttore della Società metallurgica italiana, lo fece costruire per permettere ai suoi operai di andare a lavorare. Nel tempo, ovviamente, ha subito grandi lavori di manutenzione e messa in sicurezza, che oggi lo rendono un’attrazione per chi fa trekking o escursionismo in zona.

Giudizio: nessun rischio per le vostre coronarie.

itinerari sospesi

Il Ponte delle Ferriere in Toscana

Il Ponte di Cesana Claviere (Piemonte)

Quattrocentosettantotto metri e passa la paura, tra tutti i ponti tibetani è il più lungo del mondo. Come la maggior parte degli itinerari sospesi, è chiuso d’inverno e apre dalla primavera all’autunno. Il percorso attraversa le Gorge di San Gervasio, uno spettacolare panorama di rocce calacareo-dolomitiche che racchiudono fossili marini, a testimonianza della presenza del mare nelle ere passate. Insomma, se proprio dovete imprecare per la paura durante la camminata, almeno lo farete nell’eco di un paesaggio a dir poco mitologico. Il percorso si articola su tre ponti, di cui l’ultimo è sospeso a 90 metri da terra. I ponti si possono raggiungere anche attraverso le vie ferrate.

Giudizio: da affrontare con timore reverenziale.

Ponte tibetano sulla Ferrata Dibona (Veneto)

Ma se cercassi dei ponti tibetani “immersi” nel Tibet? Basta spostarsi sulle Dolomiti! Già arrivare al ponte tibetano è un’esperienza notevole, si passa da una scala metallica e si attraversa una passerella di legno che porta in un ex tunnel bellico; si prosegue sulle rocce fino ad arrivare al ponte, lungo “solo” 30 metri ma davvero impressionante per il panorama che lascia intravedere camminando sugli assi di legno, si oscilla un po’ ma si sta sicuri. Il ponte segna il cuore dell’intero percorso ferrato, che può portarvi sulla cima del Cristallino (3008 metri) oppure farvi proseguire sul sentiero Dibona. La cosa interessante di questo itinerario, a parte la spettacolarità delle Dolomiti, è che lungo il percorso vi imbatterete in una serie di antichi rifugi e fortificazioni militari, miracolosamente incastonati nella roccia da decenni; il pensiero di quanto dovesse essere dura stare lì durante la guerra vi alleggerirà il peso del percorso, che tuttavia necessita di essere programmato nei minimi dettagli per essere attraversato interamente.

Giudizio: solo per veri amici della montagna.

itinerari sospesi

La Ferrata Dibona sulle Dolomiti

Carolina Attanasio

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