OmniArtVerse
23 Gennaio 2023   •   Deborah Scaggion

OmniArtVerse, il nuovo laboratorio d’arte digitale

«Nasce OmniArtVerse, il nuovo laboratorio indipendente per l’arte digitale che lancia il progetto Land of Nod di Paolo Bufalini a cura di Treti Galaxie»

OmniArtVerse è un laboratorio indipendente per l’arte digitale nato nell’estate del 2022. Si occupa di esplorare il rapporto tra arte e tecnologia, invitando artisti emergenti a sperimentare con i nuovi media digitali, accompagnandoli nel processo di ricerca, produzione e distribuzione di opere d’arte registrate sulla blockchain tramite non-fungibile-tokens (NFT), reperibili su Nifty Gateway.

Arte e tecnologia hanno vissuto un rapporto di profonda influenza reciproca nel corso dell’intero processo evolutivo della specie umana. La tecnologia ha avuto un impatto significativo sul modo in cui l’arte è stata creata, presentata e fruita, e l’arte è spesso stata in prima linea nell’esplorare e interpretare le implicazioni sociali e culturali dei nuovi media. A partire dalla convinzione che la tecnologia possa rappresentare uno strumento per porsi delle domande – più che fornire delle risposte – e mettere in discussione narrazioni e sistemi dominanti che ne modellano evoluzione e utilizzo, OmniArtVerse intende contribuire a costruire una comunità di persone interessate a comprendere meglio l’arte digitale e le sue potenzialità non solo dal punto di vista economico ma soprattutto come strumento creativo capace di aprire nuove prospettive.

Land of Nod

Per il suo debutto, OmniArtVerse ha invitato Paolo Bufalini a ideare un progetto ibrido tra produzione artistica digitale e spazio fisico, che l’artista ha voluto dedicare alle complesse interazioni che intercorrono tra intimità, tecnologia, privacy, fiducia, controllo, perfettibilità e profittabilità del corpo. Nasce così Land of Nod, a cura di Treti Galaxie (Matteo Mottin e Ramona Ponzini), che riprende l’espressione idiomatica inglese to be in the land of Nod, sinonimo di asleep (addormentato). Se nel libro della Genesi, la Terra di Nod identifica un luogo popolato da visioni mostruose dove Caino viene esiliato dopo l’assassinio del fratello, dal Settecento in poi perde questa accezione cupa per coincidere con “il mondo dei sogni”.

Il punto di partenza di Land of Nod è la registrazione dei dati biometrici (frequenza respiratoria, battito cardiaco, movimenti del corpo) della compagna di Bufalini, Federica, durante un’intera notte di sonno. La registrazione, effettuata tramite un dispositivo di monitoraggio indossabile, fornisce una sorta di ritratto in forma di dati, poi registrato come NFT sulla Blockchain e commercializzato a partire dal 2 febbraio 2023 tramite la piattaforma Nifty Gateway. L’artista ha documentato tale processo tramite una fotografia scattata con il banco ottico, in collaborazione con il fotografo Marcello Galvani. All’apparente incorporeità del digitale fa dunque da contraltare la materialità della fotografia analogica. Ne risultano una versione stampata a contatto – The Sleeper – e una stampa digitale a grandezza naturale – The Sleeper (life-size) – realizzata a partire dalla scansione del negativo.

OmniArtVerse

Con il progetto Land of Nod, Paolo Bufalini non rinuncia alla pratica scultorea, che lo contraddistingue, come sottolinea Treti Galaxie: «Nelle sculture di Bufalini è sempre presente un accostamento tra elementi o situazioni apparentemente estranee. La loro relazione non si esplicita sul piano fisico ma si sviluppa in maniera intuitiva e inconscia nello sguardo di chi le osserva. Land of Nod è un’opera in cui presenza e assenza convivono. In generale, una scultura è caratterizzata da una presenza fisica nelle tre dimensioni spaziali. I dati sul respiro e sulla circolazione sanguigna raccolti per l’opera fanno tutti riferimento a volumi. Noi non possiamo vederli, ma interpolando i dati raccolti dal sensore biometrico un computer potrebbe facilmente ricostruirli e visualizzarli. È a tutti gli effetti una scultura, ma non è percepibile come tale dagli organi di senso di cui sono dotati gli esseri umani».

Mettendo in campo la prospettiva personale – la relazione sentimentale con la propria la compagna – Bufalini duplica il rapporto di intimità che intercorre tra dispositivi tecnologici e utenti, in cui fiducia e timore per il controllo sono in continua rinegoziazione. In questo senso, la registrazione del respiro corrisponde simbolicamente al celebre topos del furto dell’anima, e la sua reificazione tramite l’autenticazione NFT non è che il corollario di questo processo. Nel saggio 24/7 – Il capitalismo all’assalto del sonno, lo studioso statunitense Jonathan Crary descrive il sonno come l’unica porzione temporale ancora impermeabile alle dinamiche di performatività e vantaggio economico. Mettendo a profitto anche quella che sembrava una sorta di zona franca, vengono sottolineati i nuovi gradi di pervasività raggiunti dai dispositivi tecnologici. Infine, l’artista è interessato alla feticizzazione del dato, all’idea che la registrazione sopravviva nel tempo alla persona, diventando il simulacro di una notte, dei movimenti e dei dati di un corpo nel momento di sua massima vulnerabilità.