Mr Guide
19 Febbraio 2016   •   Snap Italy

Mr Guide, turismo di qualità a portata di click

«Tre ragazzi romani hanno fondato la startup a tutela delle guide e soprattutto del turista»

C’è bisogno di serietà e competenza per presentare ai visitatori la bellezza e la ricchezza di una città importante come Roma. Ed è questo l’obiettivo principale a cui mira Mr. Guide, una startup tutta italiana che vuole lasciare il cliente soddisfatto, offrendogli il miglior servizio possibile, quanto a qualità e organizzazione. A dare vita al progetto sono stati tre ragazzi romani che hanno deciso di dare voce alla cultura, soprattutto dopo aver constatato l’abusivismo che dilaga nel settore. A tutto questo si è aggiunta la passione di Federico Palmieri (21 anni) per la tecnologia e quella del suo socio Fabio Adago (21 anni) per l’arte e la cultura. Nel febbraio 2015 hanno dato vita a questa startup anche grazie a Luca Vignali (34 anni), che insieme ad altri programmatori si occupa della parte più tecnica. Un’idea che valorizza la guida, fornitrice del servizio, dandole certezze e sicurezze e nello stesso tempo anche il cliente, fruitore del servizio, offrendogli qualità a giusto prezzo.

Noi di Snap Italy abbiamo incontrato uno dei tre fondatori, Federico Palmieri

Come nasce l’idea di creare Mr. Guide?
La piattaforma nasce dall’idea di lasciare al turista che viene in visita a Roma una bella esperienza. Attualmente le esperienze che vivono i turisti sono esperienze condizionate negativamente dall’abusivismo che c’è in giro, sia da parte delle guide e sia da parte di tutte quelle persone che gravitano intorno al mercato turistico a Roma, che rendono negativa l’esperienza del turista. Noi abbiamo creato questa piattaforma per dare al turista la sicurezza di poter effettuare una visita guidata, vivere una bella esperienza con una guida qualificata, professionale ma soprattutto selezionata da noi e dall’altra parte per permettere alle guide di lavorare in modo sicuro dal momento che l’abusivismo colpisce anche loro. Infatti le agenzie per cui lavorano tendono spesso a non pagare, a sotto pagare o a dilazionare i pagamenti a 30, 60, 90 giorni, mentre con noi il pagamento è immediato e avviene una volta terminata la visita. Sono questi i motivi principali per cui abbiamo deciso di dare vita a questa piattaforma, a tutela delle guide, accuratamente selezionate, e soprattutto del turista, che deve tornare a casa soddisfatto.

Qual è stato il percorso da voi seguito per realizzare questo progetto?
Abbiamo iniziato lanciando un Mvp (Minimum Viable Product), che è il primo step nello sviluppo di un prodotto. Consiste nel lanciare una versione beta del tuo prodotto per essere sicuro che alla gente piaccia, per capire che riscontro può avere, soprattutto grazie ai feedback che si ricevono. Serve poi anche a capire se la gente è disposta o meno a pagare per quel tipi di prodotto. Dopo aver ricevuto un buon riscontro da questa piattaforma di prova, abbiamo messo in piedi una piattaforma b2c (Business to Consumer), cioè nella quale l’azienda detiene relazioni con i suoi clienti individuali per le attività di vendita, tramite un sito web e un app. Abbiamo venduto 100 tour, quasi tutti a stranieri, solo uno ad un italiano. Questo anche perché abbiamo incentrato tutte le campagne di marketing e piani di comunicazione verso i clienti all’estero, in particolare anglofoni quindi ad esempio Regno Unito, Stati Uniti, Canada. Insomma dove il mercato è sicuramente più forte.

In quali forme offrite il vostro servizio?
Offriamo il nostro servizio sotto forma di sito web e sotto forma di app. Anche se adesso, in seguito all’accordo chiuso con Federalberghi e a quello che stiamo per chiudere con il MAXXI (Museo Nazionale delle arti del XXI secolo), abbiamo creato una piattaforma che sarà pronta per i primi di marzo nella quale daremo l’opportunità a tutte le aziende e a tutti gli alberghi di registrarsi con un profilo e di creare tour pubblici, quindi inserire manualmente i clienti una volta che si aggregano ad un tour e aggregarli di continuo.

Come funziona un vostro tour?
È molto semplice. Il turista visita il nostro sito o scarica la nostra app. Una volta entrato ha la possibilità di seguire due strade differenti, o sceglie prima il tour oppure sceglie prima la guida. Se decide di scegliere prima il tour si apre la scheda del tour selezionato, con tutte le informazioni e con tutte le guide che sono associate e disponibili per quel tour, dopodiché sceglie la lingua, la data e il numero dei partecipanti. Poi non resta che selezionare il tutto, prenotare e pagare, tramite Paypal o Carta di credito.

Come selezionate le vostre guide?
Sono le guide a contattarci e da lì parte una selezione che segue certi criteri. All’inizio per reclutarle abbiamo fatto una campagna Mailchimp, con email indirizzate a tutte le guide registrate all’albo di Roma e provincia. A quel punto quelli interessati ci hanno contattati e sono stati svolti incontri one to one, perciò faccia a faccia per valutarle. I criteri che si utilizzano sono gli anni di esperienza nel campo, il titolo di studio con eventuale specializzazione, le lingue conosciute e poi risposte a domande specifiche sulla loro professionalità, quindi anche sul loro modo di lavorare. Attualmente disponiamo di circa 50 guide, di cui 32 sono sul sito. Non le inseriamo tutte insieme per dare possibilità a tutti di lavorare.

Quanti hanno scaricato l’app ad oggi?
Ad oggi l’app è stata scaricata da 800 persone tra Ios e Android. Mentre per quanto riguarda la visite del sito, sono molte. Anche le recensioni sul sito sono positive e i feedback crescono. Questo perché per ogni prenotazione che ci arriva diamo il massimo, con l’obiettivo di soddisfare il cliente.

Avete recentemente firmato una convenzione con Federalberghi, a quale scopo?
Federalberghi ha associati a sé oltre 600 alberghi in tutta Roma, tra cui il 90% sono 5 stelle, l’80% 4 stelle , e anche alberghi di categorie minori, ma si rivolge soprattutto a grandi alberghi. Firmando la convenzione affidiamo a questi alberghi una piattaforma b2b (Business-to-business) , cioè nella quale l’azienda detiene relazioni con altre imprese. In questo modo gli alberghi possono registrarsi con un loro profilo e ogni qualvolta il turista volesse prenotare una visita guidata, non deve far altro che rivolgersi alla reception dove il receptionist prenota loro la guida desiderata. Aggiungiamo così ad una piattaforma privata, costituita da sito e app, anche una pubblica, rivolta appunto ad alberghi, strutture e aziende. Questo ci permette di entrare a pieno titolo in un tipo di mercato dove il marketing ha costi più bassi e i margini di guadagno sono più elevati.

E invece dell’accordo con il MAXXI cosa mi dici?
Il MAXXI ci ha contattati dopo un articolo uscito sul Corriere della Sera, in cui si parlava del nostro accordo con Federalberghi. Ci hanno offerto una collaborazione che prevede principalmente due termini: il primo è quello di applicare degli sconti sui nostri tour a tutti i titolari della Mymaxi, una carta del museo, e il secondo è quello di aprire un tour della Roma contemporanea, quindi che vada a comprendere Villa Glori, Ponte della Musica, Auditorium, Palazzetto dello Sport e, infine, MAXXI. Perciò l’obiettivo è quello di collaborare, sponsorizzandoci a vicenda.

Progetti per il futuro?
Sicuramente espanderci, oltre Roma e soprattutto oltre l’Italia. Abbandonare piano piano il mercato dei clienti finali, quindi quello b2c perché i margini sono minori, il costo di acquisizione del cliente è altissimo e anche la concorrenza è spietata. Il progetto è stato comunque totalmente autofinanziato da noi quindi abbiamo bisogno di accumulare riscontri positivi e crescere sempre di più.

Chiara Rocca