moda digitale
09 Gennaio 2019   •   Raffaella Celentano

Moda digitale: i brand italiani scelgono l’omnichannel

«La moda digitale parla italiano e i brand Made in Italy ottengono ottimi risultati nella digitalizzazione per offrire un’esperienza sempre più personalizzata e recuperare competitività.»

Ormai, si sa, la presenza online del brand di moda non è un optional ma un imperativo. È assolutamente indispensabile essere presenti sul web, attraverso il proprio sito web e (soprattutto) con i social network, divenuti una incredibile vetrina per tutte le realtà internazionali di moda e non solo. Ecco, dunque, che la moda digitale diventa protagonista della scena mondiale e si trasforma in un incredibile canale di comunicazione.

E un’altra importante notizia per il nostro sistema moda è che la moda digitale parla sempre più italiano. Secondo la Digital Competitive Map di Contactlab e Exane Bnp Paribas, che ha analizzato il livello di competitività digitale e cross canale di 34 marchi di moda e lusso a livello globale, Gucci è il brand più potente a livello digitale. Il marchio fiorentino ha, infatti, raggiunto il britannico Burberry, che da anni guida la classifica dei brand di moda più innovativi del mondo. Dopo Gucci, poi, troviamo Valentino, Louis Vuitton, Fendi e Cartier. I brand italiani del lusso coronano così una lunga marcia verso la digitalizzazione per offrire un’esperienza cliente sempre più personalizzata e per recuperare così competitività a livello mondiale.

Crescita italiana

A livello generale dal grafico è possibile notare come i brand italiani ricoprano le posizioni più alte della classifica rispetto alla Digital Competitive Map 2017Gucci è passato dalla terza alla prima posizione, Valentino dalla quattordicesima alla terza, Ermenegildo Zegna dalla quattordicesima alla settima, Bottega Veneta dalla ventunesima alla nona e Bulgari dalla ventiquattresima alla decima. Passi da gigante anche per Prada che si è finalmente convertita al digitale, guidando la categoria degli importantissimi servizi cross-channel. Oltre Prada, anche Zegna e Valentino si distinguono nei servizi cross-channel, offrendo non solo di verificare la disponibilità in negozio, il ritiro in store e la prenotazione tramite appuntamento, ma anche l’interessante e complesso servizio Reserve & Try In Store, ovvero la possibilità di prenotare un articolo e provarlo in negozio.

Si tratta di servizi volti a coinvolgere il cliente a 360 gradi, prima, durante e dopo l’acquisto, così da rendere l’esperienza piacevole e indimenticabile. Il pubblico non si accontenta più di acquistare un prodotto, ma vuole vivere un’esperienza che vada oltre il semplice atto di compravendita. E questa esperienza passa anche per i canali digitali, come le app, i social network e il sito web. I consumatori di beni di lusso di oggi, infatti, sono più connessi che mai e sono perciò grandi affezionati della moda digitale. Inoltre, è importante capire che grazie al digitale tutti i mercati, compreso quello della moda, riescono a produrre in modo più mirato. Attraverso i dati raccolti è più facile capire cosa interessi a chi e si riesce a rendere più efficienti le pubblicità rendendole quasi personalizzate. Ancora, la moda diventa sempre più in grado di anticipare i futuri bisogni o perfino crearne di nuovi. In questo modo si ha un marketing più preciso e mirato, in grado di dare risultati migliori.

Insomma, essere presenti online (come abbiamo detto prima) è un imperativo. Il sito web è una vetrina sull’universo del brand, social network e le app sono un modo per comprendere e coinvolgere sempre più il proprio pubblico. E a volte non si tratta solo di tradurre tutto questo in vendite, ma di creare engagement con il pubblico e coinvolgerlo nell’universo della propria azienda.

Raffaella Celentano