michele canova
25 Gennaio 2016   •   Snap Italy

Michele Canova: ecco chi è il Re Mida della musica italiana

«Tutto ciò che tocca – o meglio, produce – diventa un successo. Di chi parliamo? Michele Canova, produttore di tre delle hit degli ultimi mesi: da Ti ho voluto bene veramente di Marco Mengoni, a Luca lo stesso di Luca Carboni fino a L’amore esiste di Francesca Michielin.»

Stiamo parlando di Michele Canova Iorfida (pagina FB), classe 1972, ad oggi il produttore discografico più richiesto dagli artisti italiani per comporre album e singoli dal sound elettronico e internazionale, frutto dell’esperienza che Canova ha coltivato fra gli studi di registrazione negli States e nel suo personalissimo Kaneepa Studio a Milano. Ma prima dell’incontro con l’elettronica, Canova ha conosciuto l’arte della musica classica e del violino, a cui però il produttore padovano ha preferito mixer e sintetizzatori, specie alla fine degli ani ’80, periodo del boom della musica house. Produce il suo primo album a 19 anni, ma sarà l’incontro con Mara Maionchi e Alberto Salerno a portarlo al successo. Da lì a poco, infatti, gli verrà proposto di lavorare ai pezzi di un giovane talento di Latina: nascono così Rosso Relativo e Perdono, brani che hanno dato il via alla carriera di Tiziano Ferro.

E poi? Jovanotti, per il quale ha prodotto album come Safari e l’ultimo Lorenzo 2015 CC., Eros Ramazzotti, Giorgia (Dietro le apparenze e Senza Paura), Adriano Celentano, Fabri Fibra (sue le hit Tranne Te e Le donne) fino agli ultimi album di Marco Mengoni e di Francesca Michielin, di cui è produttore di ogni pezzo dell’ultimo album Di20.

I trucchi del successo? Canova è uno che viene dalla provincia italiana, conosce i gusti della gente, sa quello che il popolo cerca. Lavora al pop, quello da classifica, quello che vende. Non produce rock perché «L’italia è pop, non è rock… non ci appartiene».

Inoltre non si limita a supervisionare i progetti: mette le mani in pasta, maneggia outboard e mixing componendo tecnicamente pezzo per pezzo di ogni album a cui lavora. Un tecnico con una valanga di talento, oppure un creativo che sa usare i mezzi del mestiere: in qualsiasi modo lo si voglia definire, la certezza è una: stiamo parlando del presente – e del futuro – della musica italiana.

Giuseppe Barone