land art
04 Agosto 2020   •   Carolina Attanasio

La Land art, l’alfiere del turismo sostenibile in Italia

«La Land art caratterizza alcuni tratti del nostro paesaggio naturalistico da qualche decennio, tuttavia è adesso il momento in cui si fa promotrice vera del turismo che molti di noi ricercano, quello sostenibile»

Se l’arte è seconda per bellezza solo alla natura, la Land art della natura ne fa proprio parte, provando a rubarle il segreto dell’eternità. Nata sul finire degli anni ’60, questa forma di arte contemporanea si caratterizza per l’intervento diretto di un artista sul territorio naturale, specie nei grandi spazi, come i deserti, le foreste, i laghi. La mano dell’uomo, in questo caso, non deturpa o modifica drasticamente il paesaggio, ma ne prende parte delle forme e, al contempo, ne trae ispirazione.

Di opere di Land art è piena l’Italia e, nella stagione che sta vedendo il più alto tasso mai registrato di principianti alle prese con i vari trekking, hiking e qualsivoglia attività en plain air, è proprio la Land art a segnare il passo di una nuova attenzione alla sostenibilità e alla comunione con la natura. Dopo questo battesimo spirituale, vediamo dove si trovano alcune delle più belle opere di Land art in Italia da ammirare in queste settimane.

Bellezza e sostenibilità sui cammini

La Via Francigena segna non solo il passo dei fedeli, ma di tutti coloro per cui camminare è uno stile di vita, un modo di osservare il mondo, la regola base per rispettarlo. Il cammino di San Francesco percorre mezza Europa e sfiora, lungo il suo percorso, itinerari sensazionali e opere di Land art a segnare il passo. Tre su tutte, le opere di Davide Dormino, Goldschmied & Chiari e Giancarlo Neri: all’altezza del parco di Veio, sulla via verso Roma, tre grandi installazioni fanno eco alla spiritualità del cammino. Due sedie che si guardano all’infinito, una vertebra che congiunge i pensieri con le azioni, un cerchio a rappresentare la spiritualità che si apre al viandante: ogni opera racconta storia, religione e paesaggio circostante.

Land art nei parchi

È nato prima il parco o la Land art? Dovremmo chiederlo alla famiglia Zegna, superstar indiscussa dell’eleganza Made in Italy e mecenate dell’arte. A valle delle Alpi biellesi, in Piemonte, l’Oasi Zegna, un parco dove l’arte contemporanea si sfoga liberamente, a contatto diretto con la natura. Numerosi artisti, nel corso degli anni, hanno trovato casa qui, arricchendo il paesaggio di opere surreali perfettamente integrate nel contesto e nella sua biodiversità. In Trentino, tra i più alti del mondo, il parco RespirArt vi immerge nella natura e nel mistero di opere come il Labirinto di Hidetoshi Nagasawa, fatto di pietre per meditare. Nei boschi della Valsugana, Arte Sella è la casa della famosa Cattedrale vegetale di Giuliano Mauri.

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Nel bosco e nelle dimore storiche

La Land art le fa, la neve le completa. A 30 km da Trento, Bosco Arte Stenico si caratterizza per l’utilizzo di materie prese nel bosco dagli artisti e poi per la neve, che quando cade plasma in modi sempre diversi ciò che la mano dell’uomo ha iniziato.

Scivoliamo in Toscana per entrare, in punta di piedi, a Villa Celle, 40 km da Firenze e un bel percorso da trekking a contornarla. Un immenso parco circonda la villa settecentesca e pullula di opere d’arte contemporanea, che decorano il paesaggio insieme agli alberi. Ottanta opere di artisti che qui hanno lavorato, vissuto e plasmato il paesaggio.

Rotolando verso sud

La Land art scova al sud alcune location d’eccezione: dalle parti di Catanzaro, il Parco Internazionale della Scultura è un polmone verde che vi fa dimenticare il traffico del vicino capoluogo e vi immerge anima e corpo nel verde, interrotto solo da opere di artisti come Mimmo Palladino. In Sicilia, il Cretto di Gibellina, nasce per commemorare la morte e osannare la bellezza: Alberto Burri, negli anni ’80, dà questo nome all’enorme colata di cemento (la più grande opera di Land Art al mondo), piena di crepe nei punti in cui il terreno si spaccò, nel  terribile terremoto negli anni ’60. L’arte contemporanea ha riempito buchi, sostituito macerie, ridato la luce dove la distruzione aveva fatto ombra. Numerosi artisti, anche qui, hanno donato le loro opere per ricostruire quello che oggi è un percorso onirico contro l’orrore che fu. Siete già in viaggio?

Carolina Attanasio