Savoca
26 Luglio 2017   •   Carolina Attanasio

Instaborghi: Savoca e i luoghi del Padrino

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«Non lontano da Taormina, Savoca è la prossima tappa di Instaborghi, un salto nella Sicilia di Francis Ford Coppola»

Sì, dopo questo titolo su Savoca (sito ufficiale) anche a me risuona in testa la colonna sonora del Padrino, è normale che succeda anche a voi. Neanche a dirlo, siamo in Sicilia, costa est, a due passi dal mare, panorama mozzafiato dal colle roccioso su cui questo borgo è arroccato. Dal 2008 nella lista dei Borghi più belli d’Italia, Savoca sembra essere fermo nel tempo, semideserto e misterioso, un antico terrazzo affacciato sul golfo di Taormina. I pochi abitanti vi scrutano con la tipica faccia interrogativa del sud Italia, e nel dubbio vi salutano sempre.

Il borgo conserva intatte, ancora oggi, molte costruzioni di origine medievale, insieme a edifici in stile barocco e costruzioni rurali dell’inizio del Novecento, circondati qua è là da alberi di agrumi e mandorli. Il centro storico è strutturato in sette quartieri, ognuno dei quali conserva costruzioni sia civili che religiose, strette tra le antiche mura e la Porta della città, per questo motivo Savoca è chiamato anche paese dalle sette facce. Col passare del tempo, l’economia agricola ha lasciato spazio al turismo culturale che, spinto dal cinema, ha permesso di far conoscere questo borgo di poco meno di 2000 anime al grande pubblico.

Da vedere a Savoca

Nel centro storico erano presenti 17 chiese, di cui 14 ancora visitabili. La Chiesa di Santa Maria in Cielo Assunta, in particolare, è la Chiesa Matrice di Savoca ed è monumento nazionale italiano dal 1910. Ha origine nel 1130 e contiene al suo interno una cripta col putridarium, il luogo dove venivano mummificate le salme dei notabili del paese. Il Convento dei Frati Cappuccini, lì dal 1574, è stato un punto di riferimento per la formazione umanistica, scientifica e giuridica di quei pochi fortunati che avevano accesso all’istruzione; la struttura comprende una chiesa, dedicata a San Francesco d’Assisi, al cui interno è possibile ammirare numerose opere di inestimabile valore storico-culturale. La cripta del convento, contenente le mummie di vari patrizi del posto, è stata oggetto di interesse di molti scrittori, tra cui Leonardo Sciascia, Ercole Patti e Mario Praz. Del Castello di Pentefur, purtroppo, restano solo i ruderi, mentre la Porta della Città è ancora intatta, costruita dai Normanni insieme alle mura di cinta. A pochi passi dalla Chiesa di San Michele si trovano le rovine medievali della sinagoga dei Giudei di Savoca, confiscata nel 1470 dal Vicerè di Sicilia, poco prima che gli ebrei fossero costretti a lasciare la Sicilia.

Da fare a Savoca

Perdersi nei vicoletti di Savoca è un autentico piacere, certamente il vostro tour non può prescindere dall’esplorare ogni angolo del borgo e godersi il panorama sconfinato sul golfo di Taormina. Ma veniamo al Padrino: Savoca è conosciuta proprio per questo, essere stata il set del celeberrimo film di Ford Coppola. Nel Bar Vitelli, all’ingresso del paese, si consuma la famosa scena in cui Michael entra al bar a prendere qualcosa insieme a due picciotti, chiedendo notizie di una bella ragazza intravista poco prima. La cosa migliore che potete fare è sedervi a godervi una granita al limone che non potrete rifiutare.

Il mare più vicino è quello di Santa Teresa di Riva, Furci Siculo e Roccalumera, Taormina è a soli 40 minuti in auto, un ottima scusa per intraprendere un tour della costa.

Da mangiare a Savoca

U piscistoccu a’ ghiotta. Tipico della tradizione messinese, è pesce stocco essiccato, cucinato con olio d’oliva, pomodoro, olive, capperi, peperoncino, patate, sedano. Tutta salute, come ogni cosa che esce dalle cucine siciliane.

Curiosità

All’interno del famoso Bar Vitelli è allestito un piccolo museo fotografico, contentente immagini di scena e di vita del set di Ford Coppola, oltre a vari oggetti antichi della zona.

Se vi siete persi i primi due appuntamenti di Instaborghi non perdete altro tempo: qui trovate Furore, mentre qui c’è il nostro speciale su Chianalea

Carolina Attanasio

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