Emanuele Ferrari
20 Aprile 2017   •   Snap Italy

Emanuele Ferrari nella top 100 dei fotografi più influenti sul web

«La fotografia è una forma d’arte poliedrica. Sono numerosi i soggetti, così come le tecniche utilizzate per catturarli. Emanuele Ferrari ne sa sicuramente qualcosa.»

Parliamo di Emanuele Ferrari, uno dei più grandi fotografi italiani, fondatore e direttore del Nextdoormodel Magazine. La sua brillante carriera inizia nel 2010, e si concentra fin da subito su modelle e campagne di moda. Lavora per i giornali più interessanti del settore, come GQ, El Paìs Icon, Purple, Max e i-D. Lavora anche per J. Walter Thompson, nella realizzazione di una potente campagna di prevenzione contro il cancro. I soggetti delle sue fotografie cono essenzialmente donne, bellissime donne, modelle (e non solo) appartenenti a varie agenzie. Il suo successo cresce a dismisura, e conquista numeri importanti sui principali social network, come Facebook e Instagram.

«Non è la mera fotografia che mi interessa. Quel che voglio è catturare quel minuto, parte della realtà.»

(Henri Cartier-Bresson)

Emanuele Ferrari
Un curriculum molto interessante quello di Emanuele Ferrari, ed è proprio questo a fargli conquistare un posto nella top 100 dei fotografi internazionali più influenti sul web. Si tratta del primo italiano, orgoglio del nostro Paese. La classifica è stata stilata in base al WIP (Web Popolarità Index), un indice che sfrutta un algoritmo e tiene conto di tre fattori: visibilità, interazione con gli utenti e referenze esterne.

Lo abbiamo intervistato per voi. Leggete qui cosa ci ha raccontato.

Emanuele Ferrari

Come si è sviluppato il tuo percorso nel mondo della fotografia?
È una passione che coltivo da sempre ma si è trasformato in un vero e proprio lavoro dal 2012, quando ho iniziato ad avere uno studio tutto mio e ad avere le prime collaborazioni con riviste e brand di moda.

Emanuele Ferrari per quali riviste ha lavorato e lavora ad oggi?
Ho lavorato con diversi magazine: i-D, l’Officiel, Redmilk, Icon Spagna, El Paìs, Playboy us, e attualmente ho una collaborazione con GQ Italia online.

E invece di Nextdoormodel che ci dici?
Nextdoormodel nasce come progetto fotografico, quello di scattare le cosiddette “ragazze della porta accanto”, non modelle professioniste, e soprattutto in un contesto senza fronzoli o sovrastrutture: in casa, all’aperto, mai in studio. La rivista e la versione web del magazine sono il contenitore ideale creato ad hoc per ospitare gli scatti. Così Nextdoormodel diventa un mood, uno stile che raccoglie contributi di fotografi di tutto il mondo.

Nel 2014 diventa esclusivamente un cartaceo ordinabile online, anche nella versione digital.  Apre le porte alle modelle professioniste ma lo stile rimane immutato: poco trucco, poco styling, molta atmosfera. Il passaggio al cartaceo lo colloca in breve tra le riviste di riferimento per molti fotografi sia in Italia sia all’estero. Conquista le preferenze di fotografi di fama internazionale pubblicando set esclusivi scattati per la testata.  Presente anche sui social – Facebook e Instagram – oggi conta grandi numeri e ha acquisito nel tempo un respiro sempre più internazionale.

Come scegli i soggetti delle tue fotografie?
Abbastanza d’istinto. Non ho un canone ben preciso di bellezza. So che la devo guardare e pensare “ecco, lei è perfetta” e non sempre si tratta di una bellezza canonica.

Quali sono le idee che ispirano l’arte di Emanuele Ferrari?
Pulizia delle immagini, semplicità, istinto. Ho un’unica regola: non devo cercare di piacere a tutti. Le mie immagini devono essere lo specchio di quello che piace a me e forse per questo è abbastanza facile riconoscere una mia fotografia. Ciascuna di esse ha il mio imprinting.

Sei il solo italiano inserito nella top 100 dei fotografi più seguiti sul web, stilata in base al WIP: una gran bella soddisfazione, no?
Ci tengo a precisare che non sono l’unico, ma il primo italiano, all’11° posto. Una gran bella soddisfazione. Il riconoscimento sia al mio lavoro fotografico sia al mio impegno costante sul web.

Cosa ne pensi dell’online e in che modo pensi questo abbia influito sul lavoro fotografico?
Vista la mia posizione nella classifica prima citata sono un sostenitore del web. Penso che, usato bene, possa essere uno strumento utile alla fotografia. Permette a molti di conoscere i lavori di mostri sacri e al contempo scoprire fotografi di nicchia. Penso che il confronto sia sempre un arricchimento.

Come pensi che le tue fotografie possano arrivare a chi le guarda?
Non parto dall’idea di dover trasmettere necessariamente qualcosa, parto dall’idea di fare una bella foto che piaccia prima di tutto a me. Il messaggio è in chi la guarda. Un po’ come un libro: non trasmette a tutti le stesse sensazioni.

Altri colleghi italiani e non, che stimi particolarmente?
Senza toccare i mostri sacri del passato o i top del momento, direi Purienne e Lee Parry. In Italia Furchino, Capria e Montanari.

Foto: http://emanueleferrari.tumblr.com/

Chiara Rocca