05 Novembre 2016   •   Redazione

David Bowie: il duca bianco è (un po’) italiano

«La mostra ‘David Bowie is’ di Bologna, unico appuntamento in Italia, ha raggiunto oltre 100mila visitatori. La sua musica ha conquistato la penisola e la raccontiamo attraverso le interpretazione degli artisti italiani»

Il 13 di novembre sarà l’ultimo giorno per visitare la mostra ‘David Bowie is’, la retrospettiva dedicata alla straordinaria carriera del Duca Bianco, unico appuntamento italiano, presso il MAMbo- Museo d’Arte Moderna di Bologna. A meno di dieci giorni dalla sua conclusione, i numeri sono da record: sono stati più di 100mila i visitatori ad entrare nel  mondo fatto di lucida follia, di magica creatività e di dinamiche trasformazioni del Duca Bianco.

David Bowie is. Sicuramente un solo aggettivo non basterebbe a definire l’uomo delle stelle, l’artista tra i più audaci, influenti e innovativi del panorama musicale contemporaneo. Anche il titolo dell’esposizione si ferma al verbo, ‘David Bowie è’ nella traduzione italiana, per permettere a chiunque di aggiungere le proprie sensazioni e la propria descrizione.

Questa non è una semplice mostra ma un viaggio all’interno del processo creativo dell’artista che in mezzo secolo è riuscito a mischiare e combinare diversi ambiti artistici dalla musica, con 145 milioni di dischi venduti, all’arte, dal teatro al design.

Dunque, lontana dalla classica idea di visita al museo, ‘David Bowie is’ è un percorso che si sviluppa attraverso contenuti multimediali e interattivi, una festa per  i sensi della vista e dell’udito. In dotazione, inclusa nel costo del biglietto, una audio guida, fedele compagna di viaggio: basta avvicinarsi a qualsiasi tipo di contenuto che automaticamente arrivano alle orecchie tutte le informazioni relative ad esso. Da un punto all’altro dello spazio espositivo, poi, le canzoni di Bowie sono la colonna sonora in un climax che rispetta le fasi della sua produzione.

È indubbia l’influenza che l’artista inglese ha avuto nel mondo della musica mondiale e anche diversi artisti e gruppi italiani lo hanno omaggiato attraverso reinterpretazioni e traduzioni dei suoi brani. Ne abbiamo selezionati alcuni tra i più fortunati:

Litfiba- Yassassin

“Yassassin” è il nome del secondo Ep dei Litfiba, pubblicato nel 1984, prende il nome dal famoso brano di David Bowie ed è il terzo capitolo della “trilogia chimica” ispirata alla “trilogia berlinese” del Duca Bianco. Il gruppo fiorentino ha incluso nell’Ep la personale rivisitazione del pezzo, dopo averla suonata in occasione di una serata tributo all’artista inglese.

Enrico Ruggeri- The Jean Genie

Nel 2004 il cantautore italiano ha pubblicato un album dal titolo “Punk prima di te”. Tra le 14 tracce inserite nel disco, oltre ad alcune rivisitazioni di bravi dei Decibel, il gruppo in cui era il frontman, anche rimandi alla storia della musica internazionale, dai Ramones ai Clash, includendo anche The Jean Genie di Bowie. Artista da lui amato e definito rivoluzionario oltre che anticipatore di molti aspetti della musica rock. Nel video un live di Ruggeri con Fabrizio Poggi.

Bluvertigo- Always Crashing in the some car

In “Zero – ovvero la famosa nevicata dell’85”, dei Bluvertigo, il gruppo capeggiato da Morgan, compare una bellissima versione di “Always Crashing in the same car” di David Bowie presente nell’album “Low” del 1977. Morgan, fan dell’artista inglese è solito ad eseguire brani di Bowie durante i suoi live,  ha sempre apprezzato le diverse stratificazioni presenti dei pezzi del Duca Bianco: il rock’n roll, la sperimentazione armonica, le sonorità, suo marchio di fabbrica.

 Diaframma feat Andrea Chimenti- Ziggy Sturdast

Una grande versione di Ziggy Sturdust quella proposta dai Diaframma con Andrea Chimenti (ex Modà) in questo live del 2011. Chimenti, inoltre, nel corso della sua carriera ha incontrato più volte la musica di Bowie lavorando al fianco si Mick Ronson, chitarrista e produttore dell’artista inglese, avviando diversi tour per omaggiarlo.

Elisa- Heroes

Una versione delicatissima di Heroes, quella proposta da Elisa, in questo live del 2011 al Viper Theatre di Firenze. Un rock melodico per l’omaggio di una delle più belle voci italiane al Duca Bianco

Quintorigo- Heroes 

Nel 1999 i Quintorigo pubblicano “Rospo”, il loro secondo disco che li porta a partecipare al Festival di Sanremo, vincendo il premio della critica e, lo stesso anno, il Premio Tenco come prima opera prima. Ecco la versione di Heroes presente in questo loro lavoro.

Non finisce qui. Bowie nel corso della sua carriera ha debuttato nel mercato musicale italiano cantando nella nostra lingua.

Ragazzo solo, ragazza sola- David Bowie

“Ragazzo sola, ragazza sola” è un brano pubblicato come 45 giri in Italia nel 1970. È la versione tradotta di “Space Oddity”, anche se il testo, tradotto da Mogol, non ha alcuna attinenza con quello originale. Il testo italiano, infatti, fa riferimento a due ragazzi accomunati dalla perdita dei rispettivi fidanzati, senza alcun riferimento allo spazio originale. Pare, però, che Bowie pensasse che il testo italiano corrispondesse a quello inglese.

Volare- David Bowie

Quello di Ragazzo solo, ragazza sola non è un caso isolato di David Bowie in italiano, la cover di Volare ne è un altro esempio. Corre l’anno 1986 e il pezzo viene inserito come colonna sonora del film “Absolute Beginners”. La sua innovazione sta anche nel prendere un pezzo così radicato nell’immaginario collettivo dell’italianità e farlo proprio, semplice e estremamente pop, quasi un jingle pubblicitario.

Un ulteriore tentativo per sottolineare la sua capacità di stupire e meravigliare, perseguendo l’innovazione senza mai tradire se stesso e il suo pubblico e sorprendendo tutti fino alla fine, pensando anche al dopo di lui con il suo ultimo album ‘Blackstar’, il suo testamento in musica e l’eredità che la musica ha ricevuto da lui. ‘David Bowie is’ è un modo per conoscerlo meglio così come lo è vedere ciò che ha innescato nel panorama musicale, non solo internazionale ma anche italiano e percorrere, in un certo modo con lui e attraverso le sue cose, la strada delle stelle nel suo spazio.

Elisa Toma