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14 Aprile 2017   •   Redazione

Cosmo: l’inarrestabile fenomeno dell’indie italiano

«Dai Drink to me ai successi da solista. Due album, hit che spaccano le classifiche e un tour che ha avuto 88 date. Cosmo è l’inarrestabile fenomeno dell’indie italiano, che coniuga qualità artistica della nuova canzone d’autore a musica che fa saltare»

In arte è Cosmo, ma sulla carta d’identità è segnato Marco Jacopo Bianchi, e per lui la festa è appena cominciata. Stiamo parlando del nuovo fenomeno musicale dell’underground italiano, che a suon di synth, ritmi energici e testi curati sta assumendo un ruolo sempre più importante nella scena indie italiana e in quella della nuova musica d’autore. Anche se già noto nell’ambiente per essere il frontman dei Drink to me, gruppo musicale indie rock di Torino, i due singoli dell’ultimo album L’ultima festa e Le voci hanno spaccato le classifiche, e il suo tour, durato ben 88 date, dimostra che c’è un grande pubblico che vuole sentire, ballare e scatenarsi sulle sue note.

Cosmo e l’ombelico del mondo

In occasione dei suoi 10 anni di attività la casa discografica 42records ha proposto ai suoi artisti di punta di reinterpretare alcune tra le canzoni italiane più note della musica italiana nella loro esclusiva e caratteristica versione. In anteprima Jolly Mare ha cantato la sua versione di Lunedì al cinema degli Stadio e Lucio Dalla; Colapesce ha reinterpretato, invece, una Splendida Giornata di Vasco Rossi, e Cosmo? L’ombelico del mondo.
I ritmi tribali del brano di Jovanotti, ricalcati da percussioni decise, sono stati rivoluzionati totalmente. Sotto la mano di Cosmo, in fondo, non poteva essere diversamente e il brano storico di Lorenzo Cherubini del ‘95 è stato trasformato in una via di mezzo tra techno, dance ed elettronica. Chissà se la nuova versione sia piaciuta anche a Jovanotti.

Drink to me

La storia musicale di Cosmo, come abbiamo accennato, non nasce da solista, ma con il gruppo dei Drink to me, del quale continua ad essere il frontman. Il gruppo è nato nel 2002 dall’incontro tra Cosmo- Marco Bianchi (voce, chitarra, synth), Carlo Casalengno (voce, basso), Pierre Chindemi (chitarra) e Francesco Serasso (batteria, voce). In seguito Chindemi lascerà il gruppo, che diverrà, quindi, un trio.
I Drink to me hanno pubblicato in totale quattro album. Dopo alcune registrazioni autoprodotte e alcuni fortunati EP, nel 2006 hanno registrato a Londra il primo album ufficiale dal titolo Don’t Panic, Go Organic! uscito, poi, nel 2008. Il disco fu mixato da Andy Savours, lo stesso che ha lavorato con Yeah Yeah Yeahs, The Killers e The Horrors.
A questo disco ne seguiranno altri tre, una tripletta molto riuscita che porterà il gruppo ad essere accostato alle grandi band internazionali come MGMT e gli Animal Collective.  Lo stile del gruppo, infatti, ricalca i suoni del pop elettronico, con l’imperante e pulsante uso dei synth.
Notizia degli ultimi giorni è che per il Mi Ami festival 2017, ci sarà il grande ritorno dei Drink to me dal vivo. Indiscrezione confermata dall’uscita della fittissima line up del festival indie rock più atteso della primavera. Kermesse cui parteciperanno tanti nomi di spicco del panorama indie rock: Baustelle, Zen Circus,  Mecna, Coez, Canova

Chi fa da sé

La carriera da solista di Cosmo inizia nel 2012, l’anno in cui dietro questo pseudonimo pubblica sul web cover di brani italiani. È nel 2013 che esce il suo primo disco da solista, Disordine. Il disco è un susseguirsi di visioni di tempi passati e pellicole cinematografiche. Cosmo attraverso i suoi testi riesce ad evocare immagini, sensazioni e ricordi semplicemente sconvolgenti. Anche nello stile Cosmo varia, spaziando da suoni fortemente ritmati e costanti a evoluzioni di suono all’interno di uno stesso brano. Disordine è un disco libero sia nelle interpretazioni che concede, che nel pulsare dei suoni psichedelici che si alternano vivaci.
Il secondo lavoro da solista di Cosmo è L’ultima festa, un disco del 2016 che lo ha consacrato nel mondo dell’indie italiano, facendo dell’omonimo brano l’inno di conclusione di innumerevoli serate. Anche per questo secondo disco Cosmo non delude né per la forma stilistica dei suoi testi, né per la musica, caratterizzata come sempre da suoni synth pop, sospesi tra il cantautorato degli anni ’70 e i ritmi della più recente attualità.

Influenze

Cosmo è l’artista che riesce a giocare con il passato e con il contemporaneo contestualmente. Ascoltando i suoi pezzi è istintivo il collegamento con i suoni del cantautorato italiano degli anni ’70 e le sue sperimentazioni con l’elettronica. Battiato o Battisti sono i due musicisti, sempre all’avanguardia, verso i quali il collegamento viene più facile e che Cosmo stesso cita. Quando tra l’ottobre e il dicembre 2012 iniziò a proporsi come progetto solista, pubblicò sul web tre cover da lui reinterpretate di canzoni italiane: Gesualdo da Venosa di Franco Battiato, Abbracciala Abbracciali Abbracciati Io ti venderei di Lucio Battisti. In un’intervista a Rolling Stone, invece, ha dichiarato che prima di sentire i Nirvana, i Marlene Kuntz e i Sonic Youth, il Cosmo adolescente si è iniziato alla musica con l’elettronica anni ’90 di Gigi D’Agostino e adorava la compilation Le Voyage 96. Così da solista è tornata la passione per l’elettronica con la cassa, direttamente dai 14 anni!

Elisa Toma