concerto primo maggio
02 Maggio 2017   •   Redazione

Concerto Primo Maggio 2017: musica ed impegno sociale

«Una piazza gremita di giovani provenienti da ogni parte d’Italia, tanta musica ed emozioni per un Concerto Primo Maggio 2017 rinnovato e con l’obiettivo di fare del lavoro una realtà e non un’utopia da inseguire»

Il lavoro nobilita l’uomo, mobilita l’uomo e, a volte, mortifica l’uomo. Viviamo in tempi in cui la ricerca stessa di esso diventa un impiego a tempo pieno. Ce n’è poco e se c’è è sottopagato, pagato male o non pagato proprio. Viviamo in tempi in cui è doveroso tenere a mente il primo articolo della Costituzione, e allo stesso tempo augurarci che il mondo del lavoro stesso abbia la capacità e la lungimiranza di adattarsi ai cambiamenti inesorabili della nostra società. Viviamo in tempi in cui la Festa del Primo Maggio si rinnova di significato, perché le rivendicazioni dei lavoratori ed i loro diritti non possono mai passare inascoltati ma vanno sentiti, urlati e, perché no, anche cantati! Dove? Al Concerto Primo Maggio, of course!

La musica è sempre stata il mezzo attraverso cui pensieri comuni hanno acquisito coesione e forza di intenti. La musica ha sempre veicolato i messaggi importanti con la sua capacità di coinvolgimento e con il ritmo che ricalca quello dei cuori della gente, pronta a dar voce a chiunque non ce l’abbia, dritta verso il fine ultimo del lavoro, non il denaro ma la realizzazione e la determinazione dell’uomo.

La piazza del Concertone

Così, anche quest’anno, Piazza San Giovanni a Roma era gremita di giovani provenienti da ogni parte d’Italia per il tradizionale Concertone promosso dai sindacati; una maratona musicale di 9 ore condotta da Camila Raznovich insieme al rapper Clementino.

Concerto primo maggio

La musica, ovviamente, è stata la protagonista indiscussa della giornata, accostata, però, alle numerose parole e ai tanti messaggi di impegno sociale.

A rompere il ghiaccio gli Apres La Classe, il gruppo salentino che ai nostri microfoni ha dichiarato: “L’emozione del palco del Primo Maggio è indescrivibile e, anche se non è la nostra prima volta, la tensione è sempre tanta, quando parte la giostra, però, è la musica a vincere sull’emozione. Siamo stati onoratissimi di aprire le danze quest’anno, ritenendo questo un momento magico ed importantissimo, infatti, il sorriso è sulle nostre facce”.

La piazza è scoppiata nuovamente in cori e balli contagiosi quando è salito sul palco Rocco Hunt, il rapper napoletano che ha trascinato il pubblico sulle note e sulle rime di Tu vuò fa l’americano e Wake up guagliò.

Tra i momenti più emozionanti del Concertone l’esecuzione strumentale di Bella Ciao da parte del violinista spagnolo di origini libanesi e armene Ara Malikian; l’esibizione della grandiosa Orchestra Popolare del Saltarello, che ha omaggiato l’Abruzzo ferito dal terremoto attraverso la sua musica e le sue danze popolari; Teresa de Sio, che ha ricordato, con un’interpretazione magistrale, i suoi colleghi napoletani da poco scomparsi: Pino Daniele, Rino Zurzolo, Fausto Mesolella.

Altro bellissimo momento della giornata quello che ha visto protagonista Marina Rei, che rispondendo alle nostre domande in merito alla musica italiana ed alla sua esperienza sul palco del Primo Maggio (audio) ci ha raccontato: “Spero di aver rappresentato al meglio la musica italiana e di aver onorato le canzoni di Paolo Benvegnù, che doveva essere oggi sul palco con me. Io mi sono divertita, ma le emozioni e la paura di questa piazza sono giganti, così come l’obiettivo della manifestazione, e cioè la rivendicazione dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, con la speranza che il lavoro diventi una realtà possibile e non un’utopia da rincorrere per sopravvivere.

Incredibile la performance degli Editorsattesissimi in tarda serata; contagiosa l’energia indiscussa di Francesco Gabbani, che ha fatto ballare e cantare l’intera piazza con la sua Occidentali’s Karma ed interessantissimo il momento introspettivo e commovente di Fabrizio Moro, altro grande protagonista del Concerto Primo Maggio.

La musica indipendente

Un’altra considerazione da fare sul Concertone 2017 è sulla natura e sulle scelte artistiche di quest’edizione.  Quest’anno, infatti, il Concertone è risultato realmente anti-revival, contrapponendosi, quasi, alla sua stessa tradizione.

Abbiamo apprezzato la scelta della line-up dei cantanti e delle band che si sono susseguiti sul palco, anche perché molti di questi nomi sono del tutto slegati dei circuiti discografici e musicali istituzionali, favorendo la musica emergente ed indipendente del panorama italiano.

Abbiamo parlato di questo con Motta, il cantautore che rappresenta gli artisti indipendenti tra i più influenti del momento, che ha dichiarato (audio): “Quest’anno il cast è ottimo, ovviamente mancano dei musicisti che a me piacciono ma sembra che ci sia un’apertura importante verso la musica emergente e indipendente. Noto assolutamente una differenza con le altre edizioni da questo punto di vista e, oltre al discorso di musica indipendente o meno, questo concerto è ricco di musica bella!

Agli Ex-Otago, invece, abbiamo chiesto quali sono state le emozioni provate sul palco del concerto Primo Maggio e una considerazione sui “giovani d’oggi” (protagonisti dei loro brani), che vogliono approcciarsi al mondo del lavoro e soprattutto a coloro che vogliono lavorare nel mondo della musica. Ci hanno risposto così: “Suonare al Primo Maggio è una sensazione stupenda; un sacco di gente che ti vuole bene, questo mare di gente, un mare organico bellissimo, ancora più organico del mare. Sinceramente bello. A chi vuole fare il musicista nella vita consigliamo di essere molto religiosi nella loro, però, religione: la loro musica, la loro espressione, di non diventare mai imitatori, nemmeno di se stessi e di crederci, davvero, ed andare avanti!

Maldestro è un altro tra i musicisti emergenti del momento ad aver scaldato la piazza in serata. Da Sanremo al palco del Concertone, fino al ruolo di autore con la sua “Abbi cura di te”, colonna sonora del film Beata Ignoranza. Ai nostri microfoni ha dichiarato: “Sanremo-Roma è un lungo viaggio. Qui mi sento un po’ più a casa mia, ma sono entrambe delle bellissime emozioni da provare, accogliere e continuare a costruire. Creare una colonna sonora è sempre stato un sogno per me e, fortunatamente, si è realizzato presto. Non voglio smettere mai di costruire, voglio essere sempre in partenza e mai in arrivo, perché vorrei sentirmi tutta la vita un emergente“.

Questa edizione del concerto Primo Maggio ha portato l’evento agli antichi fasti e ad una ricchezza musicale che nelle passate edizioni aveva in parte perso. La musica resta l’arma (che non ferisce) privilegiata per dare ancora maggiore consapevolezza al tema del lavoro: un argomento serio, che va affrontato seriamente e con partecipazione. Un tema che va rivendicato, onorato e cantato insieme, così da aumentarne il valore collettivo.

Concerto primo maggio

Elisa Toma