30 Luglio 2016   •   Redazione

Il clubbing si veste anni ’90: il contagio del Borghetta Stile

“Borghetta Stile è il più eccentrico e bizzarro party nostrano, che si racconta in un’interessante intervista”

Il progetto Borghetta Stile nasce a Roma nel 2006 con l’idea di creare un’alternativa al clubbing capitolino. Un format-party originale e non convenzionale, eccentrico e bizzarro, che vede gli anni ’90 protagonisti indiscussi dei suoi eventi: un vero e proprio viaggio nel tempo accompagnato dai più grandi successi pop e dance di quegli anni. Si afferma sulla scena della Capitale organizzando serate a tema guidate da eccentrici dress code e permettendo di rivivere la moda e lo stile che hanno caratterizzato un decennio. E’ ormai un’icona del clubbing romano e un evento di successo lungo tutta la penisola, dove migliaia di persone si lasciano contagiare dallo “stile Borghetta”. Borghetta Stile si contraddistingue dalle altre organizzazioni per il particolare impegno, promuovendo e partecipando a numerose iniziative sociali e sportive, tra cui quella di portare la propria musica all’interno del carcere femminile di Rebibbia  e di organizzare un torneo di calcio dilettantistico coinvolgendo ragazzi di ogni età.

Dal 2010, dato il grande successo di pubblico, Borghetta Stile crea la serata spin-off PushPop!generation, riproponendo nei club una selezione dei brani più rappresentativi e i grandi successi degli ultimi decenni al passo con le tendenze culturali e musicali della MTV generation. Dal 2011 invece, con il party Giovedissimo, si aggiunge al mai banale dj set la musica live, arrivando ad ospitare alcune delle realtà musicali più influenti della scena  italiana ed internazionale, tra cui Ash, Mistery Jets, Alt-J, Pontiak, Shabazz Palace, Of Montreal, Black Lips, Spiritualized, Fast Animals and Slow Kids, Emis Killa, Gemitaiz, MadMan, Coez, Mezzosangue, I Cani, Peter Hook & Carl Barat.

Proprio per capire cosa c’è dietro a questo contagioso successo noi di Snap Italy abbiamo intervistato due fondatori di Borghetta Stile, Daniele e Micaela.

CIAO RAGAZZI! COME E QUANDO E’ NATO BORGHETTA STILE? IN CHE MODO E’ SBOCCIATA L’IDEA… E SOPRATTUTTO PERCHE’ QUESTO NOME?

DANIELE: “Borghetta Stile nasce nel 2006 e come tutte le cose belle nasce per caso. Era il mio compleanno e mi era stato chiesto di mettere un po’ di musica.  Tra un disco Brit pop ed un po’ di Ska ad un certo punto della serata esce fuori un cd con alcune hits di musica dance anni 90, una di quelle compilation estive che non puoi non avere, che ti capita di trovare in allegato ad una rivista o che hai comprato in offerta all’autogrill. Complice qualche bicchiere di troppo decidiamo di darci appuntamento con gli amici per una serata tutta anni ’90. Prendiamo in prestito il nome dalla trasmissione radiofonica che stavamo conducendo su una web radio di quartiere ed ecco che è nata Borghetta Stile”

PERCHE’ LA SCELTA DELLA FORMULA SERATA A TEMA?

MICAELA: “Da sempre cerchiamo di guardare oltre: in tutta Europa non si può fare a meno di notare l’abbigliamento eccentrico e stravagante dei frequentatori dei club; con un dress code a tema si crea subito un’atmosfera più rilassata e goliardica.”

SIETE L’OPPOSIZIONE IRONICA AL CLASSICO MONDO DEL CLUBBING…ANCHE VOI ERAVATE “STANCHI DELLA SOLITA MUSICA” ?!

DANIELE : “La musica non ci stanca mai, ma c’è un certo tipo di clubbing che non ci è mai piaciuto. Abbiamo portato un tipo di musica “commerciale” in ambienti underground e alternativi. Facciamo la discoteca, ma odiamo la discoteca. Siamo un paradosso.”

GLI ANNI ’90 SONO GLI ANNI DEL LETTORE CD PORTATILE, DEL VIDEOREGISTRATORE, DI BEVERLY HILLS, DELLE SALE GIOCHI E DELL’MTV GENERATION… COSA HANNO RAPPRESENTATO QUESTI ANNI PER LE GENERAZIONI CHE LI HANNO VISSUTI SECONDO VOI? COME LI DESCRIVERESTE?

MICAELA : “…del grunge e degli occhi puntati a Seattle, del Commodore 64 e dell’amiga 500, delle tute dell’Adidas come Jamiroquai, dei capelli come i fratelli Gallagher, di MTV 2 ore al giorno e dei Vj che parlavano solo in inglese e noi pronti a registrare con la videocassetta le ultime uscite musicali, delle mille lire di pizza bianca, dell’SH e lo Scarabeo…potrei continuare la lista per ore. A descriverci oggi sembreremmo addirittura delle persone fighissime, ma eravamo degli sfigati che peggio erano solo quelli delle canzoni degli 883. La verità è che gli anni ’90 sono stati una rivoluzione culturale e tecnologica incredibile: i telefoni cellulari e internet hanno cambiato le nostre vite e quelli della nostra generazione hanno vissuto il cambiamento in pieno. ”

CON VOI IL CLUBBING SI LEGA AL SOCIALE…VOLETE PARLARCI DELLA SPLENDIDA INIZIATIVA CHE AVETE PROMOSSO NEL CARCERE DI REBIBBIA?

DANIELE : “Noi del Borghetta Stile siamo impegnati nel sociale nella vita di tutti i giorni. Alcune cose per noi sono spontanee. Suonare dentro ad un carcere è una sensazione fortissima, senti che stai facendo qualcosa di incredibile anche solo con la tua presenza. È importantissimo creare dei momenti come questi per spezzare la monotonia e la tensione che si creano all’interno e nel frattempo ti rendi conto realmente di cosa succede intorno a te e cerchi di farlo capire anche agli altri.”

SEMPRE PIU’ SPESSO IL CLUBBING ROMANO SI LEGA A TRISTI FATTI DI CRONACA, ANCHE INDIRETTAMENTE. UN “DIVERTIMENTO” SPESSO SENZA LIMITI CHE HA DELLE CONSEGUENZE. A COSA SI DEVE SECONDO VOI QUESTA TENDENZA NEGATIVA?

MICAELA : “Spesso si fa l’errore di incolpare determinati ambienti per alcuni fatti di cronaca che leggiamo sui giornali. Quello che succede in discoteca, così come in altri centri di aggregazione, rispecchia semplicemente la nostra società. Demonizzare i locali, le discoteche e i festival non serve. Roma, come tutte le grandi città, è stressante e non è chiudendo i locali, tagliando i finanziamenti alla cultura e togliendo le valvole di sfogo che avremo una città più sicura.”

CHE PROSPETTIVE HA IL “BORGHETTA STILE” AL MOMENTO? PROSSIMI OBIETTIVI O PROGETTI?

DANIELE : “Di progetti ne abbiamo tantissimi e faremo di tutto per realizzarli, ma non dipenderà solo da noi. Il nostro obiettivo è fare felici le persone, anche per poche ore. Vogliamo migliorare questa città; ogni tanto ci siamo riusciti, proveremo a ripeterci.”

 Chiara Cavaterra