Carnevale di Venezia
23 Febbraio 2017   •   Raffaella Celentano

Carnevale di Venezia: Chi c’è realmente dietro la maschera?

«Oggi Snap Italy vi porta alla scoperta di uno degli eventi più belli e particolari del nostro Belpaese: il Carnevale di Venezia, con la sua storia, le maschere tipiche e le sue tradizioni»

Il Carnevale di Venezia è uno degli eventi più attesi e apprezzati d’Italia. Ogni anno attira appassionati e curiosi da ogni angolo d’Italia e del mondo. Un turbinio di maschere, abiti d’epoca e manifestazioni che ancora oggi hanno un che di magico e misterioso. È un’esperienza unica e inspiegabile, capace di riportarci indietro nel tempo.

Si tratta di una tradizione antichissima, la cui prima testimonianza risale al 1094. Nato dalla volontà di concedere al popolo dell città lagunare un periodo di svago e divertimento, il Carnevale di Venezia è poi divenuto un’istituzione per Venezia e, in seguito, per l’Italia intera.

A partire dal tradizionale Volo dell’Angelo fino alla Vogata del Silenzio, ogni evento del Carnevale racconta una storia, anche grazie agli abiti e alle maschere che ogni anno invadono la laguna. Sono le maschere, infatti, le vere protagoniste di questa incredibile festa. Ognuna con le proprie particolarità e peculiarità. Grazie alle maschere, si aveva (e si ha tuttora) la possibilità di nascondere, almeno una volta l’anno, la propria identità o la classe sociale di appartenenza. I vestiti assumevano il significato di libertà e trasgressione, annullando qualsiasi tipo di divisione tra la gente. Tutti erano uguali a Carnevale, e tra le calli si udiva soltanto un neutrale, e caratteristico, saluto: Buongiorno Siora Maschera!

La maschera, dunque, ha la capacità di rendere Venezia un posto unico al mondo, libero e magico. E poco importa se si tratta solo di un’illusione destinata a svanire, perché il ricordo di questa meravigliosa esperienza non scompare mai. Ma vediamo insieme quali sono le maschere storiche e caratteristiche del Carnevale Veneziano…

  • La Larva Bauta maschera è la semplice maschera bianca a forma di viso, che più di tutte garantisce l’anonimato a chiunque la indossi.
  • La Bauta è la maschera completa di tabarro (mantello) e cappello, il cui utilizzo si è intensificato nel corso de XVIII secolo. Inoltre, un tempo era un travestimento usato anche al di fuori del Carnevale Veneziano, per corteggiare e essere corteggiati in totale anonimato.
  • La Moretta è la tipica maschera femminile del Carnevale Veneziano, realizzata in velluto scuro e accompagnata da un cappellino e ricchi ornamenti. La peculiarità di questo travestimento sta nel fatto che si tratta di una maschera muta. Infatti, si teneva grazie ad un bottone interno che si mordeva con i denti, impedendo la parola e garantendo, perciò, l’anonimato.
  • La Gnaga è una maschera con le sembianze di gatta, usata dagli uomini che volevano travestirsi da donne. Era accompagnata, ovviamente, da indumenti femminili e da una cesta contenente dei gattini, da portare sotto braccio.
  • Il medico della peste è il travestimento più inquietante e in voga del Carnevale di Venezia. La maschera, in realtà, fu ideata per scopi non carnevaleschi, ma di sicurezza sanitaria durante la peste che invase Venezia nel 1630. Tale maschera è caratterizzata da un lungo “becco” che in passato ospitava erbe profumate e una spugna imbevuta d’aceto per purificare l’aria. La sua veste, infine, è di tela cerata o lino, lunga fino ai piedi, mentre mani e capo sono protetti da guanti e cappello.

A queste tradizionali maschere, poi, si sono aggiunte quelle tipiche della Commedia dell’Arte: Arlecchino, Brighella, Pantalone, Rosaura, il dottor Balanzone e Colombina.

Ma ancora, ad accompagnare le maschere, ci sono i meravigliosi abiti che ogni anno invadono le calli di Venezia. Realizzati a mano, grazie ad un approfondito studio sia delle tecniche sartoriali che della storia del costume, questi costumi d’epoca si presentano come veri e propri sogni ad occhi aperti. Abbiamo intervistato Fabio Momo, direttore e fondatore dellAtelier Tiepolo, il quale ci ha raccontato del grande lavoro che si cela dietro ogni singola creazione. Un lavoro che dura diversi giorni e che, ovviamente, non si arresta con la fine del Carnevale, ma continua tutto l’anno. Le creazioni dell’Atelier attraggono, ogni anno, un pubblico molto vasto, proveniente anche dall’estero e che è alla continua ricerca di costumi storici di qualità e prestigio.

«Per quanto riguarda i costumi d’epoca, ci dedichiamo allo studio della storia dell’arte e del costume, ovviamente sfruttando le migliorie della sartoria moderna e seguendo l’immaginario dei nostri giorni, ma soprattutto la disponibilità di stoffe di alta qualità. I costumi di fantasia per gli spettacoli nascono, invece, dalla pratica teatrale e l’ispirazione arriva anche dalle allegorie seicentesche»

Insomma, una tradizione che non accenna a fermarsi, per fortuna! Il Carnevale di Venezia rimane fedele alle sue tradizioni, ma allo stesso tempo si rinnova, soprattutto grazie alla maestria dei migliori artigiani che ogni anno danno vita a creazioni da sogno, che rendono questo evento ancora più magico.

Raffaella Celentano