Canzoni al telefono, l’amore attraverso la cornetta
«Ah, l’amore! Quando la scintilla è scoccata ogni occasione per dedicare dolci parole al proprio amato è buona, ed è così che il telefono diventa il migliore amico dell’innamorato. Snap Italy ha stilato per voi la playlist delle più belle canzoni al telefono, quelle dedicate attraverso la cornetta.»
Era il Festival di Sanremo del 2008 e la parola “sesso” ricomparve sul palco dell’Ariston. Fu Rino Gaetano il primo a pronunciarla su quel famoso palcoscenico, e dopo di lui, forse pochi altri ancora, almeno fino a quando non toccò quella a Max Gazzè, che quella sera del 2008 la fece risuonare nelle case di tutti gli italiani sintonizzati su Rai 1. La sua difettosa ‘s’ sibilante rendeva quella parola nuova, diversa, priva di significati peccaminosi, presentandosi quasi “ingentilita”. La canzone s’intitolava Il solito sesso, in cui il protagonista era un ragazzo che, dopo una serata a parlare con una ragazza, invaghitosi di lei, le telefona nel cuore della notte, impaziente di rincontrarla. Quella fu solo l’ultima delle cosiddette canzoni al telefono, ovvero quei brani in cui l’amore e i sentimenti viaggiono attraverso la cornetta.
“Sento che respiri forte in questa cornetta, maledetta mi separa dalla tua bocca”
Max Gazzè
in poche parole Gazzè seppe esprimere la grandezza di una telefonata d’amore, quella che non si vorrebbe mai portare a termine, ma che allo stesso tempo si desidera metter giù il prima possibile, potendo così correre dallaltro capo del “filo”.
Se Il solito sesso è tra le canzoni al telefono più intense della musica italiana, un precedente insuperabile pone le basi al successo di Gazzè. Parliamo, naturalmente, di Se telefonando di Mina. La canzone non è una vera e propria telefonata, ma ne costituisce la sua intenzione: Mina, infatti, parla in via ipotetica, raccontando cosa farebbe (in questo caso “dirsi addio”) nel caso in cui riuscisse ad alzare la cornetta e a digitare il numero di telefono incriminato. Il telefono viene utilizzato, quindi, come mezzo per far naufragare un amore che “appena nato, è già finito”, ma che non si ha il coraggio di ammettere.
Divertente e maliziosa tra le più famose canzoni al telefono della musica italiana è quella interpretata da Claudia Mori e Alberto Lupo. In Buonasera Dottore, il trillo del telefono terrorizza l’uomo che, in compagnia della moglie, finge di star conversando col proprio dottore. L’amante, dall’altro capo, gli parla con voce suadente e desiderosa:
“Ho sciolto tutti i capelli giù,
e ho il profumo che mi hai dato tu”
La conversazione finisce nel migliore dei modi per i due amanti:
“Stia tranquillo, adesso la raggiungo
Buonasera, Dottore”
Rita Sparano