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20 Dicembre 2017   •   Raffaella Celentano

Borsalino: la storia del cappello dei divi hollywoodiani

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«Il cappello Borsalino rivive attraverso le grandi celebrità che l’hanno indossato, trasformando un semplice laboratorio artigianale in un vero e proprio mito per gli appassionati di cinema e moda»

Quando è nata, nel 1857, la Borsalino (sito ufficiale) era un semplice laboratorio artigianale specializzato nella produzione di cappelli. Fondato da due fratelli, Giuseppe e Lazzaro, il marchio ben presto si trasformò in un vero e proprio mito, e i suoi cappelli divennero un must per attori, celebrità, politici e perfino gangster. Era il cappello preferito di Al Capone, ma diventò un successo planetario soprattutto quando lo indossò Humphrey Bogart in Casablanca.

Ben presto questa piccola bottega di Alessandria si trasformò nella più grande fabbrica della città e in uno dei primi veri campioni dell’export italiano, capace di toccare i 2 milioni di cappelli prodotti nel 1914 e di invadere i mercati stranieri, in particolare quello statunitense. Una parabola che purtroppo oggi, dopo centosessant’anni di attività, volge al termine.

Nel corso degli ultimi decenni, infatti, la produzione alessandrina si è via via ridotta, anche perché a metà ’900 il Borsalino si è trasformato da prodotto di massa a oggetto di culto, e di anno in anno è stato sempre più difficile far quadrare i conti. Tra scandali, crac finanziari e passaggi di proprietà, però, la Borsalino ha tirato avanti fino ad oggi, giorno in cui la nuova richiesta di concordato avanzata dalla Haeres Equita di Camperio viene respinta del tribunale e per l’impresa viene decretato il fallimento. Haeres Equita, tuttavia, continuerà a lavorare con le risorse messe a disposizione per il rilancio di Borsalino e conta di poter proseguire il trend positivo degli ultimi ventiquattro mesi, preservando un patrimonio d’eccellenza del sistema manifatturiero italiano.

Si conferma, così, la volontà di continuare la produzione, la distribuzione e le attività di promozione delle future collezioni mantenendo i livelli occupazionali e mantenendo il sito produttivo ad Alessandria. Borsalino, infatti, non è una semplice azienda, ma un pezzo di storia della nostra Italia. Una storia fatta di passione, coraggio e talento. Ripercorriamola insieme attraverso i principali modelli che hanno portato l’azienda al successo…

Il cappello Borsalino è diventato un’icona grazie al cinema, ed era il prediletto del genere noir, che lo adottava come elemento distintivo dei suoi codici. In questo modo entrò rapidamente nell’immaginario collettivo. Ciò che accomuna gangsters, poliziotti ed investigatori privati è proprio il Borsalino, la cui ombra ne aumenta l’enigmaticità. Nell’epoca d’oro di Hollywood tutti ne indossavano uno.

HUMPHREY BOGART: indimenticabile la scena finale di Casablanca (1940) con Humphrey Bogart e Ingrid Bergman, in cui l’attore indossa il cappello Borsalino. Sarà proprio questa pellicola a portare l’azienda italiana al successo internazionale.

MARCELLO MASTROIANNI: nel film 8½, diretto da Federico Fellini e uscito nelle sale nel 1963, l’attore italiano indossa un cappello prodotto dall‘azienda italiana. Ne restò così affascinato da indossarlo spesso, non solo per i suoi film, ma soprattutto nella vita quotidiana.

JEAN-PAUL BELMONDO: in Fino all‘ultimo respiro Borsalino, l‘attore francese veniva spesso ripreso mentre indossava l’iconico copricapo.

ALAIN DELON: nel 1970 la manifattura di Alessandria concede l’uso del proprio nome a due pellicole cult degli anni Settanta: Borsalino Borsalino and Co.. L’idea è proprio del bell’attore francese, e Borsalino accetta a patto che sulle locandine appaia il logo dell’azienda.

AL PACINO: il celeberrimo Padrino non poteva non completare il suo look con un cappello tutto italiano.

ROBERT REDFORD: a metà strada tra un gangster e un miliardario, Jay Gastby (interpretato da Redford) era impeccabile con il suo cappello Borsalino, nel film del 1974 Il Grande Gatsby.

MICHAEL JACKSON: in Smooth Criminal (1987) il Re del Pop indossava un Borsalino bianco che ottenne un enorme successo anche tra i fan più giovani.

ROBERT DE NIRO: Robert de Niro, nel film Gli intoccabili (1987) di Brian de Palma, interpreta il boss mafioso Al Capone, con il suo immancabile Borsalino.

WARREN BEATTY: uno dei Borsalino più iconici della storia del cinema è quello di Dick Tracy, interpretato da Warren Beatty nel film Dick Tracy del 1990.

ROBERTO BENIGNI: arriviamo ad un capolavoro del cinema italiano. Il grande attore toscano interpreta un uomo italiano di origine ebraica durante la Seconda Guerra Mondiale. Iconica la scena delle “uova nel cappello”, in cui il copricapo è, neanche a dirlo, un Borsalino.

HARRISON FORD: nei panni dell’archeologo nato dalla fantasia di George Lucas, Indiana Jones, Harrison Ford non abbandonava mai il suo Borsalino-simbolo.

TOM HANKS: siamo nel 2002, con il film Era mio padre di Sam Mendes. Tom Hanks si trasforma, anche grazie all’iconico cappello, nel gangster Michael “Mike” Sullivan.

JOHNNY DEPP: in Nemico Pubblico, film del 2009 di Michael Mann, il Borsalino completa il look dell’attore americano, che interpreta il criminale John Dillinger, rapinatore di banche attivo durante il periodo della Grande Depressione.

LEONARDO DI CAPRIO: nel film Shutter Island di Martin Scorsese (2010) Leonardo Da Caprio e Mark Ruffalo interpretano due agenti federali. Anche qui il cappello diventa il segno di riconoscimento dei due detective.

TONI SERVILLO: il cappello Made in Italy per eccellenza fa la sua comparsa anche ne La Grande Bellezza, film di Paolo Sorrentino. Ad indossarlo è Toni Servillo, nei panni del protagonista Jep Gambardella.

BEN AFFLECK: nel 2016 in La legge della notte il divo di Hollywood ci riporta indietro nel tempo con un look studiato nei minimi particolari. A completare l’outfit ovviamente c’è il Borsalino.

Raffaella Celentano

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