11 Marzo 2016   •   Snap Italy

Arte italiana protagonista in tutto il mondo

«L’arte è una delle principali risorse del nostro Paese, un’infinità di opere hanno attraversato i secoli e i millenni incoronando l’Italia come patria della cultura e della bellezza artistica»

L’Italia, il Paese dell’arte e della storia, sviluppatasi nella nostra penisola fin dalla preistoria, durante l’Impero Romano diventata il centro della cultura artistica e inseguito per alcuni periodi il Paese più all’avanguardia d’Europa.
Le bellezze artistiche sono ovunque, ogni angolo del nostro Belpaese riserva infinite e meravigliose sorprese ed è per questo che conta il maggior numero di beni artistici e culturali dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Roma, Firenze, Assisi, Venezia, Siena, Pisa e Napoli sono tra le più note città d’arte, si possono fare viaggi alla scoperta di residenze private di antiche famiglie nobili, visitare musei conosciuti a livello mondiale come la Galleria degli Uffizi o i Musei Capitolini, scoprire siti archeologici come Pompei e Ercolano e molto altro ancora.

Ma quali sono le opere che si devono vedere per dire di aver ammirato il meglio dell’Italia?

Snap Italy ha deciso di citare alcune delle opere d’arte italiane più conosciute al mondo.

 

Venere di Botticelli
Nascita di Venere
: dipinto di Sandro Botticelli, realizzato tra il 1482-85 per la Villa Medicea di Castello. Considerata opera anteriore della Primavera (1482), descrive il concetto dell’amore inteso come forza della natura. Venere avanza leggera su una conchiglia lungo la superficie del mare, sospinta e riscaldata dal soffio di Zefiro, mentre ad attenderla sulla riva, troviamo una fanciulla, la sua casta ancella, che rappresenta il mutare delle stagioni, in questo caso la Primavera. La Nascita di Venere è da sempre considerata l’idea perfetta di bellezza femminile nell’arte. Attualmente è conservata nella Galleria degli Uffizi a Firenze.

Gudizio Universale

Giudizio Universale: affresco di Michelangelo Buonarroti realizzato tra il 1531 e il 1541 per decorare la parete dietro l’altare della Cappella Sistina. Quest’opera segna di fatto la fine della visione di uomo forte e sicuro dell’Umanesimo e Rinascimento e racconta l’inizio di una vita caotica e angosciata derivata dalle insicurezze della nuova epoca destinata a dannati e beati. Michelangelo con la tempesta umana e il caos nel suo dipinto non nasconde il senso di profonda angoscia che in quegli anni si era fatto più acceso a causa dei contrasti tra Cattolici e Protestanti. Ancora prima che l’affresco venisse completato, tante furono le critiche: tra le accuse di oscenità, mancanza di decoro e tradimento della verità evangelica, unite però all’incondizionata ammirazione che negli anni di volta in volta si fece sempre più forte. Vasari definì la rappresentazione del corpo umano in movimento una “perfezzion dell’arte”.

David di Michelangelo

Michelangelo ha “firmato” anche altre grandi opere. Il David realizzato tra il 1501 e il 1504, è considerato da sempre il simbolo perfetto di bellezza maschile. Appena esposta la scultura divenne il simbolo del Rinascimento, tutti si immedesimarono nel suo aspetto atletico e fiero come espressione di forza e potenza. L’opera si trova nella Galleria dell’Accademia a Firenze. Il Mosè invece realizzato tra il 1513 e il 1515, una delle sculture più famose grazie alla sua imponenza e al suo vigore. La leggenda vuole che Michelangelo al termine delle sue ultime rifiniture impressionato dal realismo della sua opera abbia esclamato: “Perché non parli?” colpendo il ginocchio della scultura con un martello. Attualmente è conservato nella basilica di San Pietro in Vincoli a Roma.

L'ultima cea

Ultima Cena: dipinto di Leonardo da Vinci realizzato tra il 1495-1498, è la più famosa rappresentazione del Rinascimento Italiano, la sua fama è testimoniata dalle numerose copie che si realizzarono a grandezza naturale, come quelle di Giampietrino assistente di Leonardo, oggi esposta a Oxford al Magdalen College o quella di un anonimo allievo del pittore che oggi si trova a Lugano nella chiesa parrocchiale. Il dipinto negli anni ha subito numerosi restauri a causa del processo di disgregazione continuato nel corso del tempo, già una ventina di anni dopo la sua realizzazione a causa dell’umidità della parete retrostante confinante con la cucina del convento sottoposta a frequenti cambi di temperatura. Nel 1977 prende il via l’ultimo restauro durato più di 20 anni, tra le tante scoperte una in particolare: i piedi sotto il tavolo del Cristo distrutti per aprire una porta che collegava il refettorio alla cucina. L ‘opera è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO e si trova nel santuario di Santa Maria delle Grazie a Milano.

gioconda

Sempre di Leonardo da Vinci, la Gioconda, conosciuta anche come Monna Lisa, dipinto realizzato tra il 1503 il 1506, si tratta del ritratto più celebre e enigmatico della storia. Il suo sorriso ha ispirato molte pagine di letteratura e critica e anche di studi di psicoanalisi, nell’opera è rappresentata Lisa Gherardini cioè Monna (Signora) moglie di Francesco del Giocondo (la Gioconda) che abitavano a pochi passi da piazza della Signoria vicino a Leonardo. Charles de Tolnay scrisse: ”… prima di lui, nei ritratti manca il mistero; gli artisti non hanno raffigurato che forme esteriori senza l’anima o, quando hanno caratterizzato l’anima stessa, essa cercava di giungere allo spettatore mediante gesti. Solo nella Gioconda emana un enigma: l’anima è presente ma inaccessibile.” Nella sua storia oltre a molti tentativi di vandalismo, la sua leggenda è stata alimentata anche dal furto, forse il più famoso, che avvenne nel 1911 durante il primo giorno di chiusura, per mano di un ex dipendente Vincenzo Peruggia, convinto che il dipinto appartenesse all’Italia e non dovesse quindi rimanere in Francia, usci dal museo indisturbato per salire poi su un taxi con il dipinto dentro una valigia, per poi essere recuperato inseguito. Il dipinto oggi si trova nel Museo del Louvre a Parigi.

Il Bacio

Il Bacio: dipinto realizzato nel 1859 da Francesco Hayez, raffigura due giovani amanti che si baciano con grande passionalità, considerato un manifesto dell’arte italiana venne riprodotto dallo stesso artista in tre copie distinte con piccoli particolari diversi. L’opera ha molti significati, oltre a celebrare l’ardore giovanile, esalta ideali come la patria e l’impegno politico e militare, descrivendo la coppia come la personificazione dell’Italia unita, “Non c’è separazione, non c’è contrasto tra donna e patria”. Il Bacio ha segnato l’inizio dell’arte romantica a cui negli anni successivi si ispirarono molti artisti e nel 1922, Federico Seneca, direttore artistico della Perugina, ha usato il dipinto con un fondo stellato come simbolo della tipica scatola blu dei baci Perugina. Attualmente il dipinto è conservato nella Pinacoteca di Brera a Milano.

La scuola di Atene

La Scuola di Atene: affresco di Raffaello Sanzio realizzato tra il 1509 e il 1511. Nel dipinto sono presenti cinquantotto figure che da sempre si cercano di identificare, l’autore ha affidato ad ognuno il ruolo di un artista contemporaneo compreso se stesso per ribadire l’importanza del loro mestiere. Infatti tra i tanti troviamo Platone a Aristotele al centro, a sinistra: Socrate, Alessandro Magno, Senofonte, Epicuro, Pitagora, Eraclito e a destra Diogene, Euclide, Archimede e Raffaello stesso. L’affresco si trova in una delle quattro Stanze Vaticane (Stanza della Segnatura) all’interno dei Musei Vaticani.

Il famoso Made in Italy, simbolo di qualità e creatività ce lo invidiano in molti tentando anche di copiarlo. Ma l’Arte, quella davvero non si può perdere.