Alchemaya: l’opera di Gazzè che non ti aspetti
«Max Gazzè porta in scena Alchemaya, l’opera prima che unisce la musica sinfonica ai sintetizzatori. Ad accompagnarlo sul palcoscenico dei più grandi teatri italiani i 50 elementi della Bohemian Symphony di Praga»
Quello che la musica può fare. Inizia così un brano dell’eclettico cantautore romano, che con la sua musica sa innanzitutto stupire e non smette mai di farlo. Sempre pronto ad una nuova avventura di note, Gazzè esplora quest’arte con classe e naturalità, riuscendo a muoversi con maestria da una hit ad un’opera sinfonica: Alchemaya. Dopo le grandi hit che lo hanno visto protagonista nelle radio italiane, le collaborazioni con Fabi e Silvestri, i dischi d’oro all’album Maximum e al singolo Ti sembra normale, il cantautore romano porta in scena questa sua opera prima, accompagnato alle sue spalle dai 50 elementi della Bohemian Symphony di Praga. In fondo Max Gazzè è il musicista specializzato nello stupire.
Musica sinfonica e sintetizzatori? Si può: Alchemaya
Alchemaya è uno spettacolo scritto e musicato da Gazzè insieme al fratello Francesco e prodotto da Francesco Barbaro.
Il cantautore l’ha definita un’opera “sintonica”. Il termine è un neologismo creato da Gazzè al fine di mischiare due parole: “sinfonica” e “sintetizzatori”. In effetti sul palco non c’è la band, non ci sono i bassi o la batteria, ma solo l’orchestra e i musicisti davanti a sintetizzatori modulari.
Alchemaya, come spiega l’artista, «è un termine che arriva dal greco e significa “fondere”, che è quello che accade con la combinazione fra i due mondi musicali di “Alchemaya”. Ma c’è di più: un vero e proprio “concept” che nasce dalla mia ricerca personale negli ultimi 20 anni su temi di storia, filosofia, fisica quantistica e dalla mia ricerca spirituale».
Lo spettacolo è diviso in due atti: nel primo si alternano brani inediti, interpretati dall’orchestra e preceduti dalla lettura di testo da parte della voce narrante Ricky Tognazzi, nel secondo, invece, Gazzé canta i suoi successi nella versione “sintonica” e quindi accompagnato dall’orchestra e dai sintetizzatori.
Con quest’opera Gazzè mette in musica la genesi del mondo, la riflessione sugli esseri umani, la ricerca di sé in un racconto filosofico, mistico ed esoterico. Non ha la pretesa di conquistare un pubblico colto, ma cerca in ogni modo di procurare stupore.
Le collaborazioni
Tantissime le collaborazioni di Gazzè con altri artisti nel corso della sua carriera. Bisogna iniziare citando le collaborazioni professionali, oltre che i rapporti di amicizia, con Niccolò Fabi e Daniele Silvestri. Questo sodalizio musicale dura sin dalla seconda metà degli anni ’90. Quell’anno, in coppia con Fabi, vinse il disco per l’estate con il brano Vento d’estate.
Con Silvestri e Gazzè ha formato, nel 2013, un supergruppo pop rock che ha esordito con il brano Love is Sweet e con l’album Il padrone della Festa. L’idea Fabi-Silvestri-Gazzè è nata dopo un viaggio compiuto dal trio in Africa, e alla fine del fortunatissimo tour in giro per l’Italia sono tornati ognuno alla loro carriera da solisti.
Tantissime le altre collaborazioni con i nomi di spicco della musica italiana ed internazionale: da Paola Turci alla Bandabardò e Raf, da Robert Wyatt a Stephan Eicher.
Notizia degli ultimi giorni è che per il Collisioni Festival ci sarà un concerto unico, cui potrebbe partecipare l’inedito trio di artisti Fabi, Gazzè e Carmen Consoli.
Dalla musica al cinema
Non solo musica. Tra i talenti di Gazzè annoveriamo anche quello di attore. Ha esordito nel mondo del cinema nel 2010 con il film Basilicata Coast to Coast, diretto da Rocco Papaleo ed interpretato, tra gli altri, da Alessandro Gassman, Giovanna Mezzogiorno, Paolo Briguglia, Michela Andreozzi e Antonio Gerardi. Nel film Gazzè non parla troppo: interpreta, infatti, Franco Cardillo, un musicista di una piccola band che dopo aver perso la donna amata ha smarrito la facoltà di parola.
Anche la colonna sonora del film porta la sua firma: si tratta di Mentre Dormi, che ha ottenuto il premio come miglior canzone originale ai David di Donatello del 2011.
Musica e poesia
Con Alchemaya Gazzè ci ha avvicinato alla sua sfera più filosofica ed esoterica di ispirazione. Ma si sa, le canzoni e la musica nascono dai percorsi più inaspettati e imprevedibili, i versi dei poeti, in quest’ottica, rappresentano più di un esempio. Nella produzione di Gazzè ritornano frequentemente riferimenti alle poesie di Stéphane Mallarmé, il ribelle della poesia francese di metà Ottocento, molto attento al rapporto tra musica e poesia. Tra gli altri poeti ad ispiralo i contemporanei Montale e Zanzotto.
(foto di Simone Cecchetti)
Elisa Toma