26 Ottobre 2016   •   Redazione

Adriano Bono: l’intervista al domatore del Reggae Circus

“Adriano Bono: autore, cantante, polistrumentista, produttore dalle mille anime musicali…e domatore di leoni nel Reggae Circus!”

Adriano Bono è un eclettico artista italiano da molti conosciuto per essere stato dal 1993 fondatore, cantante e autore della storica band reggae-ska-dub Radici Nel Cemento, che lascia nel 2009. Nel periodo successivo pubblica 8 album, esegue qualcosa come 1000 concerti, collabora con artisti di fama internazionale (Max Romeo, Alton Ellis, Fermin Muguruza, e molti altri), firmando e portando al successo brani come Bella Ciccia, Ansai Come Ce Piace, Er Traffico De Roma, Siamo tutti Omosessuali e La Bicicletta. Nel 2008 fonda un progetto chiamato Adriano Bono e la Minima Orchestra con cui esegue molti live, mentre l’anno successivo crea lo spettacolo itinerante chiamato The Reggae Circus di Adriano Bono, uno splendido mix di musica e arti circensi, da cui trae origine l’omonimo album. Nel 2012 pubblica un album interamente dedicato ai sonetti romaneschi di Giuseppe Gioachino Belli, mentre collabora con Greenpeace Italia scrivendo singoli per alcune campagne mediatiche e diviene direttore artistico del Pè Strada – Buskers Festival for Emergency.  Insomma un grande artista che vanta un’intensa attività sia live che di produzione di singoli e album.

Noi di Snap Italy in collaborazione con il Distretto Zerobarrato di Albano Laziale, abbiamo intervistato questo fantastico artista, per parlare anche del suo ultimo lavoro “Reggae Caravan”, uscito proprio quest’anno.

Cantante, autore, polistrumentista, produttore…ti sei sempre vissuto la musica a 360°. Come è iniziato tutto? Da dove trae origine questa passione?

E’ iniziata come inizia sempre, strimpellando una chitarra, cantando le canzoni sotto la doccia! Poi ai tempi del liceo con qualche amico abbiamo messo su il primo nucleo di band, abbiamo fatto un po’ di cantina finché non ci siamo sentiti di fare il primo concerto dal vivo nel lontano 1995 e da lì in poi l’impegno in questa attività è diventato sempre più grande fino a quando mi ci sono ritrovato dentro fino al collo! A quel punto ho lasciato l’università a metà strada e mi sono dedicato alla musica a tempo pieno. Ormai sono una quindicina d’anni che faccio musica a tempo pieno.

La tua ricca personalità ha poi trovato compimento nel progetto The Reggae Circus, uno spettacolo davvero originale di cui sei l’ideatore…

Si, quello è una cosa che mi ha dato un grande stimolo perché ho messo in piedi uno spettacolo che andava oltre il concerto: ci sono molte arti performative, ci sono gli artisti circensi che contribuiscono in modo essenziale allo spettacolo…sono proprio loro la caratteristica principale dello spettacolo The Reggae Circus, che fonde appunto musica e arte circense. E’ una cosa che  è stata veramente molto stimolante ed entusiasmante e ancora in divenire nel senso che sta ancora prendendo forma. Sicuramente la sua ideazione è stato un momento molto importante e di svolta della mia carriera.

Ultimamente hai portato il circo anche in uno dei mercati più famosi di Roma!

Si! Siamo andati a Via Sannio con un mio brano dedicato proprio a quel mercato e intitolato “A via Sannio”. Reminiscenze di quando io stesso magari facevo sega a scuola e andavo a quel mercato come tantissimi altri romani. Dovendo fare il video per questa canzone, che tra l’altro è stata scritta e realizzata insieme agli amici del Muro del Canto, siamo andati con tutto il nostro apparato circense e abbiamo invaso il mercato con grande piacere anche dei banchettisti. Ci siamo divertiti un po’ tutti!

A questo punto la domanda sorge spontanea: come è nato questo tuo legame con le arti circensi?

Guarda è stata una cosa abbastanza casuale. Dovevo organizzare una serata dalle mie parti, sul litorale di Roma , una serata reggae che si sarebbe dovuta tenere una volta a settimana, e dovendo trovare un filo conduttore non so perché dal nulla è venuto fuori Reggae Circus. Nel momento in cui è uscito fuori questo nome in qualche modo ho evocato lo spirito del circo che si è impossessato di me! Così ho pensato “chiamiamo dei clown per farli partecipare a questa serata reggae” e da lì in poi è nata l’idea di uno spettacolo che è cresciuto di anno in anno fino a diventare un vero e proprio spettacolo circense. Il pubblico si diverte tantissimo , gli artisti con i quali collaboriamo , artisti di strada, si divertono tantissimo  quindi c’è sempre grande entusiasmo . In ogni edizione c’è un artista diverso , sempre tante novità , uno spettacolo che cambia continuamente. Un abbinamento ben riuscito che tra l’altro non ha precedenti in tutto il mondo, non esiste un altro Reggae Circus.

Con il tuo ultimo lavoro “Reggae Caravan” ti sei liberato dalla formula del concept album, come mai?

Venivo da due concept album, il primo uscito nel 2012 era un album tutto dedicato ai sonetti romaneschi di Giuseppe Gioacchino Belli, grande poeta romano del 1830, l’altro, il concept album di cui parlavamo prima, dedicato a questi fantomatici personaggi del Reggae Circus. Quindi in questo terzo album ho voluto usare uno stile un po’ più libero. Ho messo insieme dei singoli che erano usciti negli scorsi anni scritti per diverse occasioni: ad esempio “Mangiamo più frutta” era stato scritto per il primo festival vegano che si è tenuto a Roma, “Io segno” era stata fatta per una campagna organizzata da dei ragazzi non udenti che chiedevano al governo il riconoscimento ufficiale della lingua italiana dei segni . Ovviamente a queste si sono aggiunte canzoni nuove che erano pronte nel cassetto, ed è uscito un album in stile libero.

Altro aspetto molto interessante del tuo lavoro è la scelta di opporti alla Siae, affidandoti invece a Soundreef.

Questo ultimo disco è stato proprio prodotto da Soundreef che è la society alternativa alla Siae con la quale collaboro da due anni. Sono stato forse il primo professionista in Italia a lasciare la Siae per Soundreef perché è una realtà nuova e molto innovativa, che negli ultimi anni ha fatto grandi progressi: ultimamente personaggi come Fedez hanno aderito. È sicuramente il futuro per il diritto d’autore in Italia che sarà gestito da una pluralità di society, sperando che il monopolio Siae venga meno quanto prima in modo che chiunque abbia da dire qualcosa su questo settore importante della vita culturale ma anche economica possa farlo in assoluta libertà.

Dove vedremo Adriano Bono nel prossimo futuro? Concerti o progetti in programma?

Date ce ne sono sempre e ne escono continuamente. Invito il pubblico ad andare all’indirizzo adrianobono.it per tutti gli aggiornamenti ma comunque la tournée è permanente, una tournée perpetua! Per quanto riguarda altri progetti si sta già ragionando sul prossimo album, ora che è finita l’estate e l’attività live è un po’ meno frenetica. Ma nel frattempo in questi due anni, in attesa del nuovo disco, chissà cosa può succedere!

Noi speriamo di rivederti presto! Grazie

Grazie a voi!

FOTO DI MICHELE PLACIDI