abbigliamento bambini
16 Marzo 2023   •   Snap Italy

Abbigliamento bambini: le aziende italiane crescono sul web

«Made in Italy: le aziende del mondo kids per l’abbigliamento bambini e ragazzi crescono e sfruttano al massimo il web

C’è chi definisce l’Italia un Paese con zero natalità e chi, invece, sceglie di investire nel benessere dei più piccoli. Numeri alla mano, le aziende legate al mondo baby stanno crescendo sempre di più. A contribuire a questo boom ci hanno pensato soprattutto i social. Se, fino a qualche decennio fa, il passaparola riguardante l’acquisto dei prodotti e di abbigliamento per i neonati e i bambini piccoli avveniva a voce, tra una chiacchierata e l’altra con le altre mamme sulle panchine di un parco, oggi sono le piattaforme di networking le piazze preferite.

Sono svariati i brand di successo che stanno puntando tantissimo sull’influencer marketing. Un esempio? Bamboom, realtà che propone abbigliamento e accessori per la prima infanzia utilizzando un materiale sostenibile come il bamboo organico. Quando lo si chiama in causa, è necessario rammentare anche il suo essere resistente ai lavaggi e delicato sulla pelle dei più piccoli. Anche aziende storiche come Inglesina sono riuscite, nel corso degli anni, ad adattare il loro linguaggio e la loro proposta facendo leva sui social.

Sostenibilità e sicurezza

I genitori, ad oggi, sono giustamente molto esigenti quando acquistano oggetti  e capi di abbigliamento per i loro bambini e ragazzi. Rispetto al passato, si hanno molte più conoscenze in merito a ciò che è sicuro e a cosa non lo è. Le aziende italiane si sono dimostrate a dir poco ricettive da questo punto di vista – per rendersene conto, basta rammentare le migliorie che sono state apportate alle carrozzine e ai lettini – e l’utenza ha risposto in maniera eccellente. Il nodo della sostenibilità ha un ruolo indubbiamente importante nell’ambito dei grandi numeri delle aziende italiane che si muovono nel mondo della puericultura. Da diversi anni ormai, in fase di scelta di un prodotto i consumatori tengono conto dell’impatto ambientale dell’azienda e della sua filiera. L’emergenza sanitaria ha cementato ancora di più la consapevolezza del ruolo che ogni singola persona ha, anche con le scelte di acquisto, nel mantenimento di un equilibrio ambientale. Ecco perché, quando si può ridurre l’impatto dei trasporti sulla natura o scegliere tessuti realizzati minimizzando il consumo di suolo, si tende a farlo.

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Il potere dell’e-commerce

Gli ultimi tre anni hanno visto un aumento esponenziale del fatturato degli e-commerce delle aziende italiane. Prima le restrizioni sociali e successivamente la comodità, hanno portato, e portano ogni giorno, decine di migliaia di utenti a scegliere il canale del web per i loro acquisti. Come sottolineato fin dai primi mesi post emergenza sanitaria in contesti fondamentali per i brand kids – p.e. la fiera Pitti Bimbo di Firenze – le vendite online, insieme con l’export, sono nodali per i numeri della moda bambino. A ricordarlo ci pensano case history come quella di negozi come Girotondo di Macerata che, con alle spalle anni e anni di storia, è sbarcato sul web con il portale Girotondoshop.com per rispondere alle richieste di un’utenza sempre più attenta a qualità, assortimento dei capi e personalizzazione del servizio.

Nel corso dell’ultimo anno, la necessità di spendere in maniera intelligente il proprio denaro e la consapevolezza del fatto che il benessere dei più piccoli passa anche dalle proprietà delle fibre dei capi d’abbigliamento che indossano, hanno portato un gran numero di persone a scegliere la proposta di portali come quello sopra citato che, con il proprio lavoro quotidiano, esaltano al massimo l’eccellenza del Made in Italy. Le aziende italiane del comparto puericultura e della moda baby godono di ottima salute, anche se devono ancora recuperare i volumi pre pandemia. Il principale ostacolo da affrontare è indubbiamente il calo delle nascite che, come già diversi imprenditori hanno iniziato a fare, può essere arginato ampliando numericamente la propria potenziale clientela attraverso il web e ottimizzando i processi di customer care anche grazie all’utilizzo di app di messaggistica istantanea come WhatsApp.