18 Febbraio 2016   •   Snap Italy

Sanremo 2016 Awards: la nostra speciale classifica

«Dal miglior testo, alla miglior performance, senza dimenticare le cover e gli arrangiamenti»

Il Festival di Sanremo è ormai terminato. In questi giorni abbiamo avuto modo di riascoltare più volte i pezzi, rivedere le esibizioni e gustarci i nuovi videoclip. Ma è arrivato il tempo di fare bilanci: qual è la canzone con il più bel testo? E quella più radiofonica? Noi di Snap Italy abbiamo provato a decretare le nostre top 3 per ogni categoria.

MIGLIOR TESTO
1- Un giorno mi dirai (Stadio): la dichiarazione d’amore di un padre verso una figlia. Toccante.
2- La borsa di una donna (Noemi): dopo Quello che le donne non dicono, un altro manifesto dell’essere donna, con forze e fragilità annesse.
3- Quando sono lontano (Clementino): Per chi abita lontano da casa sarà stato difficile non commuoversi di fronte a questo fiume di parole.

 

MIGLIOR VIDEOCLIP
1- Nessun grado di separazione (Francesca Michielin): La teoria dei sei gradi di separazione spiegata in un concept-video d’effetto e altamente tecnologico.
2- Il diluvio universale (Annalisa): l’eleganza di Annalisa in un video tinto di seppia, colorato dal rosso delle sue delicatissime labbra.
3- Infinite volte (Lorenzo Fragola): un drone riprende dall’altro la meravigliosa costiera frastagliata di Brighton, in Inghilterra.

 

MIGLIOR ARRANGIAMENTO
1- Dimentica (Mahmood):
un brano r’n’b contaminato da un filo d’elettronica che rende la canzone contemporanea e dal respiro internazionale.
2- Ora o mai più – le cose cambiano (Dolcenera): puro soul, arricchito da cori che strizzano l’occhio al gospel e da un piano meraviglioso.
3- Finalmente piove (Valerio Scanu): la firma di Fabrizio Moro viene arricchita da una base melodica rafforzata da sprazzi di elettronica. Peccato per la voce di Scanu…

 

MIGLIOR PEZZO RADIOFONICO
1- Wake Up (Rocco Hunt): un inno funky-rap che invita i giovani a svegliarsi e a combattere contro un sistema malato. Una botta di energia!
2- Noi siamo infinito (Alessio Bernabei): tralasciando la polemica sull’effettiva somiglianza con One last time di Ariana Grande, state certi che sentiremo questo brano ancora per molto, molto tempo…
3- Di me e di te (Zero Assoluto): è la classica canzone degli Zero Assoluto, con una melodia semplice e spensierata. Il successo radiofonico è quindi assicurato.

MIGLIOR PERFORMANCE
1- Elio e le storie tese: innovatori, dissacratori, sarcastici; il boom finale lo hanno raggiunto travestiti da Kiss. Con loro l’aggettivo “geniali” si spreca, ma non c’è miglior parola per descriverli.
2- Arisa/Annalisa: a parimerito due interpreti che nonostante l’emozione dovuta al palco dell’Ariston rimangono vocalmente impeccabili in ogni loro esecuzione.
3- Giovanni Caccamo e Deborah Iurato: il giovane duo siciliano costruisce una performance basata su sguardi intensi e bel canto, un mix che ha fatto impazzire specie il pubblico più adulto, educato dal festival ai grandi duetti (Oxa-Leali, Tosca-Ron etc.).

MIGLIOR COVER
1- La sera dei miracoli (di Lucio Dalla, cantata dagli Stadio): l’omaggio al loro grande amico bolognese ha centrato il segno e la vittoria di quella serata gli ha spalancato la porta verso la consacrazione definitiva avvenuta sabato.
2- Dedicato (di Loredana Bertè, cantata da Noemi): la “leonessa” ruggisce sulle note del pezzo, omaggiando il grande Ivano Fossati (che ha scritto il brano) e la straordinaria interprete originale.
3- Don Raffaè (di Fabrizio De Andrè, cantata da Clementino): l’eccellente cantautorato italiano si fonde con il linguaggio del rap per dar vita ad una cover convincente e d’impatto.

 

PREMIO ALLA MIGLIOR CARRIERA
1- Patty Pravo: non canterà più come una volta, ma Nicoletta Strambelli, in arte Patty Pravo, rimane ancora oggi un’icona di stile, eleganza e seduzione. Complimenti e auguri ancora per 50 anni di onorata carriera.
2- Stadio: Dopo quasi 40 anni arriva un riconoscimento così importante per un gruppo che, festival o non festival, ha segnato la storia del pop rock italiano.
3- Bluvertigo: Nonostante i numerosi addii e bentornati, dal 1991 i Bluvertigo sono sinonimo di innovazione, sperimentazione e musica d’avanguardia made in Italy.

 

PREMIO AL MIGLIOR ESORDIO
1- Francesco Gabbani: ci provava da anni, prima in gruppo e poi da solista. Poi è arrivato Sanremo Giovani e per l’elettrico performer si accendono le luci della ribalta: benvenuto!
2- Chiara Dello Iacovo: Dopo l’esperienza non proprio felice con The Voice of Italy, Chiara si presenta sul palco dell’Ariston con un brano potentissimo e due occhi così magnetici da ipnotizzare chiunque.
3- Deborah Iurato: prima partecipazione al Festival ed è subito podio tra i big in gara, scusate se poco!

 

MIGLIOR OSPITE
1- Ezio Bosso: Neanche dai vertici Rai ci si aspettava il successo di questo grande artista, e soprattutto immenso uomo. Uno dei momenti più belli e toccanti della storia del Festival di Sanremo.
2- Cantanti made in Italy (Laura Pausini, Eros Ramazzotti, Elisa, Pooh, Renato Zero): il pop italiano è inascoltabile? Non abbiamo degni rappresentanti della nostra musica all’estero? Provate a dirlo a questi cinque cavalli di razza.
3- Hozier: a nostro avviso, l’unico ospite straniero degno di nota. La sua Take me to church, anche a distanza di un anno, rimane un autentico capolavoro.

 

MIGLIOR LOOK
1- Annalisa: 
gli abiti di Mario Dice danno ancor più valore alla raffinata e sinuosa figura della giovane rossa: incantevole.
2- Francesca Michielin: dopo lo scivolone della prima serata Francesca si riscatta indossando tute eleganti e giovanili firmate Au jour le jour.
3- Mahmood: il premio all’originalità va a Mahmood ed al suo stile firmato Marcelo Burlon country of Milan, particolare e coraggioso.

 

Giuseppe Barone