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13 Agosto 2021   •   Marialessia Sforza

Nail art: il successo dello smalto semipermanente

«Basta gel, molto meglio lo smalto semipermanente, la grande novità che rivoluziona del tutto il mondo della nail art

Al posto del classico gel per le unghie, nel mondo della nail art sta prendendo sempre più piede lo smalto semipermanente, che garantisce performances durature e belle a vedersi. L’approccio più semplice che non prevede una vera e propria ricostruzione ha portato molte donne a operare in maniera autonoma, magari anche per un ritocco, rivolgendosi ai centri estetici solo in caso di interventi di manicure più impegnativi. In tal senso, per procedere in autonomia è possibile guardare ai migliori kit per smalto semipermanente che devono includere una serie di strumenti indispensabili, oltre a prodotti di qualità pensati per una perfetta nail art.

I vantaggi dello smalto semipermanente

Si applica come un classico smalto, magari in due passaggi e si indurisce nella lampada a UV come il gel, ma la sua durata è di svariate settimane. I kit dedicati non hanno costi proibitivi e consentono anche di rifinirlo nel momento in cui l’unghia cresce e va riapplicato per renderlo omogeneo. A differenza del gel, però, la sua versatilità è data dal fatto che non cola e non va dosato nella giusta quantità prima di polimerizzarlo, a meno che non sia necessaria una ricostruzione vera e propria (in quel caso, l’esperto procederà con un gel adatto o con le classiche tips).

Ne esistono di vari colori e sfumature, da abbinare anche a decorazioni o applicazioni di vario genere, pur se i procedimenti più complessi dovrebbero essere coadiuvati da un professionista. Tra questi procedimenti potrebbe figurare anche la rimozione stessa dello smalto semipermanente, per cui usare il diluente non è sufficiente: occorre, infatti, limare le unghie per eliminarlo del tutto ma cercando di non andare troppo a fondo per non danneggiarle.

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Come usare lo smalto semipermanente

La preparazione delle mani per l’impiego dello smalto semipermanente è la medesima che si deve riservare a tutti i tipi di nail art. Come prima cosa, le mani devono essere pulite e asciutte, quindi occorre procedere per gradi con le varie componenti del kit: primo fra tutti il buffer. Si tratta di una sorta di mattoncino ricoperto da polvere abrasiva che serve per sgrassare e preparare la superficie dell’unghia; allo stesso scopo, si utilizzano anche i bastoncini d’arancio, simili a degli stuzzicadenti dalla punta arrotondata che servono a spingere le cuticole prima di ogni applicazione. Su questa base va poi steso il primeruno smalto opaco che rappresenta il primo strato che garantisce una presa maggiore del semipermanente e quindi una maggior durata. Lo smalto si applica subito dopo, polimerizzandolo per circa sessanta secondi e in almeno due passaggi per renderlo più carico.

La lampada UV è l’elemento principale del kit e le lampadine al suo interno possono essere intercambiabili in caso di necessità o rotture accidentali. I raggi ultravioletti polimerizzano questa tipologia di smalto e la sensazione che si può avere è quella di un breve bruciore sulle unghie: si tratta di una cosa normalissima e si può ovviare togliendo la mano per qualche istante e poi continuando col procedimento quando ci si senta a proprio agio. Alla fine si completa con un ultimo strato, il top coatche renderà più lucido e resistente lo smalto: dopo la polimerizzazione, si userà lo sgrassatore normalmente in dotazione nel kit per concludere il procedimento. Ovviamente possono essere inclusi, specie nei migliori, anche altri strumenti, quali lime di diversa grandezza per rifinire e dare forma alle unghie, dischetti in cotone per ripulire le unghie e un remover a base di acetone per eliminare lo smalto quando si desidera toglierlo. In alcuni casi, vi sono anche dei piccoli rotoli di alluminio che saranno indispensabili qualora si desideri proteggere la pelle intorno all’unghia nel momento in cui si usi l’acetone.