MuseumWeek2016
05 Aprile 2016   •   Snap Italy

MuseumWeek2016 i musei italiani vincono a colpi di hashtag

«Si è concluso domenica il MuseumWeek2016, l’evento culturale più grande mai organizzato su un social media. Tra i 10 cinguettii più influenti stravincono i musei italiani»

Uno scatto alle scalinate segrete della Reggia di Caserta e alcuni scarabocchi di Alberto Moravia conservati dal Fondo a lui dedicato di Roma, il piccolo riccio che si nasconde nella cantina del Museo Dickens a Londra e un avviso scritto cento anni fa dall’allora curatore del National Museum of Ireland, i dettagli delle sculture più preziose presenti al Museo del Louvre e via così, fino a 150mila Tweet e 500mila Retweet, con segreti e curiosità su personaggi, patrimoni, strutture e progetti di piccoli e grandi musei da tutto il mondo. La terza edizione di #MuseumWeek, il più grande evento culturale mai organizzato su un social network, si è conclusa domenica 3 aprile con un numero di enti culturali partecipanti che ha raggiunto quota 3500, di cui ben 336 italiani. Per sette giorni, musei di tutte le tipologie, grandi e piccoli, si sono aperti al pubblico globale a colpi di hashtag e social media strategy, e quel che ne è uscito fuori è una galleria virale e creativa, capace di generare uno storytelling collettivo alimentato dalle interazioni tra istituzioni, professionisti, utenti e visitatori.

Quest’anno la settimana dei musei si è concentrata soprattutto sulla salvaguardia della cultura, della memoria e dei patrimoni culturali, con un occhio di riguardo verso la sensibilizzazione alla tolleranza, ma soprattutto alla partecipazione dei più piccoli alle attività museali e culturali. Il programma, suddiviso in sette hashtag tematici – uno al giorno – ha svelato segreti (#SecretsMW), personaggi (#PeopleMW), strutture (#ArchitectureMW), patrimoni (#HeritageMW), progetti (#FutureMW), dettagli (#ZoomMW) e “colpi di fulmine” (#LoveMW) che nemmeno nell’arco di una vita sarebbe possibile conoscere in giro per musei.

E con grande sorpresa di molti, la vincitrice della #MuseumWeek2016 è l’Italia: nelle classifiche ufficiali, infatti, tra i 10 musei top influencers in assoluto ben 5 sono italiani. Al primo posto nel mondo per capacità di generare interazioni si piazza l’area archeologica Massaciuccoli Romana di Versilia (@MassacciucoliRo), al secondo – prima del British Museum – il Complesso museale Corona Arrubia in Sardegna (@Coronarrubia), al quinto il Museo Bergallo in Liguria(@MuseoBergallo), al nono il Museo Tattile di Varese (@museotattile_VA) e al decimo il Museo Rio Elba (@MuseoRioElba). I poli museali italiani, che in un recente rapporto presentato dall’Associazione Civita apparivano piuttosto arretrati rispetto alla media europea in tema di comunicazione social, hanno dimostrato durante la #MuseumWeek un dato diametralmente opposto, con strategie comunicative al passo con i tempi, in grado di raggiungere – e superare – i numeri di istituzioni indiscusse come il Louvre, il MoMA e il Prado di Madrid. La challenge attivata da #MuseumWeek ha messo in moto tutta una serie di strategie digitali oggi indispensabili per le istituzioni che si occupano di cultura. La rivoluzione del 2.0 segna una svolta epocale nel modo in cui i musei si presentano al mondo imponendosi come nuova, indispensabile forma di creatività sociale: una social media strategy efficace non può essere essere ignorata, perché fortifica la fiducia del pubblico, stimola le interazioni e accresce curiosità e voglia di partecipazione nei visitatori. Con uno sguardo volto alle realtà italiane, ecco la top 10 dei musei che hanno saputo sfruttare al meglio i propri talenti digitali:

1. 

Museumweek2016Top influencer in assoluto di quest’anno, L’Area archeologica Massaciuccoli Romana (@MassaciuccoliRo) si inserisce nel contesto del Parco Naturale di Migliarino-San Rossore- Massaciuccoli, nella Versilia, tra le più rinomate aree italiane di interesse naturale e ornitologico. Nascosta sulle colline toscane tra schiere di olivi e in prossimità del Lago, questa piccola perla ha visto il suo maggiore periodo di insediamento in epoca romana, per cui rappresentava un centro di comunicazione via acqua e terra e un importante snodo commerciale e urbano. L’area di interesse archeologico è ancora oggetto di ricerche, e la sua caratteristica sono i monumentali resti degli edifici risalenti all’epoca romana ed etrusca. Durante la #MuseumWeek, il polo museale ha mantenuto un’interazione costante con ben 53 musei e centinaia di appassionati e professionisti, in uno storytelling che ha traversato passato e presente del suo patrimonio, con un occhio di riguardo ai suggestivi panorami e al minuzioso lavoro dei restauratori. (tweet restauratore mosaico).

 

2. 

Corona ArrubiaMuseumweek2016 (@coronarrubia) è un complesso museale che si inserisce nel territorio della Marmilla, in Sardegna, e nasce venti anni fa da un lungimirante progetto di sviluppo ad opera di un Consorzio Turistico locale composto da venti comuni. Nel panorama regionale è il principale museo a vocazione naturalistica e territoriale, e rappresenta un importante volano di sviluppo per l’economia locale. I suoi principali nuclei espositivi permanenti sono la sezione Faunistica, caratterizzata dai diorami; quella Botanica, con una micoteca, una xiloteca e un erbario volti a raccontare ai visitatori gli ecosistemi naturali della Marmilla; quella Antropica, dedicata all’insediamento dell’uomo nel territorio circostante, e quella Geobotanica, che incornicia il polo museale con ben 61 ettari di orto botanico. Durante la #MuseumWeek Corona Arrubia ha mantenuto un’interazione costante con 22 musei e si è fatta riconoscere dagli utenti per le suggestive immagini delle sue strutture e dei suoi patrimoni naturali. (tweet papaveri panorama)

 

3. 

Il Museo BergalloMuseumweek2016 (@MuseoBergallo) si trova in Liguria, a Tovo San Giacomo, ed è la prima esposizione italiana dedicata agli orologi da Torre. Il suo patrimonio è composto da preziosi pezzi autentici raccolti dall’omonima famiglia di orologiai, che dal 1861 al 1980 svolse un’eccezionale attività artigianale nella casa-officina del piccolo comune ligure. Il polo museale nasce dalla volontà dell’ultimo orologiaio della stirpe, Giovanni Bergallo, di donare la sua collezione al proprio paese come testimonianza dell’arte orologiaia, ma anche della tradizione familiare nella creazione di macchine del tempo. Durante l’evento su Twitter, il social media team del Museo ha interagito attraverso un interessante patchwork di immagini e narrazioni, tutte incentrate sul patrimonio e sulla storia di una tecnica orologiaia unica, ormai irripetibile. (tweet foto orologio 1904)

 

4. 

Il Museo Tattile di VareseMuseumweek2016 (@Museotattile_VA) è forse l’unico museo del mondo in cui non è vietato toccare, perché il solo modo per conoscerlo è bendarsi gli occhi e usare le mani. Ospita una collezione di modelli tattili il legno che, come un’enciclopedia tridimensionale da sfogliare con le mani, riproducono paesaggi e aspetti di architettura, arte e design. Oltre ai modelli, il museo ospita anche una serie di percorsi e installazioni multisensoriali. L’obiettivo è quello di sperimentare la forma delle cose attraverso il tatto, “straordinaria opportunità di compresione del mondo”. Durante la #MuseumWeek, grazie a Twitter ci è stato concesso di guardare con gli occhi alcuni degli intriganti percorsi di questo museo: la camera magmatica, gli strumenti musicali misteriosi, i mulini e altre curiosità. Quel che resta da fare, ora, è andare a toccare con mano. (Tweet percorso interessante)

 

5. 

Museumweek2016Il Museo Archeologico del Distretto Minerario  (@MuseoRioElba) si trova a Rio nell’Elba, nel versante occidentale dell’isola. Illustra la storia di questa parte di territorio, fortemente influenzato dalla presenza dei giacimenti minerari, dal III millennio a.c. fino al medioevo. Nel patrimonio principale ci sono vasi a fiasco, ciotole, punte di freccia e altri oggetti da caccia e guerra testimonianza delle sue antiche popolazioni, ma anche gli interessanti stucchi della Villa romana di Capo Castello, che nel I secolo d.c. sorgeva nei pressi del distretto. Dal 2008, inoltre, per completare il percorso museale, sono stati aggiunti preziosi minerali dalla Collezione della Gente di Rio, donata dagli ultimi minatori dell’area per lasciare una testimonianza sulla storia delle miniere, ma anche e soprattutto sugli stessi pezzi di vita del loro duro lavoro. Durante la #MuseumWeek il Museo ha interagito con quaranta altri musei e decine di appassionati, offrendo a colpi di tweet spaccati del suo patrimonio e dei suoi progetti, con un occhio di riguardo ai laboratori di disegno per bambini.

 

6. 

Museumweek2016Al sesto posto si piazza un altro patrimonio della Sardegna, il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari (@MuseoArcheoCa). Situato dal 1993 nella Cittadella dei Musei, è il primo della regione nel suo genere e ospita un percorso della storia e della cultura sarda dal 6000 a.c. all’epoca bizantina (VIII secolo d.c.). Durante la #MuseumWeek reperti, membri dello staff e curiosità sono stati presentati al pubblico in un’efficace galleria di immagini. Twitter a parte, quello di Cagliari è un museo archeologico che sta molto al passo con i tempi: una delle iniziative in cantiere è infatti “Museo Liquido”, progetto volto a far vivere al meglio l’esperienza museale a disabili, bambini e anziani attraverso percorsi percettivi e sensoriali che sfruttano app e soluzioni multimediali innovative.

 

7. 

Museumweek2016Anche l’Ufficio beni archeologici della provincia autonoma di Trento (@beniarcheo) è riuscito a comporre un efficace storytelling della sua mission attraverso immagini, aneddoti e dettagli delle attività sul territorio e nei musei. Si dedica principalmente alla tutela, conservazione, ricerca e valorizzazione del patrimonio archeologico trentino, e il suo team è stato tra quelli che hanno dedicato una buona parte della #MuseumWeek ai progetti che coinvolgono i più piccoli.

 

 

 

8. 

Musei in Comune RomaMuseumweek2016 (@Museiincomune) è l’account Twitter del sistema museale di Roma Capitale, costituito da dai Musei Capitolini, il MACRO, il Museo dell’Ara Pacis, Il Planetario, il Museo Astronomico e altre piccole realtà, come il Museo Napoleonico e il Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco. La #MuseumWeek capitolina è stata un cinguettio di aneddoti, news e patrimoni da tutti i più importanti poli museali di Roma, ma le sue connessioni sono risultate nettamente inferiori rispetto alla media della “concorrenza” social.

 

 

9. 

Museumweek2016Il Museo della Navigazione nelle acque Interne, meglio conosciuto come Il Museo della Piroga (@Musepiroga), è un itinerario archeologico/antropologico di proprietà del Comune di Capodimonte (VT), nei pressi del Lago di Bolzena. È aperto al pubblico dal luglio 2010 e il suo percorso espositivo ruota attorno ad una preziosa piroga preistorica recuperata a Punta Calcino nel 1989. Partendo da questo reperto, il museo si sviluppa attorno al tema della navigazione nelle acque interne nell’Italia centrale dalla preistoria all’età moderna. Su Twitter, grazie a contenuti visuali e una buona strategia nei 140 caratteri, il Museo si è posto agli utenti anche in maniera didattica, con piccole curiosità sui temi che propone ai visitatori.

 

10. 

Museumweek2016Il Civico Museo Setificio Monti (@Museo_Setificio) si trova sul ramo lecchese del lago di Como, ed è un’ex fabbrica per torcere il filo di seta conservata come era a metà ottocento e trasformata in museo nel 1998.
Il territorio lombardo, dal Cinquecento in poi, vide un crescendo di attività legate alla seta, come allevamento dei bachi, filatura dei bozzoli, torcitura e tessitura. Lo spazio espositivo, oltre ai materiali dell’ex filatoio, ospita anche oggetti e macchinari da altri filatoi ora scomparsi. L’arte della seta è una materia affascinante e complessa, e durante la #MuseumWeek il Setificio Monti è riuscito a intrigare gli utenti social attraverso una storia del museo e delle sue connessioni con la realtà circostante.

Giulia Capozzi