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07 Gennaio 2020   •   Carolina Attanasio

Mammapack, l’Italia a domicilio per chi vive all’estero

«Dove non c’è mamma, c’è Mammapack, la soluzione alla nostalgia enogastronomica degli italiani all’estero. Dall’idea di due giovani partenopei, nasce l’e-commerce di cibo e bevande nostrane che ogni espatriato stava aspettando»

C’erano una volta i padri di Mammapack, due giovani italiani emigrati all’estero, alle prese col morbo più diffuso tra i connazionali che hanno deciso di vivere fuori confine: la mancanza perenne della cucina di mammà. Posto che riprodurre i manicaretti di madri e nonne con la stessa sapienza basata sul “quanto basta” per noi trentenni è impossibile, i giovani di cui sopra – Romolo e Flavio, napoletani – si scontrano giornalmente con i prezzi non proprio economici dei prodotti enogastronomici italiani all’estero. Cercare di fare la pasta come la farebbe mamma costa un bel po’, insomma, e dato che la pasta è il verbo quotidiano, capite bene che ci si pone davanti all’amletico dilemma, ne uso una di serie B o mi sveno ogni settimana?

L’idea di Mammapack

Rinunciare ai sapori di casa è fuori discussione, così i due partenopei – ispirati forse dai famosi pacchi che ogni madre del sud che si rispetti propina ai figli in tempo di università fuori sede – hanno l’ideona, e la chiamano Mammapack. Di necessità si fa virtù, si sa, e da qui ad aprire quello che è praticamente un grande supermercato online dei più celebri marchi italiani è un attimo. Ad oggi, parliamo di un e-commerce di oltre 10.000 prodotti differenti, caratterizzato da un punto importante: la convenienza assoluta dei prezzi rispetto al dover comprare lo stesso prodotto all’estero.

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Manifesto

Nel Manifesto di Mammapack, una vera dichiarazione d’amore per l’Italia, si legge “Siamo Flavio e Romolo, cresciuti entrambi a Napoli, ma viviamo all’estero rispettivamente da 12 e 6 anni a Parigi e Ginevra: destinati a lasciare la quotidianità che ha marcato i nostri valori e allo stesso tempo imparare un nuovo approccio al vivere lontano da casa. Siamo abituati all’Europa come multiculturalità, diversità e territorio di opportunità. Ma resta forte l’attaccamento ai sapori ed emozioni che hanno scandito la nostra adolescenza. Fortunatamente, crediamo che la rivoluzione digitale e globalizzazione possano avvicinarci ai prodotti che ci fanno sentire bene, coccolati e accuditi come se fossimo a casa con la mamma.”

Siamo innamorati del cibo e delle bevande che trovavamo tutti giorni in Italia. Credo che la rivoluzione digitale e globalizzazione possano avvicinarci ai prodotti che ci fanno sentire bene, coccolati e accuditi come se fossimo a casa con la Mamma” afferma Romolo. I tempi di consegna si aggirano dalle 48 alle 72 ore, a seconda nel Paese di destinazione (finora sono arrivati a una ventina) e il dilemma del costo di spedizione è abbattuto usandone uno flat, che evita cattive sorprese che superino il prezzo della merce stessa. Si parla di prezzi che partono da 12,90 Euro e crescono proporzionalmente all’entità dell’ordine, quindi vi conviene fare una bella scorta dei vostri prodotti preferiti, tanto vi arrivano comodamente a casa. La consegna è prevista anche in Italia, non necessariamente all’estero. Nessuna madre potrà più chiedervi se avete mangiato o dirvi che vi vede sciupati, non avete scuse.

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Chi usa… Il “Paccodaggiù

Praticamente chiunque, dai nati negli anni ottanta ai millennials, dai neo-genitori all’estero alle mamme italiane, che usano Mammapack per spedire i loro prodotti di fiducia ai figli. Questo progetto abbraccia trasversalmente l’italianità, digitalizzando una tradizione si tramanda da genererazioni. Anche Colombo, quando è arrivato in America, avrà di sicuro avuto il suo Mammapack nella stiva delle caravelle.

Carolina Attanasio