03 Gennaio 2018   •   Carolina Attanasio

Instaborghi: Ricetto di Candelo, il medioevo piemontese

«Fate un tuffo nel medioevo, a Ricetto di Candelo si respira un’aria antica, a un passo dalle Alpi»

Instaborghi winter edition (qui le puntate precedenti) arriva in Piemonte, a Ricetto di Candelo (sito turistico), borgo per le cui origini bisogna risalire almeno fino all’anno 988, quando il nome Canderium appare in un documento ufficiale di Ottone III, per conferire il possesso di quello che allora era un feudo a Manfredo.

Il nome Ricetto indica il ricovero, ossia il luogo da difendere, cinto da fortificazioni.

È proprio così che Ricetto di Candelo si presenta, in tutto il suo medieval splendore: un borgo maestoso, cinto da possenti mura, apparentemente inalterato nei secoli. Lo scopo della fortificazione è sempre stato quello di difendere la popolazione e tutt’ora il Ricetto rappresenta una delle strutture medievali meglio conservate d’Europa. Di diritto tra i Borghi più belli d’Italia, Ricetto di Candelo è il tipico borgo dove la cognizione del tempo va a farsi benedire in favore di un bel salto nella storia: situato in posizione panoramica, si apre sul bellissimo scenario delle montagne biellesi e della Riserva naturale delle Baragge. Il borgo è a forma pentagonale ed è riuscito a conservarsi bene nel tempo grazie alla sua matrice contadina, che ha preservato anche le famose “cellule”, le casupole dove si faceva il vino, oggi quasi tutte di proprietà privata.

Da vedere a Ricetto di Candelo

L’ingresso al borgo, dalla torre a “pseudo-pentagono’, vi introduce subito nel piazzale, un tempo delimitato da ponti levatoi: qui si affaccia il Palazzo del Principe, edificato per volere del Signore locale Sebastiano Ferrero, nel 1496. Tipica del posto è la pavimentazione della piazza, e delle rue (francesismo con cui vengono chiamate le strade del borgo) interamente costituita dai ciottoli del torrente, disposti in senso diagonale per permettere all’acqua piovana di defluire verso l’esterno. Le cellule, di cui accennavamo, sono circa 200, l’àncora tra passato e presente: di proprietà privata e ottimamente conservate, venivano utilizzate per la produzione del vino, fino a poco tempo fa. L’uva veniva lavorata nelle cantine – al piano terra delle piccole case – e poi portata nelle cellule. L’Ecomuseo della vitivinicoltura conserva ed espone tutti gli strumenti utilizzati in passato, per meglio comprendere l’evoluzione delle tecniche fino ai giorni nostri. La cinta muraria, imponente, fatta di ciottoli a spina di pesce, è ancora percorribile attraverso il cammino di ronda. Perdendovi tra i ciottoli del Ricetto, raggiungete la Chiesa di Santa Maria, più volte rimaneggiata e ancora splendida, con la sua facciata romanica, anche questa segnata dalle tipiche pietre di torrente disposte a spina di pesce: all’interno, capitelli del ‘400 e affreschi del XV secolo da non perdere.

Da fare a Ricetto di Candelo

Il borgo è un ottimo pied-à-terre per esplorare la zona. Siete a un’ora dalle più belle piste da sci della Val D’Aosta e ancora meno dall’Oasi Zegna, un parco naturale ad accesso libero sulle Alpi Biellesi, dove praticare attività sportive 365 giorni l’anno. Il Lago di Viverone, tra i più grandi del Piemonte, è a mezz’ora di distanza, il meraviglioso Santuario di Oropa, che vale assolutamente una visita, è a 35 minuti d’auto. Ricetto di Candelo è il Borgo di Babbo Natale, famoso è il suo mercatino delle feste, con attività e laboratori didattici per i più piccoli. A metà gennaio, il borgo ospita la Festa di Sant’Antonio, che include la tipica sfilata di cavalli e carrettieri. Anche il periodo di Carnevale è molto sentito, essendo l’occasione per riproporre la rievocazione storica della controversia tra i candelesi e Sebastiano Ferrero. In primavera si alternano molti eventi, come il Maggio Musicale (musica classica tra le rue del borgo), Candelo in Fiore (mostre e spettacoli tra le rue fiorite) e altre rievocazioni a tema medievale, un fiorire di prodotti enogastronomici tipici. Settembre è dedicato al teatro e alle mostre, mentre ottobre è l’occasione per Vinincontro, un weekend dedicato alla degustazione dei vini tipici di zona, accompagnati da salumi, formaggi e musica popolare.

Da mangiare a Ricetto di Candelo

Che la montagna sia con voi, qui brulicano piatti di tradizione montanara vera: tipica di Ricetto di Candelo è la Paletta candelese, un salume di suino salato e massaggiato a mano, prodotto in quantità limitate. La Bagna cauda (o bagna caoda, decidete voi la pronuncia), è un intingolo per le verdure fresche a base di acciughe, aglio e olio, abbastanza sostanziosa da valere come piatto unico. I più temerari possono farsela a piedi in pellegrinaggio fino a Oropa e godersi la meritata Polenta concia, ossia fusa con burro e formaggio grasso, un piatto di origini povere, per stomaci importanti.

Curiosità

Le famose cellule non possono essere adibite ad abitazione, per cui i proprietari le utilizzano come ritrovo per il fine settimana o, in alternativa, come laboratori creativi, che i turisti visitano per acquistare del buon artigianato locale.

Carolina Attanasio