visitare Bomarzo
01 Novembre 2017   •   Redazione

Visitare Bomarzo, le curiosità sul parco più misterioso d’Italia

«Il Parco dei mostri è un giardino unico nel suo genere: visitare Bomarzo è l’ideale in questo periodo dell’anno, in cui il clima autunnale si mescola con quello di Halloween, creando l’atmosfera perfetta per ammirare al meglio questo luogo»

Questa settimana vi proponiamo di visitare Bomarzo, luogo ideale in questa stagione, oltre alle altre passeggiate autunnali che vi abbiamo già consigliato! Il Sacro Bosco di Bomarzo, meglio conosciuto come Parco dei Mostri, è un luogo ineguagliabile, dove mistero, fantasia e mitologia si fondono, lasciando il visitatore in uno stato confusionario. Solamente dando un’occhiata fugace alle statue che si trovano in questo giardino, si capisce fin da subito quanto esso sia unico nel suo genere. Altrettanto particolare era il suo committente, ossia Pier Francesco Orsini. In effetti molti sostengono che il principe fosse un esperto di alchimia, e che l’architetto del parco costruito nel XVI secolo, Pirro Logorio, facesse parte addirittura di una setta esoterica.

Un percorso esoterico o semplice stravaganza?

Se desiderate visitare Bomarzo dovete assolutamente essere al corrente dei misteri irrisolti che lo pervadono. Il principe Orsini volle far costruire una villa delle meraviglie, ossia un giardino colmo di statue in pietra che raffigurassero meravigliosi mostri, creature mitologiche e eroi.
Il sovrano era un appassionato di letteratura, alchimia e mitologia, e queste sue particolari caratteristiche hanno dato origine a una serie di domande che molti studiosi si sono posti riguardo questo strano luogo. Molti credono che il giardino fosse dedicato alla moglie, supportando la tesi secondo cui il tempio che venne fatto erigere nel mezzo del parco fosse dedicato a lei. Per altri, invece, si tratta solo della volontà del sovrano di voler stupire i visitatori con la stravaganza delle sue costruzioni.

Altri ci hanno visto qualcosa di più, credendo che in realtà le statue del “bosco sacro” vogliano segnare un percorso esoterico riguardo l’evoluzione dell’uomo. Il percorso, secondo queste teorie, equivale a compiere un viaggio negli inferi, ossia un viaggio all’interno di sé stessi, superando le dure prove a cui la vita ci sottopone, così com’è rappresentato dalla statua di Ercole.

La statua più celebre del parco, invece, è quella dell’Orco, la quale invita il visitatore a penetrare all’interno della sua bocca, allegoria della porta dell’inferno. Infatti, la scritta che oggi compare sopra questa scultura è «Ogni pensiero vola», ma quella originaria era «Lasciate ogni pensiero voi che entrate» riferendosi ovviamente all’inferno di Dante. Se vorrete visitare Bomarzo, per la vostra pausa pranzo non potete non recarvi proprio all’interno dell’Orco stesso: qui troverete un tavolino dove potrete mangiare, sospesi tra la paura, la suggestione e la meraviglia che l’eco delle vostre voci creerà all’interno della scultura!

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By Alessio Damato (Own work) [CC BY-SA 3.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0) or GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html)], via Wikimedia Commons

Le Statue: creature inquietanti, fantastiche e grottesche

Le sculture all’interno del Parco di Bomarzo sono molte e stravaganti; qui di seguito vi riportiamo quelle più strane, che sicuramente vi incuriosiranno nel visitare Bomarzo! Oltre al già citato Orco, un’altra statua interessante e con molti rimandi mitologici, è quella della Lotta fra i giganti, in cui Ercole è in piedi nell’atto di squarciare Caco: è la rappresentazione della lotta fra il bene e il male.

Ma forse la più stravagante di tutte le costruzioni all’interno del parco è la Casa pendente: una casa costruita su un masso inclinato con fuori una strana iscrizione «Con il riposo lo spirito diventa più saggio». Peccato che se entrerete al suo interno le vertigini sicuramente non vi permetteranno di riposare! Un’altra scultura sicuramente molto esoterica è il Drago: esso incarna il tempo, attaccato da tre belve, forse simboli del presente, dell’avvenire e del passato, che lo mordono invano.

I rimandi alla letteratura e alla mitologia delle statue di Bomarzo

Sfingi, eroi, creature fantastiche e mitologiche: questo è lo scenario che vi ritroverete davanti se deciderete di visitare Bomarzo. Queste statue, scolpite nelle pietre locali nel posto, a imitazione di quelle etrusche, creano un mix ineguagliabile di sensazioni a colui che le guarda: sgomento, terrore, confusione e attrazione. Qualcuno le potrebbe benissimo definire sublimi. Ma vi è un collegamento fra queste sculture o sono le une indipendenti dalle altre? Questo è un altro di quei misteri irrisolti del giardino incantato. Alcuni studiosi, come lo storico dell’arte Maurizio Calvesi, hanno sostenuto che Orsini, per la creazione di questo giardino, si rifece a un romanzo, La Hypnerotomachia Poliphili (“Battaglia d’amore in sogno di Polifilo”): sia il romanzo che il parco, infatti, sono dedicati a donne morte (Giulia Farnese e Pollia), e molte sculture presenti nel sacro bosco riportano a quelle figure mitologiche che il protagonista di questo racconto incontra nel suo viaggio iniziatico nel cuore dell’amore.


La riscoperta di Savador Dalì


visitare BomarzoAlla morte del sovrano, il parco venne del tutto dimenticato, e le statue furono sommerse dalle conifere e dalla vegetazione. Per secoli il giardino di Bomarzo venne utilizzato come terra da pascolo, e venne riscoperto all’inizio del XX secolo da Salvador Dalì. Egli ne rimase talmente affascinato da trarne ispirazione per una delle sue opere, ossia La Tentazione di Sant’Antonio. Da quel momento in poi, il “Parco dei Mostri” venne rivalutato e nella metà del secolo scorso la famiglia Bettini si incaricò di restaurarlo, portandolo alla magnificenza che ancora oggi ammiriamo.

Peccato che, nonostante tutti gli studi e le ricerche, la volontà del principe Orsini e il vero significato di tutte le sculture del luogo,rimarranno, per sempre, un mistero irrisolvibile. Tutto ciò che possiamo fare è visitare Bomarzo rimanendo meravigliati dalle leggende e dalle stranezze che popolano questo magico giardino. Se vi abbiamo convinti e incuriositi abbastanza, non vi resta che organizzare la vostra gita nel parco più misterioso d’Italia. Per maggiori info cliccate qui.

Francesca Celani