altaroma 2016
04 Febbraio 2016   •   Raffaella Celentano

AltaRoma 2016: l’alta moda anticonformista sfila all’Ex Dogana

«Come diceva Giotto “Roma è la città degli echi, la città delle illusioni e la città del desiderio”, parole sagge che descrivono al meglio l’atmosfera dell’AltaRoma 2016, in scena per un’edizione indimenticabile.»

L’alta moda italiana torna a sfilare a Roma, in occasione di AltaRoma 2016, manifestazione dedicata al mondo della moda, svoltasi dal 29 al 31 gennaio. Ma questa volta l’haute couture capitolina cambia volto, con eventi innovativi e anticonformisti. Dimenticate Donna Sotto Le Stelle e location come Borgo Santo Spirito o le classiche gallerie d’arte, la moda romana contemporanea è underground e sceglie di sfilare all’Ex Dogana, in Via dello Scalo San Lorenzo. Un posto nuovo e inesplorato per la moda italiana, una ventata di novità che attira vecchie glorie e nuove leve del panorama romano. Roma cerca di rimodernarsi, e per farlo punta soprattutto sui giovani talenti italiani. Gli studenti delle maggiori accademie e scuole di moda della capitale e i concorrenti delle scorse edizioni di Who’s On Next? sono stati i protagonisti del fashion weekend capitolino, affiancando ovviamente le case di moda che hanno fatto la storia di Roma.

L’edizione di AltaRoma 2016 è stata suddivisa in tre sezioni, o meglio contenitori: Fashion Hub, Atelier e In Town

  • AltaRoma 2016: Fashion Hub

È nato come progetto di scouting e promozione dei nuovi talenti, che ogni anno sorprendono il pubblico con la loro inventiva e originalità. Tra tutti ricordiamo Greta Boldini, finalista di Who’s On Next? 2013, Luca Sciascia e Giuseppe Di Morabito, entrambi finalisti di Who’s On Next? 2015, e L72, vincitore di Who’s On Next? 2015.

  • AltaRoma 2016: Atelier

Racchiude tutte le sfilate ed eventi di alta moda. Quest’anno a farne parte sono stati, tra gli altri, Anton Giulio Grande, con le sue favole di Haute Couture, Raffaella Curiel, Giada Curti, Renato Balestra, Nino Lettieri e Rani Zakhem. Di Giada Curti hanno affascinato le trasparenze, quasi impalpabili, che avvolgevano le sue dark ladies ispirate alla mitica Divina Marchesa, Luisa Casati, musa ispiratrice dell’intera collezione. Renato Balestra, invece, ha dominato la passerella con le sue creazioni ispirate alla Grecia e in particolare ad Atena, dea dell’arte e della saggezza. Abiti bianchi e dorati, scarpe intarsiate e gioielli lucenti, tessuti plissettati che rievocavano le colonne dei templi greci, oltre che lo spettacolare vestito dedicato al sole, nei toni dell’arancio e del giallo. E infine l’immancabile sposa, che avanzava leggiadra sulla passerella dell’Ex Dogana, avvolta in un maestoso mantello di candido pizzo.

Con Nino Lettieri l’alta sartorialità napoletana incontra l’India, e incanta Roma, nella splendida cornice del St. Regis Hotel. Un meraviglioso viaggio, da Nuova Delhi fino a Montecarlo. Kaftani, pantaloni e tute, oltre che giacche e abiti a trapezio. Chiffon, organza e tulle, declinati nei colori preferiti dalle donne indiane, il bianco, il nero e il rosa. Il tutto accompagnato da piccoli elefanti ricamati, sandali e grandi gioielli in resina e metallo. E infine, impossibile non citare Rani Zakhem, stilista libanese da sempre affezionato all’Italia e a Roma, città che maggiormente lo ha ispirato per la sua formazione e il raggiungimento del suo inconfondibile stile, che non delude mai. I suoi abiti ci hanno trasportato su una immaginaria sala da ballo – la collezione si chiama appunto One More Dance – emozionando più volte tutti i presenti all’AltaRoma 2016. Le sue sono creazioni, che possiamo definire da red carpet, senza tempo e romantiche, con fiori, fiocchi e gonne a corolla lunghe fino ai piedi, e con colori che spaziano dal dorato ai più tenui toni pastello. Ma non ci sono trasparenze né una sensualità ostentata, solo un romanticismo puro e quasi pudico, un sogno nostalgico che sembra svanire.

  • AltaRoma 2016: In Town

È la sezione dell’AltaRoma 2016 dedicata a mostre, esposizioni ed eventi collaterali, che fanno da contorno all’intera manifestazione. A farla da padrone sono stati gli eventi diretti da Antonio Falanga: Marina Corazziari, 30 anni di gioielli scultura, Contrariamente di Vittorio Camaiani e GAIA Italian Handmade Jewellery di Gaia Caramazza, che hanno saputo unire la tradizione artigianale italiana a performance e presentazioni innovative e uniche nel loro genere. E ancora, i loft dell’Ex Dogana hanno ospitato party, proiezioni (come quella delle immagini del fotografo Bill Cunningham in occasione di Roman Times) e mostre di vario genere (ad esempio, la prima edizione di The Vintage Research Factory, curata da AltaRoma).

Raffaella Celentano