Blackblessed
09 Aprile 2015   •   Andrea Fabiani

Blackblessed, il brand black-addicted Made in Italy

«Floriana Serani e il suo brand Blackblessed, dal web alla conquista dei mercati esteri»

Floriana Serani, laureata in Lingue Orientali presso l’Università La Sapienza di Roma, è l’ideatrice di Blackblessed, un brand tutto italiano, che si declina su tre diversi fronti: una linea di abbigliamento, un blog e lorganizzazione di eventi. Floriana, nota anche come Flor, nasce a Roma, ma cresce tra la Capitale, Pechino e Shanghai, città nelle quali frequenta la scena musicale ed artistica. Il background di Floriana Serani, risultato di un mix tra due culture estremamente diverse tra loro, è arricchito dalla sua passione per la moda, dall’ottima conoscenza delle lingue e da una grande attitudine nel campo della comunicazione. Dopo essersi trasferita in Cina per circa due anni, infatti, si ritrova a lavorare come buyer e manager di produzioni per alcuni negozi e brand italiani. Tappa fondamentale che qualche anno dopo lo porterà a fondare il suo Blackblessed.

Nel 2008 apre il suo primo blog, uno dei primi nati in Italia, distinguendosi subito per il suo taglio ironico e scherzoso abbinato ad una ricerca stilistica di nicchia. I risultati arrivano subito, tantoché il blog raggiunge in pochi mesi un alto numero di visitatori e inizia a stringere collaborazioni con marchi come Levi’s, Nike, Adidas, Reebok, Yoox, Warner Bros, Vice Magazine, Diesel, Aw-Lab e Vodafone. 
Nel 2010, viene lanciato il primo online store di Floriana Serani, che ricopre il ruolo di direttrice creativa, seguendo il prodotto dal disegno alla produzione, allo styling. Nel 2013 nasce Blackblessed, un nuovo brand che raccoglie subito molti consensi e riscontri a livello sia nazionale che internazionale, aggiudicandosi, a soli 3 mesi dal suo lancio, un corner all’interno del megastore londinese Topshop e vantando ad oggi retailers in tutto il mondo, dall’Europa agli Stati Uniti, dal Brasile al Giappone, fino ad arrivare a diversi paesi del Middle East.

Abbiamo intervistato Floriana Serani per conoscere meglio la sua storia e il suo brand, Blackblessed

Come nasce la tua passione per la moda?
Anche se ho sempre avuto il pallino per la moda,  gli studi mi hanno portato verso un altro tipo di percorso formativo ma ho sempre continuato a coltivare la mia passione da autodidatta. Dopo gli studi linguistici, mi sono comunque ritrovata presto a lavorare nel campo della moda e pian piano mi sono ritagliata uno spazio come designer, prima per altri clienti poi per me stessa, per il mio brand.

Quando hai avuto l’idea di creare il tuo brand?
Il motivo principale che mi ha spinto a creare un mio brand è stata la voglia di realizzare capi con uno stile che permettesse finalmente, sia a me che a molte altre persone, di trovare abiti per soddisfare l’esigenza di un look monocromatico, minimale e dal gusto dark. Nel 2008 lavoravo già nell’ambito della moda come buyer e manager di produzione per diversi brand e catene di negozi italiane. Nel frattempo il pubblico che mi seguiva continuava a crescere, così pensai che forse poteva essere il momento giusto per provare a realizzare un sogno che avevo nascosto nel cassetto da sempre. Avevo il know-how ed i contatti necessari per la produzione ed un canale dove mostrare al pubblico le mie creazioni. Decisi di creare una mia azienda ed un mio brand, che prima di arrivare alla distribuzione retail si è sviluppato sul web tramite il nostro online store.

Quali sono i caratteri distintivi delle tue collezioni?
La mia estetica nasce dall’unione di un immaginario dark a linee pulite, minimali e contemporanee, spesso dal look monocromatico. Mi hanno sempre attirato i contrasti e sotto questo aspetto Blackblessed rispecchia in pieno questa mia attitudine. Inoltre nelle collezioni ci sono sempre modelli iconici classici presi in prestito dalla tradizione sartoriale italiana, rivisitati in chiave moderna ed urbana, come blazer dalle proporzioni maxi o cappotti destrutturati, anche qui nuovamente un gioco di contrasti. Ogni collezione ha un tema a sé ma sono tutte legate dall’ispirazione ad atmosfere dark e al mio interesse per la storia delle religioni ed all’esoterismo. Ogni simbologia presente in Blackblessed è sempre ragionata e mai lasciata al caso. L’ispirazione per il tema della collezione di una determinata stagione di solito mi arriva all’improvviso e può scaturire dalla visione di un film, da una foto, ma il più delle volte è guardando la gente per strada che mi vengono le idee.

Quant’è importante il Made in Italy per la vostra azienda?
Riuscire a creare collezioni interamente Made in Italy è stato per noi un traguardo. Potersi avvalere della manualità italiana ed avere la possibilità di seguire da vicino ogni passo della filiera produttiva ha portato sicuramente ad un innalzamento del livello qualitativo delle nostre creazioni. È proprio quel tocco in più sui dettagli che permette di creare un capo che emoziona, secondo me. Purtroppo devo dire che ho notato che il valore del Made in Italy e tutta l’artigianalità ad esso legata, sono spesso considerati un valore plus-ultra più all’estero che in Italia. L’erba del vicino è sempre più verde forse ?

Dove sono i vostri punti vendita in Italia?
In Italia siamo presenti in Lombardia, Piemonte, Emilia, Lazio, Campania e Puglia, con diversi punti vendita. Cerchiamo di curare la distribuzione e selezionare attentamente i rivenditori per mantenere coerenza con la filosofia e lo stile del brand.

Su quali mercati esteri siete presenti?
Ad oggi siamo presenti in Europa, Asia, America del Nord e Middle East. Il mercato estero rappresenta per noi la maggior parte dei nostri profitti, abbiamo sin dall’inizio destato molto interesse fuori dal nostro paese. I primi clienti sono venuti dal Nord Europa, sia piccole realtà che grandi gruppi come la multinazionale Arcadia, con TopShop, dopo di loro Usa e paesi arabi sono diventati affezionati clienti. Ultimamente  stiamo ricevendo sempre più richieste dall’estremo oriente, in particolare Giappone e Corea.

Quanto vi ha aiutato il social media marketing nella crescita della vostra impresa?
Il web ed i social media sono stati per noi fondamentali, è lì che siamo nati e che ci siamo fatti notare all’inizio. Crediamo ancora oggi molto in questi mezzi per promuovere il proprio brand e sviluppare nuovi contatti, infatti investiamo molto nello sviluppo digital della nostra azienda.  È capitato in passato, ma anche ultimamente, di essere contattati da clienti molto importanti proprio dopo averci scovato tramite ricerche sul web e sui social, in particolare instagram, oggi è veramente un mezzo da non sottovalutare.

Come sono nate le collaborazioni con Nike e TopShop?
TopShop è stata la nostra prima grande collaborazione, ci hanno scovato dal nulla e si sono innamorati del nostro stile dandoci fiducia nonostante fossimo una realtà molto piccola. Ci siamo messi in gioco e non li abbiamo delusi, anzi, insieme a loro siamo cresciuti come azienda, abbiamo imparato molto dall’esperienza con loro e per noi è stata un’importante vetrina sul mondo. Con Nike collaboro personalmente da diversi anni nel ruolo di Ambassador del brand per la città di Roma, quest’anno la collaborazione ha preso vita in un progetto che ha portato alla creazione di due bag con nostro design Blackblessed X Nike, distribuite in esclusiva per la manifestazione We Run Rome, tenutasi a Roma lo scorso dicembre.

Quali saranno le prossime novità di Blackblessed?
C’è tanto che bolle in pentola e siccome sono scaramantica non svelerò tutto. Di sicuro posso annunciare l’inizio a breve della nostra collaborazione con la catena luxury Harvey Nichols con dei corner Blackblessed, ed altrettanto presto il lancio di un re-style del blog e del nostro sito e-commerce.

Andrea Fabiani