visitare Sermoneta
23 Marzo 2017   •   Carolina Attanasio

Visitare Sermoneta, tra feudi e leggende sui Templari

“ Tra i borghi più affascinanti del basso Lazio, Sermoneta vi conquisterà con le sue storie di padroni feudali e tracce nascoste dei mitici Cavalieri Templari, che costellano tutto il territorio circostante”

A tutti quelli che identificano il Lazio con Roma (o la Roma, o la Lazio) consiglio vivamente di fare un giro nei dintorni della Capitale. Più vi allontanerete, in ogni direzione, più scoprirete un territorio ricco, mistico, variegato. Se dalla città avete mai preso un treno in direzione sud, avrete notato – a poco più di mezz’ora di distanza – un antico borgo svettare in lontananza, alle pendici dei Monti Lepini, che guardano verso Latina. Ecco, scendete dal treno – anche in corsa se volete – e preparatevi a visitare Sermoneta.

Questa meraviglia del Lazio vi accoglie dopo qualche curva in salita dalla Pianura Pontina, cinta da possenti mura e sormontata dallo splendido castello. Il borgo è popolato sin da epoca arcaica ed è, con ogni probabilità, erede della città volsca di Sulmo.

Lontana dalla pianura malarica e dalle scorribande dei Saraceni, Sermoneta si sviluppa notevolmente a partire dall’Alto Medioevo. Dal XIII secolo, la cittadina va in mano alla storica famiglia laziale dei Caetani, ai quali legherà gran parte delle proprie vicende.

Nel visitare Sermoneta e i suoi dintorni, scoprirete che si tratta del territorio che possiede il maggior numero di tracce della presenza dei Templari nel Lazio: ne sono prova i numerosi simboli ritrovati negli edifici sacri, di impronta cistercense, che riconducono al misterioso ordine.

Gironzolando per il borgo, non perdetevi assolutamente il Castello Caetani, la Cattedrale di Santa Maria Assunta e la Chiesa di San Michele Arcangelo.

Castello Caetani

Visitare Sermoneta vuol dire andare dritti in direzione del castello, le cui origini risalgono al XIII secolo, per mano dei baroni Annibaldi. Come ogni rocca che si rispetti, il castello fungeva da fulcro strategico della cittadina.

Verso il finire del 1300, gli Annibaldi, in crisi economica, vendettero il maniero a Pietro II Caetani, conte di Caserta, che in breve si appropriò di Sermoneta e delle vicine San Donato e Bassiano. Grazie all’opera dei Caetani, il maniero venne ampliato e fortificato, realizzando la famosa Sala dei Baroni, che per lungo tempo ospitò gli interscambi politici ed economici del feudo. La fortuna dei Caetani si interruppe bruscamente nel 1499, in seguito alla scomunica di Alessandro VI Borgia, che tolse loro ogni cosa, appropriandosene.

Sotto i Borgia, il castello prese funzione militare e i fasti di un tempo divennero un ricordo lontano. Solo in seguito alla morte di Papa Borgia, i Caetani poterono riprendere Sermoneta e il suo castello. In questo secondo periodo di prosperità, il maniero divenne un centro sociale ed educativo. Oggi, grazie alla Fondazione Roffredo Caetani, il castello è tutelato in modo da mantenere la sua importanza strategica come sito di grande rilevanza storico-culturale.

Cattedrale di Santa Maria Assunta

Seconda tappa del vostro tour per visitare Sermoneta, è l’antica Cattedrale, sorta sulle ceneri pagane del tempio romano della dea Cibele. Di stampo romano-gotico, si compone di tre navate con volte a crociera e diversi angoli ricchi di opere d’arte – acquasantiere medievali, affreschi, crocifissi – che abbelliscono l’atmosfera ‘drammatica’ dell’ambiente. In particolare, non potrete non farvi prendere dall’inquietudine ammirando il dipinto dedicato ai sette vizi capitali, seminascosto sulla controfacciata. L’esterno è riconoscibile per il tipico campanile romanico in pietra, che nel Cinquecento fu semidistrutto da un fulmine.

Chiesa di San Michele Arcangelo

Al centro del borgo, la chiesa – come la cattedrale – nasce su un tempio dedicato alla dea Maia. Superato il portico asimmetrico, vi accoglie con tre navate e un soffitto a volta, e custodisce al suo interno un battistero del ‘600, un organo del ‘700 e un affresco raffigurante la crocefissione. All’interno della chiesa è possibile visitare anche la cripta, che ospita numerosi affreschi riconducibili al XV secolo.

Tra i motivi per visitare Sermoneta c’è, sicuramente, la possibilità di gironzolare anche nei dintorni del borgo. A un chilometro di distanza, troverete il Convento di San Francesco, opera del XII secolo e famoso fortilizio dei Templari; a poca distanza anche l’Abbazia di Valvisciolo, dedicata a Santo Stefano, realizzata nell’VIII secolo dei monaci greci basiliani di San Nilo e tutt’ora abitata da monaci cistercensi.

Il chiostro dell’abbazia è tra i più incantevoli di tutta la regione e nei sotterranei, si narra, sarebbe nascosto il tesoro dei Templari, che insediarono Valvisciolo tra il XIII e il XIV secolo. Non perdetevi per nessun motivo un salto all’Oasi di Ninfa, un paradiso la cui flora proviene dai più disparati paesi del mondo (occhio ai giorni di apertura, non è sempre accessibile). Infine, fate un salto a Norma, splendidamente arroccata sui Monti Lepini, dove è possibile visitare il sito archeologico dell’antica Norba, di epoca romana, il cui terreno terrazzato vi affascinerà col suo aspetto scenografico.

Carolina Attanasio