vinoforum 2017
16 Giugno 2017   •   Redazione

Vinoforum 2017: il gusto dell’abbinamento nella capitale

«La scorsa settimana Snap Italy ha fatto tappa al Vinoforum 2017, in zona Farnesina per guidarvi nella quattordicesima edizione di questo grande spazio del gusto. Abbiamo realizzato varie interviste all’interno dell’evento e vi abbiamo svelato alcune curiosità sul nettare degli Dei.»

A quanti km/h può arrivare un tappo di champagne? In quale stato si consuma più vino? Da dove arriva l’usanza di urtare i calici? Cosa si beve al Vinoforum 2017 e come si mangia? Se almeno una volta vi siete posti alcune di queste domande senza, però, trovare risposta, non temete. Tra un’intervista e l’altra abbiamo cercato di dissipare tutti i vostri dubbi. Non ci credete? Beh, allora non vi resta che dare un’occhiata…

Il Vinoforum 2017 – allestito dal 3 al 12 giugno in zona lungotevere Maresciallo Diaz – come nelle precedenti edizioni ha dato ampio spazio a una grande varietà di etichette tra le migliori in Italia. Con il biglietto d’ingresso i visitatori hanno avuto la possibilità di degustare dieci calici dei moltissimi vini – e non solo – presenti all’evento. E i veri amanti del vino, si sa, lo gustano insieme al buon cibo e l’offerta, anche in questo ambito, è stata veramente di altissima qualità.

Cinquecento cantine per un totale di oltre duemila vini presenti nei circa 40 stand. Come già accennato, oltre al vino, l’altro immancabile protagonista è stato il cibo Made in Italy con quaranta ristoranti nostrani, per un totale di centoventi piatti divisi per categorie: fusion, carne, pesce e cucina della tradizione; grandi chef e pizzaioli si sono alternati nel corso dell’evento rendendo l’offerta gastronomica imperdibile di giorno in giorno. Ai temporary restaurant si affiancavano gli stand di prodotti dei migliori artigiani del gusto italiano: Fritto Misto (con le sue olive all’ascolana abbinate ai vini marchigiani più pregiati), Oyster Bar (angolo dedicato al meglio del mare), La Molisana (spazio dedicato alla pasta fatta in casa), Calvisius Caviar Lounge (con chef in grado di valorizzare il caviale Calvisius coi piatti più adatti).

Tra le varie esperienze, da segnalare anche quelle per gli esperti degustatori e gli operatori del settore: dagli incontri wine business agli esclusivi speed tasting con master sommelier, passando per le degustazioni guidate, le occasioni per approfondire la conoscenza e, perché no, mettersi alla prova nel campo enogastronomico non sono mancate.

Gli stand erano divisi tra produttori e distributori, con una prevalenza di questi ultimi: Trentodoc, varie enoteche di Roma, L’uva da bere, Global Wines, Le braccia del vino, Onesti Group, Gag Wines, Vernuccio Beverage & Mr Dring Service: le realtà di distribuzione hanno portato al Vinoforum 2017 prodotti provenienti da tutta Italia, dal nord alle isole.

Per quanto riguarda i produttori abbiamo potuto assaggiare il vino di diverse cantine davvero molto interessanti: La Fortezza (Campania), Velenosi (Marche), Agricoltura Capodarco (Lazio), Falesco (Lazio-Umbria), Casa Paladin (Veneto). Falesco e Agricoltura di Capodarco, tra tutti i produttori di ottimo vino, ci hanno colpito particolarmente per le loro storie: Falesco nasce dal sogno di due fratelli, Riccardo e Renzo Cotarella, che nel 1979 decisero di fondare questa azienda vinicola. Entrambi enologi e profondamente legati alla loro terra, decisero di recuperare gli antichi vitigni della zona per riportare luce su quei territori abbandonati a cavallo tra Lazio e Umbria. La realtà di Agricoltura Capodarco, invece, colpisce per la solidarietà dimostrata nei confronti delle persone svantaggiate. Anziani, disabili parziali, immigrati, persone escluse dalla società: questi sono i lavoratori che contribuiscono, tra le altre cose, al procedimento che porta l’uva a diventare vino.

E dato che non ci facciamo mai mancare niente, abbiamo anche assaggiato la maggior parte dei piatti presenti nei vari stand di temporary restaurant: la battuta di manzo, mimosa al parmigiano e chantilly al tartufo nero di Dorsia, ristorante romano che ha messo nel piatto pietanze della cucina di terra. Il raviolo d’erbe ripieno di burrata, alici marinate e polvere di limone e gli spaghettoni B. Cavalieri con melanzane bruciate, gamberi rossi, pistacchi e coriandolo: entrambi questi piatti erano opere dell’Osteria Fernanda, classica osteria romana.

Vinoforum 2017

Raviolo d’erbe ripieno di burrata, alici marinate e polvere di limone dell’Osteria Fernanda

Per la serie “I Fritti” non potevamo farci mancare lo gnocco fritto del celebre ristorante Antica Moka di Modena: col prosciutto di Modena F.lli Baldoni, con la Mortadella Favola di Palmieri, con Ciccioli montanari: non sapendo quale delle tre farciture scegliere, abbiamo deciso di provarle tutte e tre. Del ristorante Ai Fusion di Terni abbiamo provato l’ottima tartarre di salmone e avocado e, per concludere, ci siamo fermati allo stand di Smør, ristorante che unisce la cucina vichinga a quella giuliana con risultati sorprendenti; qui abbiamo mangiato lo Smørrebrød – pane condito con fette di carne, pesce o formaggio tipico della tradizione scandinava – nelle due versioni proposte: una con carpaccio di salmone e una con aringa affumicata.

Vinoforum 2017

Spaghettone B.Cavalieri, melanzane bruciate, gamberi rossi, pistacchi e coriandolo dell’Osteria Fernanda

In conclusione, mangiare e bere al Vinoforum 2017 è stato per noi un piacere condiviso con le migliaia di persone che hanno partecipato all’evento quest’anno. Vi diamo appuntamento al Birroforum, il festival della birra artigianale e del cibo di strada che dal 15 al 18 giugno…stesso luogo, stessa ora!

Ilaria Roncone