Roma incontra il mondo
19 Luglio 2017   •   Redazione

Villa Ada 2017: Roma Incontra il Mondo

“ Roma incontra il mondo, Roma guarda al mondo, Roma parla al mondo: e per ogni parola un nuovo villaggio è possibile. ”

Con queste parole viene presentato il Festival capitolino, Roma Incontra il Mondo (sito ufficiale), che come ogni anno prende forma a Villa Ada, cuore verde della città. Il laghetto di Villa Ada è infatti da oltre 20 anni il punto di riferimento stagionale per gli amanti della buona musica, grazie ad ARCI, divenendo la location perfetta per uno dei festival storici di Roma. Una villa che custodisce, in questa estate 2017, un villaggio del possibile composto da tanti villaggi possibili. Come descrivono gli stessi organizzatori «Un Villaggio Globale, dove ognuno è in comunicazione diretta con l’altro. Un Villaggio Plurale, perché le voci che lo animano sono molteplici. Un Villaggio Universale, che contempla infinite possibilità e si apre alle idee e alle voci, che include anziché escludere». Un grande contenitore di stimoli a 360 gradi, che dal 4 luglio al 14 agosto, animerà le giornate estive con grandi concerti, esposizioni, mostre collettive ed artisti nazionali ed internazionali.

Roma Incontra il Mondo davvero, e lo fa decisamente a tempo di musica! Sul palco di Villa Ada si alterneranno, infatti, una serie di attesissimi artisti pronti ad infiammare la Capitale: Motta, Baustelle, God Is an Astronaut, La Batteria, Sun Ra Arkestra, Ani Difranco, Orchestraccia, Paolo Rossi, The Helicocentrics sono solamente alcuni dei nomi di questa edizione del festival.  Molti degli artisti che si sono esibiti o si esibiranno al Roma Incontra il Mondo appartengono alla scena musicale italiana e stanno conquistando il pubblico anno dopo anno. Conosciamone meglio qualcuno!

Motta è un cantante, polistrumentista e autore di testi. Nasce artisticamente nel 2006, a soli venti anni, con i Criminal Jokers, band pisana con cui incide due dischi, This was supposed to be the future (2009) e Bestie (2012). Dopo numerose esperienze, decide infine di proporsi al pubblico come solista e pubblica il 18 marzo 2016 La fine dei vent’anni, il suo primo disco, di cui compone testi, musiche e arrangiamenti. L’album incontra fin da subito un’enorme favore da parte della critica e del pubblico, al punto che i primi due singoli estratti vengono suonati da oltre cento radio sul territorio nazionale, tra cui Radio 1 e Radio 2. Ad aprile 2016 inizia il tour di presentazione nazionale del disco, mentre a settembre ritira il premio del MEI Pimi Speciale 2016, come artista indipendente italiano ritenuto nel complesso più rilevante per l’attività svolta nella stagione discografica 2015/2016, oltre ad aggiudicarsi la Targa Tenco 2016, per la miglior “Opera Prima”.

Uniti dal comune amore per le colonne sonore e le sonorizzazioni italiane degli anni ’60 e ’70, i quattro componenti de La Batteria sono veterani della scena musicale romana più trasversale, con esperienze che vanno dal post-rock progressivo, al pop, passando per il jazz sperimentale, l’hip hop, fino alla world music. Registrato utilizzando tutti strumenti vintage, il primo album omonimo de La Batteria non è però una mera operazione di revival di un’epoca d’oro, ma piuttosto il tentativo riuscito di riappropriarsi di uno stile e di un suono del passato per proiettarlo nella contemporaneità: un disco nato proprio come album di library per conto dell’editore Romano Di Bari e la sua Flipper Music e masterizzato negli storici studi Telecinesound di Maurizio Majorana.  Una band molto particolare per le scelte artistiche che compie e decisamente consigliata agli amanti della musica lontana dal mainstream.

L’Orchestraccia è una formazione aperta nata dall’idea e dalla voglia di attori e cantanti di unire esperienze e confrontarle, cercando una forma innovativa di spettacolo, che comprenda musica e teatro in una lettura assolutamente attuale. Lo spunto è stato prendere dal folk degli autori romani tra Ottocento e Novecento tutte quelle canzoni e poesie che sono patrimonio della cultura italiana e che sono nell’immaginario tradizionale collettivo di ognuno di noi, e riproporle rivisitandone gli arrangiamenti, dimostrando la loro attualità. A tutto questo si aggiungono anche degli inediti, che ben si sposano alle storie dei ragazzi di oggi che non riescono a trovare una casa o un lavoro per farsi una famiglia oppure dolci ballate d’amore dell’Ottocento, quando gli amori dei poveri erano amori proibiti. Usando delle misture di suono estremamente moderne, dal dub, al punk-rock al patchanka, l’Orchestraccia fa cantare, ballare, ridere, riflettere, commuovere e in più, essendo un progetto nazionale ed internazionale, aggiunge al proprio repertorio brani ed opere propri della città in cui si esibisce, rendendo ancora più interessante questo progetto musicale.

Si è presentato sulla scena rap italiana il 1° luglio 2012 con un video su YouTube, con il quale partecipava ad un contest ideato dal rapper Esa, che gli assegnò poi il premio della Critica visti i consensi raggiunti. Il rapper nel video indossava un passamontagna, divenuto poi il suo simbolo di riconoscimento.  Dopo una collaborazione con il produttore  romano Squarta, nel 2014 Mezzosangue comunicò l’imminente rilascio del suo primo album ufficiale Soul of a Supertramp, preceduto ogni 23 del mese dai singoli Circus, Sangue, De Anima e Verità. Il disco, in realtà, è uscito poi solamente il 23 gennaio del 2015 in concomitanza col video Benoit Lecomte.

Chiara Cavaterra