25 Maggio 2016   •   Snap Italy

Valentino all’Opera: il costume di scena è alla moda

«Il made in Italy torna protagonista con la Traviata di Sofia Coppola e i costumi realizzati dalla Maison Valentino».

Incassi senza precedenti, una regia d’eccezione e costumi haute couture. La Traviata ha debuttato il 24 maggio 2016 al Teatro dell’Opera di Roma. La regista di fama mondiale Sofia Coppola e la Maison Valentino, una delle più importanti griffe italiane nel mondo, hanno dato vita ad un’opera unica, ideata e prodotta da Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti, che è riuscita a raggiungere in un solo giorno il “maggiore incasso di sempre nella storia di questo teatro” come spiega il sovraintendente Carlo Fuortes.

“Nella mia vita ho sempre sognato di fare una Traviata ma in una maniera nuova. I grandi maestri da Visconti a Zeffirelli, la Callas, Piero Tosi, Lila de Nobili mi hanno tutti ispirato in questo mio nuovo impegno. Non ho voluto una Traviata moderna e ridicola come se ne fanno molte oggi, ho voluto una Traviata classica e splendida, e ho chiesto a Sofia Coppola di dare quel tocco moderno e sorprendente che la renderà speciale” ha dichiarato lo stilista, mentre la regista ammette che non avrebbe mai avuto il coraggio di affrontare questo progetto se non fosse stato per l’invito di Valentino e Giammetti: “E’ stata un’opportunità per fare qualcosa che mi impauriva. Ho cercato di mettermi nei panni di Violetta per trovare una chiave contemporanea”.

Valentino ha disegnato i costumi della protagonista, la cortigiana Violetta, mentre i direttori creativi della maison Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, hanno creato i costumi di Flora e del coro, realizzati in collaborazione con la sartoria del Teatro dell’Opera. Il primo bozzetto concesso in anteprima fu proprio quello che mostra un prezioso abito da ballo ottocentesco con una profonda scollatura, maniche corte a sbuffo, bustino stretto in vita e gonna gonfia arricciata all’altezza delle ginocchia. Il colore? “Violetta certamente avrà un tocco di rosso: è logico, è un colore che mi porto appresso da sempre”.

Sin dai primi anni del ‘900 arte e moda convivono in grande sintonia, in un connubio perfetto tra haute couture e costumi di scena resi unici dal sapiente tocco di fashion designer che hanno reso il teatro più elegante e maestoso.

Originali, preziosi e curati nei minimi dettagli, i costumi realizzati dai grandi couturiere sono veri e propri oggetti d’arte custoditi sapientemente.
Dal Kimono che Roberto Capucci realizzò per Raina Kabaivanska nel 1975 all’abito di Valentino per la ballerina Eleonora Abbagnato in occasione del New York City Ballet nel 2012. Numerosi gli stilisti italiani che hanno reso celebri i costumi utilizzati nei teatri più importanti del mondo.

Tra i meravigliosi capolavori di Gianni Versace, ricordiamo l’abito in raso nero ricamato con cristalli policrami che formano motivi ispirati a Sonia Delaunay realizzato nel 1990 per Kiri Te Kanawa, il tutù a strati multicolori bordato di piume d’airone con le calze dipinte a mano indossato da Igor Stravinsky in occasione del The Carnival fot the Bird, fino al particolare pantalone da clown con motivi ricamati d’ispirazione futurista per il coreografo francese Roland Petit nel 1988.

Nel 1995 Giorgio Armani disegna il costume “Bata de Cola” per il ballerino Joaquin Cortes che debuttò con la sua creazione “Passion Gipsy”, nello stesso anno Romeo Gigli realizza il “Costume Regina della Notte”, un prezioso costume a rete di paillettes con nappe gioiello per il suo Die Zauberflöte di Mozart al Teatro Regio di Parma. Ripercorriamo gli inimitabili anni ’20 con il “Costume Jordan Baker” ideato da Enrico Coveri per Il Grande Gatsby alla Scala di Milano nel 2000 e l’abito da pomeriggio in crêpe marocain con nervature in velluto e paillette firmato Valentino creato nel 1994 per l’opera The Dream of Valentino al Washington D.C. – National Opera.

Dalle paillettes che impreziosiscono il “Costume Titania” realizzato da Antonio Marras nel 2008 per un Sogno di una Notte di Mezza Estate di William Shakespears passiamo ai motivi geometrici del “Costume Africa” in tessuto di maglia a motivi di Missoni per la cerimonia di apertura dei mondiali di calcio Italia 90.

Indimenticabili le sontuose lavorazioni in pelliccia di Fendi applicate sull’abito “Carmen” in tessuto jeans del 1986 e così come quello da concerto, impreziosito da una spilla a forma di cuore realizzata in cristalli Swarowski firmato Renato Balestra per Mirella Freni che lo indosso nel 2005 al New York Metropolitan Opera House.