Val d’Itria
19 Maggio 2017   •   Snap Italy

Val d’Itria, l’itinerario per un weekend di Primavera

«Val d’Itria, terra avvolta dalla natura, perfetta per prendere le distanze dalla routine quotidiana.»

La Val d’Itria, nota anche come la Valle dei Trulli, nel cuore della Puglia, si estende tra le province di Taranto, Bari e Brindisi. Il vostro viaggio potrebbe cominciare dal mare, dalle spiagge di Polignano, Monopoli, Fasano o dalle Terme a Torre Canne di Fasano, dove sgorga la curativa “Acqua di Cristo”.

Ma per gran parte dei turisti, il tour della Val d’Itria comincia ad Alberobello, il borgo pugliese che grazie ai trulli, dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, è diventato famoso in tutto il mondo. La caratteristica principale dei trulli di Alberobello è che sono riuniti in gruppi e allineati lungo le vie, costituendo dei veri e propri quartieri a differenza di altre zone dove sono per lo più isolati e adibiti a ricovero agricolo. Ad ogni modo un trullo non è altro che un’antica costruzione realizzata a secco in pietra locale e con una cupola a cono, emblema della civiltà contadina; dormire in un trullo significa fare un tuffo nel passato e abbracciare le antiche tradizioni pugliesi per poi risvegliarsi circondati dalla natura.

Superata la prima sosta, il viaggio nelle Val d’Itria continua con la visita di altre suggestive città. Come, ad esempio, Locorotondo, inserito tra i Borghi più belli d’Italia, sorge su un altopiano delle Murgie, nel cuore della Val d’Itria, il suo nome, una volta Luogorotondo, indica proprio la forma circolare del centro antico del paese, costituito da un insieme di case che gli agricoltori costruirono sulla sommità del colle, chiamate “cummerse”.

Tra i luoghi più interessanti da visitare c’è la Chiesa della Madonna della Greca, situata nel cuore della cittadina, edificata nel XV secolo da Pirro del Balzo, Principe di Taranto, la chiesa custodisce sull’altare maggiore il Polittico della Madonna delle Rose, mentre sul muro della navata centrale, si intravede un frammento d’affresco con la Madonna con Bambino. Inoltre Locorotondo rientra anche nell’itinerario delle Strade del Vino, che attraversa la Val d’Itria. Del resto il paese è patria dei vini bianchi e rossi, novelli o invecchiati, ma pur sempre Doc.

Martina Franca è la capitale della Val d’Itria, la maggiore attrattiva della città è senza dubbio costituita dal caratteristico centro storico, splendido esempio di arte barocca, con le sue stradine, i suoi bianchi vicoli, i palazzi signorili e le maestose e monumentali chiese. Martina Franca gode di un ricco paesaggio grazie alle antiche “casedde”, i famosi trulli e dalle tipiche costruzioni delle masserie, preziose testimonianze dell’archeologia industriale.

Impossibile non entrare dentro la Basilica di San Martino, che dal 1998, Papa Giovanni Paolo II ha elevato a Basilica minore Pontificia; ciò che rende particolare questa chiesa consiste nel fatto che all’esterno la parte desta della facciata sia coperta da statue, mentre la parte sinistra sia ornata solo da dipinti. E gli amanti dell’arte non possono ripartire senza aver visto il Palazzo Ducale, costruito nel 1668, ad opera del Duca di Martina Petracone V Caracciolo; palazzo imponente e sontuoso tanto da essere costituito da 300 camere, mai ultimato a causa delle ingenti spese.

Ma per weekend che si rispetti, il posto giusto è il Festival della Valle d’Itria, che il 14 Luglio prossimo apre i battenti per la 43a edizione con l’Orlando Furioso di Antonio Vivaldi, diretto da Diego Fasolis e messo in scena dall’astro emergente della regia lirica italiana Fabio Ceresa.

Il compito principale del Festival è sempre stato quello di riscoprire e valorizzare opere dimenticate o sconosciute, dal 2015 la direzione artistica e musicale è affidata a Fabio Luisi, che ha anche ereditato quella dell’Accademia del Belcanto Rodolfo Celletti, nata con l’obiettivo di fornire ai giovani cantanti lirici, una formazione altamente specifica.

Compresa sempre nella Val d’Itria, troviamo la città che segna il confine tra il Salento e la Terra di Bari, Fasano, comune insieme a Cisternino aggregato alla nuova provincia nel 1927. Particolarmente suggestiva è la Selva di Fasano, una collina che domina la valle e la città, si affaccia sul territorio dei trulli e delle grotte, offrendo numerose vedute panoramiche e quiete a chi voglia percorrerne a piedi i viali alberati; questo è il posto perfetto per i più sportivi: dal 1946 si svolge la cronoscalata automobilistica in salita Fasano-Selva.

La località ha anche una tradizione tennistica: presso i tre campi da tennis, di cui uno coperto, alle spalle della Casina municipale, gestiti dal locale Tennis Club, si disputa da circa trent’anni un torneo di rilievo nazionale, e nel mese di agosto, da oltre quaranta anni, un torneo amatoriale di doppio, denominato “Giallo dell’Amicizia”, contraddistinto dall’abbinamento casuale degli atleti.

A pochissimi chilometri, è situato lo Zoosafari, il più grande parco faunistico d’Italia e uno dei più grandi d’Europa, che accoglie ogni anno circa 500.000 visitatori. I 140 ettari di territorio accolgono molti esemplari e ben 200 specie diverse, distribuite i numerosi settori, dal Safari, dove poter osservare gli animali in libertà, alla Sala Tropicale struttura dedicata a rettili, pesci e invertebrati.

Il parco inoltre offre anche aree pedonali immerse nel verde, alla scoperta del Villaggio delle Scimmie e del Lago dei Grandi Mammiferi; ma non finisce qui: sempre nel parco di Fasano potreste andare a visitare anche il Museo della Manovella o immergesi nella Mostra Paleontologica e, perché no, perdersi nel Percorso Botanico nel bosco.

Il vostro weekend nella Val d’Itria, non può concludersi senza un salto in cucina, rigorosamente Mediterranea, a base di paste fatta in casa e legumi, carni di animali cresciuti al pascolo o pesci profumati dal sapore unico. Il tutto accompagnato da un bicchierino di Rosolio al limone, ricavato dall’infusione dei frutti dei giardini pugliesi.

Per concludere vi ricordiamo che i comuni di Alberobello, Cisternino, Fasano, Locorotondo, Martina Franca e Monopoli hanno nel 2009 stipulato un protocollo di intenti finalizzato alla costituzione dell’Ecomuseo della Valle D’Itria.
La presidente Vanessa Ammirabile ci descrive come un’istituzione culturale che si propone di documentare, recuperare, testimoniare, valorizzare e promuovere la memoria storica, la vita, le figure, i fatti e le tradizioni di lavoro e le produzioni tipiche locali e anche il modo in cui il tutto ha caratterizzato la formazione e l’evoluzione del paesaggio della Val D’Itria.

Argia Renda