Trieste
18 Luglio 2017   •   Snap Italy

Trieste, la Capitale europea della Scienza nel 2020

«La mia città che in ogni parte è viva | ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita | pensosa e schiva.»  – Trieste di Umberto Saba

Ancora un riconoscimento per la nostra Italia dopo l’elezione di Matera a Capitale della Cultura nel 2019. Parliamo di Trieste (sito istituzionale), vincitrice del titolo di Capitale europea della Scienza nel 2020.

“Il nostro Paese ha saputo fare gioco di squadra. È un riconoscimento anche al nostro sistema della ricerca sul quale il governo intende continuare ad investire: ricerca e università sono un’importante leva per lo sviluppo del Paese”
Valeria Fedeli, ministra dell’Istruzione.

La decisione è stata presa dal Comitato dell’Euroscence Forum guidato dall’olandese Peter Tindemans. Triste ha battuto Leida e Aia. «Si tratta di un importante risultato per l’Italia, che valorizza il forte impegno del governo e del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che hanno sostenuto dall’inizio la candidatura di Trieste», ha dichiarato ancora la ministra Fedeli.

Trieste

Ma perché la scelta è ricaduta proprio sulla città di Trieste?
La si può descrivere come una città multiculturale con un grande vocazione scientifica, aperta ad accogliere sfide e opportunità. Il capoluogo giuliano ha infatti acquisito negli anni prestigio per l’eccellenza del suo sistema scientifico grazie anche agli oltre 30 centri di ricerca che ospita. Ci sono università, enti e laboratori a rendere questa città fortemente attiva nel campo dell’innovazione internazionale. Anche diversi dati numerici ci mostrano come Trieste sia diventata un polo scientifico-tecnologico conosciuto a livello internazionale, meta ideale per i giovani in cerca di dottorati in materie scientifiche e per molte imprese. Basti pensare, ad esempio, all’elevato numero di coloro che lavorano nel mondo della ricerca. Si tratterebbe di oltre 37,1 addetti alla ricerca su 1000 unità di forza lavoro.

“Con l’assegnazione di ESOF il capoluogo giuliano vede valorizzato il cosiddetto Sistema Trieste, che in concreto vuol dire una densità di enti di ricerca molto al di sopra della media italiana e tra le più alte al mondo. Allo stesso tempo, ci sono tutti i presupposti entro il 2020 per costruire una piattaforma inedita per favorire maggiore visibilità e collaborazioni scientifiche in una regione che vuole essere protagonista nell’economia e nella società della conoscenza, concetto su cui l’Unione europea sta costruendo uno dei suoi tratti identitari. Altro punto cruciale della legacy dell’evento sarà la realizzazione di un science center di livello internazionale che dovrebbe sorgere nella cornice del Porto Vecchio di Trieste, sede prevista per ESOF”.
Stefano Fantoni, presidente della FIT.

Ma Trieste, oltre ad essere una città fortemente cosmopolita e dedita alla tecnologia, è anche una città molto particolare. La sua posizione, nell’estremo nord-orientale dell’Italia, in Friuli Venezia Giulia, verso i Balcani, l’ha resa per lunghi anni un luogo di frontiera. Questo le ha permesso di conservare al suo interno eleganti capolavori, artistici, architettonici e storici. L’eleganza della città di Triste traspare nei suoi palazzi in forte stile neoclassico, liberty, barocco che convivono in maniera armoniosa con edifici del Settecento e di stampo asburgico.

A dare carattere alla città è la piazza dell’Unità d’Italia, con palazzi in stile neoclassico e viennese e un panorama mozzafiato, con vista sul mare. Ancora la trecentesca Cattedrale di San Giusto e l’omonimo Castello non passano inosservati. Famosissimo è anche l’imponente Faro della Vittoria, monumento di pietra istriana di Orsera e di pietra carsica di Gabria, dedicato ai caduti della Prima Guerra mondiale. E come non visitare il bianco Castello di Miramare? Si tratta di una struttura che sembra uscita dalle favole, immerso in un parco verde e con vista sul mare. Questi sono solo alcuni dei molteplici altri punti d’interesse della splendida città di Triste.

Infine, uno dei prodotti di punta della città, è il caffè. Porto franco per l’importazione del caffè sin dal Settecento, il porto di Trieste è il più importante nel Mediterraneo per i traffici di caffè: qui arrivano chicchi destinati non solo alle torrefazioni locali ma a quelle di tutto il mondo. E a tutto questo si lega senza dubbio l’aspetto letterario. Trieste ha dato i natali a grandi artisti come Italo Svevo e Umberto Saba. Da questa unione nascono i molteplici e affascinanti caffè letterari da visitare come fossero monumenti. Sono locali storici dal fascino retrò frequentati in passato da poeti e scrittori come appunto James Joyce, Italo Svevo, Umberto Saba. Non può mancare la pausa caffè in uno di questi locali, dove per qualche ora ci si potrà sentire parte di un’altra epoca e respirare quel profumo di cultura che ha ispirato i più grandi artisti letterari del nostro passato.

La multiculturalità di Trieste poi è indicizzata dal fatto che da secoli trovano qui ospitalità, tra le altre, la chiesa greco-ortodossa e quella serbo-ortodossa, la sinagoga, la chiesa evangelica luterana e quella elvetica, la più antica della città. Così come la sua forte componente naturale è resa nota dalla presenza del mare, che si insinua nella città donandole un umore e un sapore particolare, accompagnata dalla presenza, alle spalle della città, del promontorio carsico con colori, tradizioni e sapori inconfondibili, le grotte, le doline e una natura incontaminata.

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Insomma Trieste ha conquistato a pieni voti questo riconoscimento di Capitale europea della scienza nel 2020, una nomina che non può che dare un surplus di valore alla già dichiarata bellezza incontaminata della città.

Chiara Rocca