24 Agosto 2017   •   Snap Italy

Travel Blogger: la nostra intervista a Silvia Ceriegi di Trippando

Dopo Veronica Gentili e il Facebook Specialist andiamo alla scopterta di una nuova professione digitale. Questa settimana, infatti, parliamo Silvia Ceriegi del travel blogger.

Aggiungiamo un altro tassello al nostro viaggio attraverso quelle che sono le nuove professioni digitali (qui l’ultima puntata) e parliamo del travel blogger. Questa è una figura che in molti non riescono ancora a capire: spesso si pensa che chi ha fatto dei viaggi il proprio lavoro è solo un soggetto molto fortunato, dimenticando che alle spalle c’è un iter fatto di studio, preparazione, di sudore. Prima di iniziare a guadagnare con un travel blog, infatti, ci si deve costruire una fitta rete di contatti, conoscenze, si deve riuscire a fidelizzare un pubblico interessato e solo dopo si potranno gustare i frutti del proprio lavoro.

Ecco, quindi, che abbiamo deciso di intervistare Silvia Ceriegi, ideatrice del portale Trippando (sito ufficiale). La sua figura non è importante solo ed esclusivamente per capire come si apre e come si gestisce un blog di questo tipo, ma può anche essere di esempio per molti, dato che Silvia ha fatto una scelta molto coraggiosa: quella di lasciare il suo posto fisso e sicuro, per dedicarsi anima e corpo a questa esperienza.

Dalle risposte che ci ha dato traspare il suo amore per questo lavoro e, pertanto, è la persona ideale che ci può spiegare al meglio questa nuova professione digitale.

travel blogger

1) Come è nata la tua passione per il travel blogging?

Il travel blogging ha iniziato ad affascinarmi nell’estate 2011, quando, complice una gravidanza a rischio, sono stata costretta al riposo forzato. Non avendo trovato un blog che mi piacesse al 100%, ho deciso di aprirne uno io. Così è nato Trippando, senza studi a monte, ma solo con la voglia di raccontare esperienze di viaggi studiati nei dettagli da me. In realtà ho iniziato a scrivere diari di viaggio da ragazzina, quando coi miei si girava l’Europa in pullman con un gruppo di amici, capitanati dal prete del nostro paese. Forse ero già una travel blogger quando i blog non esistevano ancora!

2) Come hai fatto diventare la tua passione un vero e proprio lavoro?

Ho dedicato alla mia passione ogni momento libero, spesso rubando anche qualche ora al sonno. Più che vedevo il blog crescere e aumentare visite ed apprezzamenti, più ero stimolata a scrivere e studiare, perché se dietro all’apertura del blog c’è stata solo la passione per i viaggi e la scrittura, col tempo mi sono resa conto che solo studiando avrei potuto fare della mia più grande passione il mio lavoro: le aziende vogliono affidare la loro comunicazione a professionisti, non ad improvvisati!

3) Cosa ha fatto scattare la molla che ti ha portato a lasciare il tuo lavoro sicuro per vivere a 360° questa esperienza?

Sicuramente il fare un lavoro non appagante ha giocato dalla parte del blogging, sia per farmi trascorrere le nottate al computer e sui libri, sia per farmi prendere la decisione del licenziamento, perché se dedicandomi a Trippando nel tempo libero ho creato un blog da 120.000 accessi mensili, cosa potrò fare lavorandoci full time?

4) Quanto lavoro c’è dietro a una community come Trippando?

Tanto. Lavoro su parole e immagini, ma anche tanto studio e progettazione, perché per fare la differenza bisogna essere originali, oltre che seri e competenti.

5)  Quali consigli daresti a chi desidera trasformare in lavoro la passione per i viaggi?

Studiare, studiare, studiare. Innanzitutto blogging, seo, web marketing. Non ultima, la lingua italiana, perché un blog che fa la differenza deve essere anche formalmente corretto!
Serena Marigliano