Take Me
05 Novembre 2017   •   Snap Italy

Take Me (I’m Yours), l’attesa mostra al Pirelli Hangar Bicocca

«Take Me è in mostra a Milano, dal 1 Novembre 2017, fino a  14 Gennaio 2018, con ingresso gratuito.»

Take Me (I’m Yours) – sito ufficiale -, presentata da Pirelli HangarBicocca, è una mostra collettiva che reinventa le regole con cui si fa esperienza di un’opera d’arte, e che invita i visitatori a compiere tutto quanto è di norma vietato fare in un museo. In Take Me (I’m Yours) i lavori si possono toccare, usare o modificare; si possono consumare o indossare; si possono comprare e perfino prendere gratuitamente o, magari, portare via lasciando in cambio cimeli personali.

La mostra è anche un progetto che si evolve e si rigenera nel tempo. Accanto alla possibilità di prendere una delle migliaia di copie di ciascuna opera prodotta, e quindi concorrere a svuotare fisicamente lo spazio, il pubblico di Take Me (I’m Yours) ne modifica l’aspetto, partecipando a performance in cui lo scambio non è necessariamente legato a un oggetto ma piuttosto a un’esperienza, assecondando un’idea di immaterialità che è sempre più presente tanto nell’arte quanto nella vita reale.

Allestita per la prima volta nel 1995 alla Serpentine Gallery di Londra, e a partire dal 2015 in versioni ogni volta diverse in istituzioni a Parigi, Copenhagen, New York e Buenos Aires, la mostra ha avuto origine da una serie di conversazioni e riflessioni tra il curatore, Hans Ulrich Obrist, e l’artista, Christian Boltanski, impegnati a confrontarsi sulla necessità di ripensare i modi in cui un’opera d’arte viene esposta. In particolare, l’idea per il progetto è iniziata con Quai de la Gare (1991), un lavoro di Boltanski costituito da pile di vestiti di seconda mano che il pubblico poteva prendere e portare via in una busta marchiata con la scritta “Dispersion”: un’opera destinata per sua natura a disperdersi e a scomparire ma anche ad acquisire nuova vita al di fuori del museo.

A Milano, accanto a Dispersion di Christian Boltanski, le opere di oltre cinquanta artisti sono allestite nei mille metri quadrati dello Shed di Pirelli HangarBicocca, prendendo vita anche al di fuori dello spazio espositivo con progetti per il catalogo, il bookshop, il web e diverse azioni nel quartiere Bicocca. Lavori storici, presentati nell’iconica mostra del 1995, sono affiancati a nuove produzioni appositamente concepite. L’allestimento è stato ideato dall’artista e designer Martino Gamper, che ha progettato i supporti e gli elementi compositivi, realizzati in Solid Textile Board, un materiale riciclato.

In mostra i visitatori “incontrano le opere di alcuni degli artisti presenti nel 1995: ad esempio, si potrà partecipare alla lotteria organizzata dall’artista Douglas Gordon, in cui sarà messa in palio una cena con il fotografo scozzese; oppure sarà possibile prendere una delle spillette messe a disposizione dal duo Gilbert & George, in cui vengono ripresi gli slogan ironici e satirici dei poster appesi in mostra, THE BANNERS (2015). E ancora: sarà possibile raccogliere le immagini vintage di Hans-Peter Feldmann, mangiare i cioccolatini di Carsten Höller, caratterizzati dall’involucro che riporta la scritta “Future” (Zukunft, 1990/20017), scaricare e stampare il nuovo poster di Wolfgang Tillmans, oppure usare gli stencil e i tatuaggi temporanei di Lawrence.

Nell’atrio il pubblico viene accolto dall’installazione dell’artista giapponese Yoko Ono, Wish Trees (1996/2017), due alberi di limone su cui è possibile lasciare biglietti con i propri desideri; al bookshop di Pirelli HangarBicocca, invece, è disponibile in vendita una nuova versione di un progetto di Gianfranco Baruchello presentato nel 1968, Artiflex. All’interno della mostra i visitatori hanno la possibilità di prendere una copia del poster che Maurizio Cattelan ha ricevuto in dono dall’artista Alighiero Boetti, raccogliere le caramelle alla menta dell’installazione Untitled (Revenge, 1991) di Félix González-Torres; oppure creare la propria mappa personale di Milano con la riappropriazione della città.

Alla mostra Take Me è possibile anche scattarsi un “selfie” con il progetto di Franco Vaccari, attualizzazione dello storico Esposizione in tempo reale N.4, presentato alla Biennale di Venezia del 1972, dove i visitatori avevano la possibilità di utilizzare una cabina per fototessere e appendere le foto alle pareti, lasciando un traccia del loro passaggio; farsi fare un ritratto da un disegnatore con l’opera performativa di Francesco Vezzoli; o scoprire il proprio futuro con i biscotti della fortuna, nati dalla collaborazione tra Ian Cheng e Rachel Rose in occasione di Take Me (I’m Yours) al Jewish Museum nel 2016. Scambiare e lasciare oggetti all’interno delle installazioni di Alison Knowles e Jonathan Horowitz, e partecipare a performance e azioni di artisti come Pierre Huyghe, Tino Seghal, James Lee Byars, Otobong Nkanga, David Horvitz e Patrizio Di Massimo, che prevedono il coinvolgimento diretto del pubblico durante il periodo di apertura della mostra.

Take Me (I’m Yours) si trasforma così in una grande arena in cui si immagina un modo più diretto e coinvolgente per vivere l’arte e in cui anche, l’idea di donare/ricevere diventa una chiave alternativa per leggere lo scenario globale della storia e società contemporanea. In concomitanza alla mostra in Pirelli HangarBicocca, il Museo Nacional de Arte Decorativo di Buenos Aires presenta un’altra versione di Take Me (I’m Yours) – dal 14 settembre 2017 al 5 novembre 2017 – curata da Christian Boltanski e Hans Ulrich Obrist.

L’ingresso alla mostra è sempre gratuito, ma per prendere e collezionare le opere è necessario acquistare la borsa creata dall’artista Christian Boltanski. La borsa è in vendita presso l’Info Point o al Bookshop al costo di 10€. Gli introiti contribuiscono a supportare la produzione delle opere distribuite in mostra.

Argia Renda