Sitcom italiane
08 Novembre 2017   •   Snap Italy

Sitcom italiane, quali sono state le più longeve?

«Sitcom italiane da record: in una rapida carrellata le serie tv italiane più longeve, divenute appuntamento fisso per milioni di italiani.»

Ne sono state importate a quintali da ogni parte del mondo, sia dove la TV si faceva, almeno di solito, piuttosto egregiamente, sia da luoghi più amatoriale; sono nati format di dubbio gusto anche se di sicuro appeal, che a volte hanno plasmato, anche in negativo e con stereotipi, l’identità della nazione. Parliamo delle situation comedy, un genere di commedia nata per la radio, ma che oggi è rappresentata soprattutto da serie televisive, sitcom italiane e non.

Caratterizzate dall’uso di una singola scenografia o da un piccolo insieme di ambientazioni, le sitcom italiane si possono sviluppare al massimo in un paio di appartamenti e/o in un locale, con la presenza delle risate registrate a scandire i tempi comici e focalizzare l’attenzione sull’interazione emotiva e sociale di un ristretto numero di personaggi. Persone che creano un ambiente familiare, in cui lo spettatore può facilmente immedesimarsi.

Mentre negli Stati Uniti le migliori sitcom vengono trasmesse in prima serata e si piazzano benissimo negli ascolti, le sitcom italiane tradizionalmente sono state confinate al pomeriggio, considerandole, a seconda dei casi, programmi riservati agli anziani o ai soli ragazzini.

Casa Vianello

Tra le sitcom italiane indimenticate troviamo quella che ha avuto per protagonisti Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, una delle coppie più amate della TV italiana, scomparsi tra l’aprile e il settembre 2010. Casa Vianello, per certi versi, ha seguito il percorso professionale dei due protagonisti, proseguendo fino al loro ritiro dalle scene, avvenuto all’incirca mezzo secolo dopo. Comici, garbati e affiatati, si erano creati un pubblico di fedelissimi grazie alla presentazione di vari show in casa Rai, andati in onda quando gli schermi erano ancora in bianco e nero. Presenti in numerose pellicole cinematografiche, è stato solo negli anni Ottanta e Novanta che, con la sovraesposizione portata da Mediaset, sono diventati realmente familiari agli italiani.

Lanciata nel 1988 su Canale 5, Casa Vianello tenne compagnia a giovani e vecchi, con qualche breve pausa, per sedici stagioni e un totale di 338 episodi fino al 2007; dopodiché si rinnovò diventando brevemente Cascina Vianello e infine concluse la sua storia ultradecennale col film Crociera Vianello, mandato in onda in prima serata su Canale 5 nel dicembre del 2008 come atto d’addio della coppia alla TV.

Per quanto riguarda la serie, al di là di un canovaccio più o meno invariabile legato alle commedie degli equivoci, Casa Vianello divenne celebre per il perenne e maldestro tentativo di Vianello di correre dietro a belle e giovani ragazze, senza dimenticare la gelosia della Mondaini, il memorabile motivetto della sigla iniziale e, soprattutto, l’immancabile scena finale. Distesi a letto, mentre Vianello legge la Gazzetta dello Sport è Sandra a prendersi la scena, commentando,  nonostante le peripezie infinite della giornata, con uno scocciato: «Che noia, che barba, che barba, che noia», iniziando poi a scalciare sotto le coperte.

Camera Cafè

Una tra le sitcom italiane di più recente produzione, caratterizzata da puntate di brevissima durata, cast corale e da un’unica, fissa e immutabile scenografia. Lanciata da Italia 1 nel 2003, basandola su un format di grande successo andato in onda in Francia ma  poi esportato anche in Canada, Spagna, Australia, Brasile, Grecia, Irlanda e molti altri paesi, la serie ha per protagonisti principali i comici Luca Bizzarri (nei panni del delegato sindacale Luca Nervi) e Paolo Kessisoglu (il venditore Paolo Bitta), affiancati da tutta una serie di colleghi spesso scelti dal campo teatrale e quindi di buon livello recitativo, tra i quali spiccano Debora Villa che interpreta la segretaria Patti, Alessandro Sampaoli, che dà vita al timido contabile Silvano, Renato Liprandi, nel ruolo del terribile direttore De Marinism e Carlo Gabardini, che presta il volto al tecnico informatico Olmo.

L’ambientazione, come è noto, è tutta nel corridoio di un’azienda italiana, proprio davanti alla macchinetta del caffè, dove sembra essere nascosta la telecamera: qui si ritrovano i vari colleghi di lavoro, spesso per parlare male l’uno dell’altro, per raccontarsi aneddoti delle rispettive vite e per organizzare, in certi casi, i loro raggiri e le loro malefatte, in una ripresa di temi che si trovano anche in The Office, ma qui con trame più veloci e dinamiche. Al termine di una pausa di tre anni, nel giugno 2011 Mediaset ufficializza il ritorno in produzione di Camera Café per una quinta stagione, in onda nella stagione televisiva 2011-2012. Dopo un’altra pausa della durata di cinque anni, la sitcom torna in palinsesto per la stagione 2017-2018 con una sesta stagione. Nell’occasione la serie passa da Italia1 a Rai2, e prodotta da ZeroStories in collaborazione con Rai Fiction tocca addirittura le 1.768 puntate.

Nel 2005, tratto da Camera Café, è stato lanciato l’omonimno videogioco, uscito nel dicembre dello stesso anno. Nel gioco, ambientato all’interno degli uffici dell’azienda, il giocatore può vestire i panni di Luca Nervi o Paolo Bitta, e può interagire con tutti gli altri personaggi protagonisti della sitcom.

Luca: «Un tuo collega della Digitex ti presenta sua moglie, come la saluti? “A”: con un ciao, piacere; “B”: con una stretta di mano; “C”: con un bacio sulla guancia?»
Paolo: «“R”!!! Perché se dalla “A” alla “C” si passa da niente a un bacio sulla guancia… Io la saluto più o meno verso la “R”! »

Finalmente soli

Un’altra tra le sitcom italiane di maggior successo, vede al timone Gerry Scotti e Maria Amelia Monti. Varata nel 1999 da Mediaset, che la mandò in onda su Canale 5, la serie nasce come spin-off di Io e la mamma, una sitcom di due stagioni che Gerry Scotti aveva interpretato al fianco della veterana Delia Scala. In queste due serie Gerry Scotti interpreta Gigi, il dentista quarantenne che per anni aveva continuato a vivere con la madre, ma che dopo l’incontro con Alice decide di sposarsi e di andare finalmente a vivere per conto suo. La convivenza tra i due, però, sarà complicata dalle invadenze dei vicini e dalla nascita, nelle stagioni successive, dei figli Riccardino e Niki.

Andato in onda per cinque stagioni tra il 1999 e il 2004 (per un totale di 90 episodi), lo show è stato ripreso anche in anni successivi grazie alla realizzazione di tre film per la televisione: Finalmente Natale, trasmesso nel dicembre del 2007, Finalmente a casa e Finalmente una favola (datati entrambi 2008). Da allora, periodicamente si diffondono voci su una possibile ripresa della serie, con. lo stesso Scotti che ha confidato il desiderio di tornare a recitare con la Monti, magari in un serial rinnovato nei contenuti e nella forma.

Argia Renda