shorty
26 Luglio 2016   •   Redazione

Shorty: da X Factor al suo nuovo singolo “Cosa Vorrei”

«Shorty si racconta in un’intervista esclusiva in occasione dell’uscita del nuovo singolo Cosa Vorrei.»

Davide Sciortino in arte Davide Shorty é un cantautore, beatmaker e rapper di Palermo. Dopo varie esperienze nella scena black siciliana, si trasferisce a Londra nel 2010 per intraprendere un nuovo percorso musicale e, nel 2012, fonda la band Retrospective For Love, con la quale si fa conoscere nel Regno Unito, dove insegna musica ai bambini. La sua  voce soul è davvero inconfondibile e si fonde perfettamente con lo stile  dalle sonorità innovative e dalle melodie contaminate da jazz e rap. Nel 2015  partecipa alla IX Edizione di X-Factor Italia, conquistando pubblico e giudici con il suo indiscutibile talento e la sua grande tecnica vocale: si presenta al talent show con la fidanzata Alba, anch’essa una cantante, dalla quale viene separato ai Bootcamp. Dopo questa esperienza dalla quale esce con una “medaglia di bronzo”, e l’uscita dell’Ep “Davide Shorty” in cui è presente il singolo “My Soul Trigger”, all’inizio del 2016 il cantante siciliano firma con una delle più importanti etichette indipendenti italiane: Macro Beats, sotto la cui guida è uscito il nuovo singolo “Cosa Vorrei”. Una canzone che esprime appieno lo stile di Shorty, da sempre legato alla black music ma capace di reinterpretarla con un chiave moderna e rinnovata.

Ciao Davide! Prima di dirci “Cosa vorresti” con il nuovo lavoro, parliamo del passato, il luogo dove tutto è iniziato: X Factor! Quanto è  stata significativa quell’esperienza per te?

Ciao a voi! X Factor é stata una bellissima ed inaspettata parentesi della mia carriera. Era una piccola scommessa, senza troppe aspettative, e quando ho iniziato le audizioni avevo la consapevolezza che i talent sono un’arma a doppio taglio. Ho avuto la fortuna di avere un coach come Elio e dei gran compagni d’avventura. Stare fuori dal mondo per 3 mesi per poter lavorare e studiare é una bella sfida, mi è servito tanto e non rimpiango di averlo fatto. Certo è un peccato che il mercato discografico italiano si basi principalmente su chi esce dai talent.

Consiglieresti l’esperienza del talent show a chi come te vuole fare della musica il proprio “mestiere” ?

Consiglio a tutti di cercare, di essere curiosi, di suonare e circondarsi di persone più brave di loro. I talent sono una possibilità, e purtroppo in Italia sembra quasi essere l’unica opportunità di affermarsi. Perché no, potrei anche consigliarli, ma soltanto se si ha la consapevolezza di cosa sia quel mondo li.

Chiuso il capitolo X Factor sei tornato in Inghilterra. A Davide Shorty manca l’Italia?

Dell’Italia mi manca la famiglia, alcuni affetti, il cibo sicuramente ed una vita più sana, ma riguardo al rispetto nei confronti di una carriera da creativo sono sempre più convinto che l’Italia abbia proprio perso di vista l’importanza di certi mestieri. Sembra quasi vogliano uccidere la creatività, la cultura appositamente per dividere le persone…Dopo l’esperienza di X Factor sto avendo la possibilità di tornare molto più spesso e questo mi fa felice. Condividere la mia storia e la mia esperienza è un dovere. La mia è una vita votata alla condivisione!

shorty

Con il tuo ultimo lavoro, anticipato dal singolo Cosa Vorrei c’è stato un riavvicinamento all’italianità. Come mai hai scelto di cantare nella tua lingua madre questa volta?

Mi mancava scrivere in Italiano. Ho un trascorso da rapper e visto che la mia metà internazionale è comunque mantenuta dal lavoro che sto facendo con la mia band, i Retrospective For Love, il cui album di debutto uscirà intorno ad Ottobre per Wormfood (etichetta inglese con sede a Londra), adesso scrivere in Italiano è una sfida. Ho voglia di raccontare tante storie e di sperimentare quanto più possibile. Mi piacerebbe riprendere la tradizione italiana e provare a rinfrescarla con la musica internazionale che mi piace. Vorrei tanto seguire le orme di eroi come Battisti, Tenco e Pino Daniele.

Il nuovo singolo Cosa Vorrei evidenzia lo stile unico di Davide Shorty. Credi che le influenze musicali londinesi siano state decisive per la tua formazione musicale?

Assolutamente sì! La corrente acid jazz, tipicamente britannica, ha influenzato tantissimo il singolo, ma in generale stare a Londra mi ha esposto a un “melting pot” (un miscuglio di culture) determinante. Hai la possibilità non solo di assaporare la cultura e la tradizione cantautorale inglese, ma anche di girare il mondo rimanendo nella stessa città. Londra contiene tantissime nazionalità diverse, ti da la possibilità di imparare e rispettare la diversità, poterla abbracciare per crescere nella condivisone.

shorty

Ed ora la domanda sorge spontanea… Davide Shorty, “cosa vorresti” dall’immediato futuro?

Vorrei continuare a suonare live! Scrivere… Vivere di musica è un dono, e non va mai dato per scontato. Sono molto grato per quello che ho in questo momento. Vorrei che adesso la mia musica parlasse per me, mi serve solo il giusto tempo per poterla portare alla luce.

Allora un grande in bocca al lupo a Davide Shorty per il nuovo progetto e grazie!

Grazie di cuore a voi e viva il lupo!

Chiara Cavaterra