Selvaggio blu
06 Luglio 2017   •   Snap Italy

Selvaggio Blu, il trekking estremo della Sardegna

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«Selvaggio blu è considerato il trekking più difficile d’Italia, un lungo itinerario composto da calate in corda doppia e tratti di arrampicata.»

Selvaggio blu (sito web), oggi, rappresenta il meglio per chi ama la montagna, o per chi è alla ricerca di un’avventura e ha bisogno di una fuga di qualche giorno. Più nello specifico nasce vent’anni fa da un’idea, molto ambiziosa, di due amici, intenzionati ad unire i sentieri del Supramonte, creando un percorso che partiva da Pedra Longa fino a Cala Sisine.

Un itinerario, quest’ultimo, divenuto molto famoso attualmente, proposto e riproposto da agenzie, guide nazionali e internazionali. Ovviamente, essendo un percorso piuttosto celebre proprio per la sua difficoltà, vi consigliamo di intraprendere questa “gita” in Sardegna con una guida esperta.

Ma non perdiamo altro tempo: in  sette imperdibili tappe ecco cosa riserva per voi il Selbaggio blu.

Prima Tappa
Da Pedra Longa a Cuile De us piggius, l’itinerario Selvaggio blu comincia con un percorso dalla lunghezza volutamente contenuta, intorno alle tre ore di percorrenza ma con 625 metri di dislivello; ad ogni modo, almeno in questa parte iniziale, le difficoltà tecniche sono ridotte davvero al minimo. Eventualmente concatenabile con la tappa successiva, soprattutto se si parte presto la mattina e se ci si trova già in buona forma fisica, volendo è possibile partire direttamente dall’abitato di Santa Maria Navarrese, aggiungendo un’ora e mezzo di cammino su facile sentiero.

Seconda Tappa
Da Cuile De us piggius a Portu Cuau, ancora una tappa non particolarmente impegnativa se non per alcune difficoltà di orientamento che si possono incontrare intorno alla parte centrale della giornata (Punta Ginnircu). Appena 210 metri di dislivello in salita per circa sei ore di cammino.

Selvaggio Blu

Porto Cuau

Terza Tappa
Da Portu Cuau a Cala Goloritzè, il Selvaggio blu prosegue con una lunga tappa da otto ore, con un dislivello in salita che inizia a farsi sentire (565 metri). Tuttavia, a parte l’orientamento su sentieri non sempre chiarissimi, non s’incontrano comunque grosse difficoltà tecniche.

Quarta Tappa
Da Cala Goloritzè a Bacu Mudaloru. Si tratta sicuramente della tappa più impegnativa del Selvaggio blu, che, in effetti, annovera il maggior numero di “ritiri” dal sentiero.
La partenza si rivela dura sin da subito, soprattutto per via di alcuni brevi passaggi di arrampicata seguiti da un forte dislivello in salita. Nella seconda parte della tappa, invece, si dovrà invece iniziare a far uso della corda per le discese in doppia. Complessivamente 588 metri per una tappa che, di norma, si protrae per non meno di sei ore.

Quinta Tappa
Da Bacu Mudaloru a Cuile Piddi (Mancosu). Tappa di parziale recupero, che inizia comunque con una discreta salita in pietraia e che, in 5 ore, macina i suoi buoni 400 metri di dislivello, incontrando tratti di arrampicata e discese in corda doppia.

Sesta Tappa
Da Cuile Piddi (Mancosu) a Cala Sisine. Conosciuta più semplicemente come La tappa dei boschi, visto che dal Cuile Piddi si attraversano i grandi boschi di Biriola, Orronnoro e Sisine. La cala, quasi un traguardo, si raggiunge in 5/6 ore di cammino, interrotte da numerose discese in corda doppia, alte fino ai 45 metri ed alcune arrampicate esposte, anche se oramai ben protette da catene di assicurazione.

Settima Tappa
Da Cala Sisine a Cala Luna e Cala Fuili. È ultima tappa dell’itinerario Selvaggio blu, priva di evidenti difficoltà e di passaggi tecnici ma che con le sue cinque dignitosissime ore di cammino aggiunge 825 metri di dislivello alle gambe già stanche. Cala Fuili dista 3,5 chilometri di strada asfaltata dall’abitato di Cala Gonone. La tratta che va da Cala Sisine a Cala Luna ha visto, negli ultimi anni, l’apertura di una variante, vivamente consigliabile, che si tiene più vicina alla costa rispetto all’itinerario originale.

Ci sono poi altri trekking meno impegnativi e giornalieri che vi consentiranno di godere comunque di tutte le meraviglie del territorio. Il trekking più praticato è quello che conduce a Cala Goloritzè con partenza dall’altopiano del Golgo. L’andata è della durata di circa un’ora e 30 minuti, mentre il ritorno è decisamente più faticoso, in quanto si presenta tutto in salita. Il trekking della cala è ben segnalato e non c’è bisogno di una guida.

Prima di concludere merita una menzione anche il trekking di Pedra Longa o quello super panoramico che porta a Cala Luna attraverso una vecchia mulattiera.

Argia Renda

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