Sartoria Napoletana
15 Marzo 2016   •   Raffaella Celentano

C’era una volta a Napoli: i grandi nomi della sartoria napoletana

«Vi raccontiamo una delle punte di diamante dello stile italiano, il distretto di Napoli e la tradizione della sartoria napoletana» 

Affacciata sul mare, come una sirena, Napoli da tempo immemore ammalia e incanta tutti. Forse a volte è difficile comprenderla, ma nessuno è immune al fascino di questa città, con la sua storia, il folklore, l’arte, la musica, la buona cucina, e – non da ultima – la sua tradizione sartoriale. Il capoluogo campano è stato, ed è tuttora, il luogo di nascita e formazione dei più importanti sarti d’Italia. Non è una sorpresa, quindi, che perfino il New York Times, nel 2014, e il Financial Times, nel 2015, si siano interessati alla sartoria napoletana e alla sua antica tradizione.

Napoli è la città dalle mille sfaccettature. Stile, creatività ed eleganza si incontrano nei suoi vicoli, e si scontrano con una realtà a volte problematica. La tradizione sartoriale può essere una scappatoia, un punto di svolta per tutti coloro che vogliono dar vita ad opere d’arte. Perché è questo che sono gli abiti realizzati all’ombra del Vesuvio, opere d’arte che racchiudono in sé la storia stessa della città. Questa storia inizia nel 1351, anno di nascita della Confraternita dei Sartori, nel periodo in cui Napoli, capitale del Regno delle Due Sicilie, era il punto di riferimento della moda e del costume, al pari di Londra e Parigi. Ma, a differenza dello stile pomposo francese o di quello rigoroso britannico, l’abito sartoriale napoletano è si elegante, ma mai troppo ingessato. La giacca si riconosce per la manica più corta, che lascia intravedere il polsino della camicia, oltre che per le spalle leggere prive di imbottitura e la schiena sfoderata, che permettono all’uomo di muoversi e – soprattutto – di gesticolare con disinvoltura. Questi piccoli dettagli conquistarono nobili e sovrani, personaggi dello spettacolo e uomini d’affari, e ancora oggi sono segni riconoscibili di una tradizione intramontabile.

La storia della sartoria maschile napoletana, dunque, è davvero lunga e ricca di grandi nomi. Quelle che in passato erano solo piccole botteghe di artigiani ora sono industrie internazionali conosciute in tutto il mondo, che riescono ancora ad affascinare gli uomini più eleganti del globo.

Scopriamo insieme quali sono i nomi che ancora oggi fanno grande Napoli

CESARE ATTOLINI: la storia della sartoria inizia intorno al 1930, quando il giovane sarto partenopeo Vincenzo Attolini prova a dare nuova vita ai classici completi da uomo, rendendoli più leggeri e meno ingessati. Il suo scopo era quello di creare “abiti imperfetti per corpi imperfetti“, e vi riuscì, ottenendo anche un notevole successo. Tra i suoi clienti più affezionati ricordiamo Totò, Vittorio De Sica,  Marcello Mastroianni e Clark Gable, oltre che il re Vittorio Emanuele III e il Duca di Windsor. Sarà poi il figlio di Vincenzo, Cesare, a dare una svolta alla sartoria del padre, affiancando alla tradizione una nuova visione imprenditoriale. A lui si deve l’apertura del laboratorio nel comune di Casalnuovo. A guidare l’azienda di famiglia, oggi, ci sono Massimiliano e Giuseppe, i figli di Cesare, che hanno guidato l’azienda nel mercato italiano e, soprattutto, internazionale, riscuotendo notevole successo. Il loro punto di forza sta nel volare alto, proiettati verso il mondo, senza mai dimenticare le proprie origini e i vecchi valori.

LUIGI BORRELLI: anche per la Maison Luigi Borrelli, fondata nel 1957, si parla di tradizione di famiglia. La sua storia inizia, infatti, nel 1928, quando la madre di Luigi, Anna, decide di aprire un piccolo laboratorio per il confezionamento di capi sartoriali. Con Luigi, poi, l’atelier darà vita a piccoli oggetti d’arte, molto amati dagli intenditori, e che riscuotono un notevole successo, venendo anche insignito del titolo di “Fornitore della Real Casa Savoia”. A partire dal ’77 il brand si espande, realizzando anche capi casual, oltre ai classici completi. A guidare l’azienda in questo nuovo viaggio c’è Fabio Borrelli, figlio di Luigi.

KITON: le parole chiave per il brand sono amore, passione e maestria. Il fondatore del marchio è Ciro Paone, uomo da sempre innamorato della qualità che ha saputo trasformare il suo “semplice” lavoro di artigiano in una vera arte. Nel 1968 nasce, così, il progetto Kiton, una piccola bottega artigianale con poco più di 40 sarti. Anno dopo anno il progetto ha avuto sempre più successo, conquistando paesi esteri come Germania e Russia, approdando nel 1986 oltreoceano, a New York, e qualche anno dopo in Cina e Corea. Per consolidare l’azienda e conservare i segreti dell’arte sartoriale nel 2001 è stata fondata la Scuola di Alta Sartoria Kiton, con sede nella fabbrica di Arzano. Ad oggi l’azienda conta ben 750 lavoratori e ben 40 negozi monomarca sparsi in 15 paesi del mondo. Un programma di espansione che, però, non accenna a fermarsi!

EUGENIO MARINELLA: nel 1914 Eugenio Marinella decise di aprire una propria bottega in Piazza Vittoria sull’elegante Riviera Chiaia di Napoli. Complice la posizione strategica, il lungomare era il luogo preferito dai nobili per passeggiare, lo spirito imprenditoriale – Marinella aveva acquisito ben due atelier e incontrato fornitori londinesi – e ovviamente il talento, il marchio divenne ben presto uno dei più conosciuti di Napoli e d’Italia. Come un piccolo angolo di Inghilterra al centro di Napoli. Il declino della nobiltà napoletana fa sentire i suoi affetti anche sulle vendite dell’atelier, ma Eugenio non si perde d’animo, continuando a lavorare senza fermarsi mai. Negli anni ’80 il Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, diviene un vero e proprio testimonial del marchio, e così gli articoli Marinella, specie le cravatte, iniziano ad essere conosciuti e apprezzati da molti importanti uomini politici d’Italia e del mondo. Oggi l’azienda è guidata da Maurizio, nipote di Eugenio, che sta guidando il marchio attraverso le nuove tendenze, senza perdere però quello stile napoletano verace ma allo stesso tempo british, che da sempre lo contraddistingue.

EDDY MONETTI: la storia del brand inizia nel lontano 1870, a Napoli, e precisamente in Via Toledo, dove Eduardo Monetti apre il suo primo negozio, dedicato esclusivamente ai cappelli. In seguito, il figlio Salvatore amplierà la produzione, e ai cappelli affiancherà cravatte e accessori vari. Con l’arrivo degli anni ’60 si giunge alla terza generazione, e l’azienda – nelle mani di Eddy – moltiplica i suoi punti vendita, arrivando prima a Roma e Milano, e poi fuori dai confini nazionali. Oggi, dopo quasi 150 dalla fondazione del marchio, la Eddy Monetti è ancora un’azienda di famiglia, che attraverso i suoi prodotti cerca di trasmettere al mondo il suo gusto raffinato, unito ad un pizzico di stravaganza.

MARIO MUSCARIELLO: il motto dell’azienda è “nati con la camicia, che poi Mario ha trasformato in giacca sartoriale“. In effetti, già alla fine del 1800, la nonna di Giuseppe Muscariello lavorava come camiciaia a Napoli. In seguito Giuseppe, una volta compiuti 18 anni, inizia la sua attività imprenditoriale, aprendo la sua prima sartoria. Le tecniche e i segreti dell’arte sartoriale sono stati tramandati alle sue figlie Giuseppina e Enza, e poi al nipote Giuseppe, che nel 1964 fonda il marchio. Nel 1997 è la volta di Mario, il primogenito di Giuseppe, che inizia a lavorare in azienda come stilista. Sono sue le innovazioni come la CapriShirt o la GiaccaCamicia, che hanno conquistato il Giappone. Nel 2013 l’azienda decide di creare il primo total look firmato Muscariello. L’azienda è oggi nelle mani di Mario, che la sta guidando verso le nuove tendenze del mercato, senza mai dimenticare gli insegnamenti e i valori della sua famiglia.

ISAIA NAPOLI: la nascita del marchio risale al 1920, grazie alla felice intuizione di Enrico Isaia, che aprì un negozio di stoffe, affiancato poi da un laboratorio dove sarti esperti realizzavano completi da uomo. Nel 1957 i figli di Enrico decidono di spostare la produzione a Casalnuovo, appena fuori Napoli. Ma è negli anni ’80 che inizia il vero processo di industrializzazione del brand, che vede il suo successo crescere sempre più. È il periodo delle grandi distribuzioni in Europa, America e poi in Asia. Il punto di forza dell’azienda è, ancora oggi, il forte attaccamento alle sue radici e alla sua città, Napoli. Anche l’uomo Isaia deve rispecchiare Napoli: deve essere passionale, irriverente ed elegante.

MARIANO RUBINACCI: l’inizio dell’attività sartoriale di Rubinacci risale alla prima metà del XIX secolo, in una piccola bottega nei pressi del Maschio Angioino, quando il bisnonno di Mariano iniziò a commerciare sete con l’Oriente. In seguito il figlio Gennaro aprì una boutique nel centro di Napoli, la London House, che ben presto divenne una delle mete preferite di personaggi famosi come De Sica e Eduardo De Filippo. Ancora oggi, Rubinacci veste gli uomini più eleganti d’Italia,e il suo nome compare sulle maggiori testate di moda, quale simbolo dell’eleganza e della tradizione napoletana.

DAVIDE TOFANI: la sartoria napoletana Tofani viene fondata nel 1954 da Aristide Tofani, un giovane sarto che si era formato alla scuola di Vincenzo Attolini. Proprio in questa scuola, Aristide aveva maturato quella propensione alla perfezione, tipica dei sarti partenopei, e che poi ha trasmesso ai figli Davide e Enea. Ed è proprio questo il segreto del successo della sartoria napoletana: la passione che viene tramandata di padre in figlio, la voglia di migliorarsi e di realizzare qualcosa di veramente impeccabile. Questa è la filosofia che il brand continua a seguire ancora oggi, mentre si affaccia sulla scena un altro Tofani, il giovane apprendista – come egli stesso si definisce – Aristide, che sta portando la tradizione sartoriale in un mondo completamente diverso dal solito: quello dei social network!

MARIO VALENTINO: il marchio Mario Valentino fu fondato nel 1952 a Napoli, anche se già dai primo del ‘900 in padre di Mario, Vincenzo Valentino, aveva confezionato le prime calzature firmate Valentino, che furono molto apprezzate, anche da molti perosnaggi illustri, primo fra tutti il re Vittorio Emanuele. Tornando invece a Mario, la creazione del brand e la costruzione della fabbrica a Napoli nel 1956 furono una felice intuizione, che lo portò a vestire molti personaggi dello star system. Tra i tanti ricordiamo Naomi Campbell, Liz Taylor, Jackie Kennedy, Marcello Mastroianni e le gemelle Kessler. Inoltre, Mario Valentino viene da molti indicato come il creatore del tacco a spillo e del mocassino da donna.

Raffaella Celentano